Qual è l'adeguamento automatico delle pensioni di guerra per il 2025?

Anselmo Testa
2025-08-14 08:04:54
Numero di risposte
: 13
Gli importi delle pensioni di guerra vengono aggiornati annualmente secondo l’indice ISTAT.
Per il 2025 è stato previsto l’adeguamento automatico del 4,49%.
Questi gli importi mensili dei trattamenti pensionistici di guerra diretti e indiretti vigenti.
Tali importi possono essere maggiorati da indennità aggiuntive, tra cui: indennità speciale mensile, indennità di assistenza continuativa, maggiorazioni per superinvalidità.

Germano Riva
2025-08-10 05:32:02
Numero di risposte
: 17
Stop alla rivalutazione per i pensionati all’estero
Per l’anno 2025, la legge 30 dicembre 2024 n. 207 stabilisce che in via eccezionale, per l'anno 2025, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall'articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, non è riconosciuta ai pensionati residenti all'estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS, con riferimento all'importo complessivo dei trattamenti medesimi.
Escludendo i pensionati residenti all’estero dal riconoscimento dell’incremento sul trattamento pensionistico, a titolo di perequazione automatica, riconosciuto ai pensionati residenti in Italia.

Clea Montanari
2025-08-03 06:51:39
Numero di risposte
: 20
L'adeguamento automatico delle pensioni di guerra per l'anno 2025 è pari al 4,49%.
Gli importi mensili in euro dei principali trattamenti pensionistici di guerra per l’anno 2025 sono stati aggiornati di conseguenza.
La variazione percentuale è stata applicata a tutti i trattamenti pensionistici di guerra, comprese le pensioni dirette e indirette.
Il limite di reddito di cui all’art.70 del D.P.R. n.915/1978 e successive modficazioni previsto per la concessione di alcuni tipi di pensioni o assegni per il 2025 è pari a 19.003,60 euro.
I trattamenti che sono sottoposti a questo limite di reddito sono le pensioni base pensioni di guerra per gli orfani maggiorenni inabili al lavoro, pensioni di reversibilità per gli orfani maggiorenni inabili al lavoro di invalidi dalla 2ª all’8ª categoria, morti per causa diversa dall’infermità pensionata.
Il prontuario redatto dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra cerca di dare un quadro complessivo degli importi complessivamente spettanti, mentre quello redatto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è più analitico e richiede una conoscenza più approfondita della normativa.
Tutti i prontuari sono in formato PDF e possono essere consultati sul sito web dell'ANVCG o del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
E' possibile scaricare il prontuario con tutti gli importi delle pensioni ed assegni di guerra cliccando sul link fornito.

Mariapia Benedetti
2025-07-22 02:10:46
Numero di risposte
: 15
L’indice per la rivalutazione degli assegni pensionistici nel 2025 è dello 0,8 per cento.
Tale valore è stato ufficializzato dal decreto del 15 novembre 2024 del ministro dell’Economia di concerto con quello del Lavoro e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 novembre.
Confermato al 5,4% l’indice di adeguamento all’inflazione applicato quest’anno, da cui ne consegue che non saranno necessari conguagli sugli importi già incassati dai pensionati.
All’inizio dell’anno prossimo, i trattamenti pensionistici subiranno un leggero aumento per adeguarsi all’indice inflazionistico stimato per quest’anno appunto in +0,8 per cento.
L’incremento avverrà con regole diverse da quelle utilizzate nel 2024, in quanto ritornerà in vigore il meccanismo a fasce in luogo di quello per scaglioni di quest’anno.
L’anno prossimo l’aumento dello 0,8% sarà riconosciuto agli assegni, o alla quota di assegni, di importo fino a quattro volte il trattamento minimo di quest’anno, cioè fino a 2.394,44 euro.
La parte oltre quattro volte il minimo e fino a cinque volte sarà maggiorata dello 0,72% e l’eventuale parte ulteriore sarà incrementata dello 0,60 per cento.
Per gli assegni superiori a quattro volte il minimo si tratta di un sistema più vantaggioso di quello attuale, anche se, poiché l’indice inflazionistico è contenuto, il guadagno è limitato.
L’aumento che scatterà a gennaio sarà provvisorio, in quanto l’indice dello 0,8% non è definitivo ma è stato stimato dall’Istat sulla base dei dati effettivi dei primi nove mesi del 2024 e di quelli previsti per l’ultimo trimestre.
Qualora l’indice definitivo dovesse essere superiore o inferiore, a inizio 2026 si renderà necessario un conguaglio.
Ciò non accadrà il prossimo mese di gennaio con riferimento agli importi erogati quest’anno, perché l’indice definitivo del 5,4% coincide con quello provvisorio.
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