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Che contratto posso avere per non perdere la disoccupazione?

Donatella Mazza
Donatella Mazza
2025-07-25 03:27:53
Numero di risposte : 10
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Il beneficiario della prestazione NASpI non è tenuto a comunicare all’INPS il compenso derivante da tale attività. Il dipendente che sottoscrive un contratto a tempo indeterminato o determinato con durata superiore ai sei mesi può continuare a percepire la NASpI, con un importo ridotto dell’80% del reddito, solo se il reddito prodotto è inferiore a 8.500 euro annui. Se il compenso percepito in ciascun anno civile non supera i 3.000 euro, l’indennità è interamente cumulabile. Il limite di reddito annuo da lavoro dipendente o parasubordinato è pari a 8.173,91 euro per l’anno 2023 e a 8.500 euro per l’anno 2024. Il beneficiario della prestazione deve, a pena di decadenza, informare l’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività cui si riferiscono i compensi, o dalla presentazione della domanda di NASpI se la suddetta attività era preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarne anche ove sia pari a zero. In caso di contratto a tempo determinato con durata fino a sei mesi: Se il reddito annuo è inferiore a 8.500 euro, permane il diritto alla NASpI con importo ridotto dell’80% del reddito. In caso di prestazioni di lavoro accessorio: Se i compensi percepiti per lavoro accessorio superano detto limite ma si attestano al di sotto dei 7.000 euro per anno civile, la prestazione NASpI sarà ridotta di un importo pari all’80% del compenso. Se il lavoratore cessa da uno solo di due diversi rapporti di lavoro part-time, e ha un reddito inferiore a 8.500 euro, può mantenere il lavoro part-time e chiedere la NASpI, che anche in questo caso sarà ridotta dell’80% del reddito. Il percettore di NASpI è obbligato a comunicare all’Istituto, entro il termine di un mese dalla ripresa dell’attività lavorativa, il reddito annuo che prevede di trarre dalla stessa.
Isabel Silvestri
Isabel Silvestri
2025-07-25 03:10:29
Numero di risposte : 13
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La risposta è SI: se il datore di lavoro non rinnova il contratto o non lo trasforma in contratto a tempo indeterminato il lavoratore di fatto è involontariamente disoccupato e può fare domanda di Naspi. Un contratto a tempo determinato che arriva alla scadenza predefinita dà diritto alla Naspi. La Naspi si ottiene quanto si è in stato di disoccupazione involontaria e i casi previsti sono: licenziamento, dimissioni per giusta causa, dimissioni nel periodo tutelato per maternità, risoluzione consensuale con procedura di conciliazione presso l'ispettorato, risoluzione a seguito di rifiuto al trasferimento oltre i 50 km, licenziamento disciplinare, licenziamento per incentivo all'esodo. I requisiti richiesti, oltre allo stato di disoccupazione, sono: possedere almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione.
Valentina Gatti
Valentina Gatti
2025-07-24 23:27:17
Numero di risposte : 10
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Se percepisci già la NASpI, puoi svolgere attività lavorativa di natura occasionale solo in caso di lavori sporadici e saltuari, remunerati tramite il Libretto famiglia, nel limite complessivo di 5mila euro annui. Il lavoratore potrà continuare a beneficiare della NASpI solamente nel caso in cui il reddito non superi 8.145 euro: inoltre, la scadenza del contratto sottoscritto non dovrà essere superiore ai sei mesi. L’importo della NASpI verrà decurtato: la prestazione verrà ridotta sino all’80 per cento del reddito previsto. Per quanto riguarda l’attività di lavoro autonomo, il limite reddituale è fissato a 4.800 euro. Il lavoratore sarà tenuto a dare comunicazione all’INPS dell’avvenuta variazione del proprio ‘status’.