Che contratto posso avere per non perdere la disoccupazione?

Isabel Verdi
2025-08-07 23:38:42
Numero di risposte
: 19
La disoccupazione spetta sicuramente in tutti i casi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Spetta quindi quando si perde il posto di lavoro per una pretesa riorganizzazione aziendale, una crisi, una riduzione del personale per contenimento costi, in caso di cessazione dell’attività o di soppressione della posizione.
Tuttavia spetta la disoccupazione NASPI anche nei seguenti casi: dimissioni per giusta causa, cioè il caso in cui le dimissioni non sono frutto della libera volontà del dipendente.
dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità, ossia a partire da 300 giorni prima della data presunta del parto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino;
risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, purché sia intervenuta nell’ambito della procedura di conciliazione presso l’ispettorato del lavoro la direzione territoriale del lavoro (quindi i casi di accordo di risoluzione del rapporto nell’ambito di una procedura di licenziamento individuale in imprese medio-grandi);
risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi presso altra sede della stessa azienda distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore e/o mediamente raggiungibile con i mezzi pubblici in 80 minuti o più;
licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione di cui all’articolo 6, decreto legislativo 22/2015;
licenziamento disciplinare.
È quindi chiaro come nel farsi licenziare è prevista la possibilità di prendere la disoccupazione e non perderla (e quindi non rimanere senza).
È bene però ricordare che il licenziamento è solo uno dei requisiti per non perdere la disoccupazione.
Infatti, è necessario poter vantare almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni, prestare la domanda nei termini previsti e non appartenere a particolari categorie di lavoratori (es domestici).

Donatella Mazza
2025-07-25 03:27:53
Numero di risposte
: 14
Il beneficiario della prestazione NASpI non è tenuto a comunicare all’INPS il compenso derivante da tale attività.
Il dipendente che sottoscrive un contratto a tempo indeterminato o determinato con durata superiore ai sei mesi può continuare a percepire la NASpI, con un importo ridotto dell’80% del reddito, solo se il reddito prodotto è inferiore a 8.500 euro annui.
Se il compenso percepito in ciascun anno civile non supera i 3.000 euro, l’indennità è interamente cumulabile.
Il limite di reddito annuo da lavoro dipendente o parasubordinato è pari a 8.173,91 euro per l’anno 2023 e a 8.500 euro per l’anno 2024.
Il beneficiario della prestazione deve, a pena di decadenza, informare l’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività cui si riferiscono i compensi, o dalla presentazione della domanda di NASpI se la suddetta attività era preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarne anche ove sia pari a zero.
In caso di contratto a tempo determinato con durata fino a sei mesi:
Se il reddito annuo è inferiore a 8.500 euro, permane il diritto alla NASpI con importo ridotto dell’80% del reddito.
In caso di prestazioni di lavoro accessorio:
Se i compensi percepiti per lavoro accessorio superano detto limite ma si attestano al di sotto dei 7.000 euro per anno civile, la prestazione NASpI sarà ridotta di un importo pari all’80% del compenso.
Se il lavoratore cessa da uno solo di due diversi rapporti di lavoro part-time, e ha un reddito inferiore a 8.500 euro, può mantenere il lavoro part-time e chiedere la NASpI, che anche in questo caso sarà ridotta dell’80% del reddito.
Il percettore di NASpI è obbligato a comunicare all’Istituto, entro il termine di un mese dalla ripresa dell’attività lavorativa, il reddito annuo che prevede di trarre dalla stessa.

Isabel Silvestri
2025-07-25 03:10:29
Numero di risposte
: 17
La risposta è SI: se il datore di lavoro non rinnova il contratto o non lo trasforma in contratto a tempo indeterminato il lavoratore di fatto è involontariamente disoccupato e può fare domanda di Naspi.
Un contratto a tempo determinato che arriva alla scadenza predefinita dà diritto alla Naspi.
La Naspi si ottiene quanto si è in stato di disoccupazione involontaria e i casi previsti sono: licenziamento, dimissioni per giusta causa, dimissioni nel periodo tutelato per maternità, risoluzione consensuale con procedura di conciliazione presso l'ispettorato, risoluzione a seguito di rifiuto al trasferimento oltre i 50 km, licenziamento disciplinare, licenziamento per incentivo all'esodo.
I requisiti richiesti, oltre allo stato di disoccupazione, sono: possedere almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione.

Valentina Gatti
2025-07-24 23:27:17
Numero di risposte
: 16
Se percepisci già la NASpI, puoi svolgere attività lavorativa di natura occasionale solo in caso di lavori sporadici e saltuari, remunerati tramite il Libretto famiglia, nel limite complessivo di 5mila euro annui.
Il lavoratore potrà continuare a beneficiare della NASpI solamente nel caso in cui il reddito non superi 8.145 euro: inoltre, la scadenza del contratto sottoscritto non dovrà essere superiore ai sei mesi.
L’importo della NASpI verrà decurtato: la prestazione verrà ridotta sino all’80 per cento del reddito previsto.
Per quanto riguarda l’attività di lavoro autonomo, il limite reddituale è fissato a 4.800 euro.
Il lavoratore sarà tenuto a dare comunicazione all’INPS dell’avvenuta variazione del proprio ‘status’.
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