Come funziona la busta paga di un tirocinante?

Rodolfo Negri
2025-08-05 07:53:29
Numero di risposte
: 20
La materia dei tirocini è soggetta anche alla legislazione delle regioni le quali, a norma della Costituzione, sono competenti in materia di formazione professionale.
Molto spesso, le leggi regionali hanno introdotto l’obbligo di corrispondere al tirocinante una somma di denaro a titolo di borsa di studio o di rimborso spese.
Infatti, come abbiamo visto, il rapporto tra soggetto ospitante e tirocinante non può mai essere considerato un rapporto di lavoro dipendente e, dunque, le somme erogate al soggetto che effettua il tirocinio non possono mai essere considerate retribuzione da lavoro dipendente.
Gli emolumenti dati al tirocinante saranno dunque: rimborsi spese: se si tratta di somme che vengono erogate a fronte di spese effettivamente sostenute dal tirocinante (ad es. spese di viaggio, di trasporto, di vitto, etc.); borse di studio o premi: se si tratta di somme erogate per premiare il tirocinante.
La legge prevede che l’obbligo dei datori di lavoro di consegnare, all’atto della corresponsione della retribuzione, un prospetto di paga sia limitato ai soli lavoratori dipendenti.
Come abbiamo detto, il tirocinio non costituisce in nessun caso una forma di lavoro subordinato e, dunque, l’obbligo della busta paga non sussiste.
È pur vero che anche nei confronti dei tirocinanti, tuttavia, il datore di lavoro ospitante potrebbe trovarsi ad effettuare il ruolo del sostituto di imposta.
Se è vero, infatti, che i rimborsi spese sono esenti da tassazione, è altrettanto vero che le eventuali somme corrisposte a titolo di premi o borse di studio sono soggette a tassazione visto che la legge equipara ai redditi da lavoro dipendente le somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o di addestramento professionale, se il beneficiario non è legato da rapporti di lavoro dipendente nei confronti del soggetto erogante.
Tuttavia, nella gran parte dei casi, l’importo erogato al tirocinante è molto basso e, dunque, il datore di lavoro non dovrà versare le tasse al Fisco se si rientra nella no tax area, ossia, i redditi annui dello stagiaire non superano il reddito imponibile annuo di 8.174 euro.
Se questa soglia viene superata e il datore di lavoro deve effettuare le trattenute, si consiglia di elaborare (anche se non è obbligatorio) un prospetto paga da consegnare al tirocinante.

Grazia Ruggiero
2025-07-25 02:11:38
Numero di risposte
: 15
Per pagare il tirocinante occorrerà un cedolino in cui “registrare” l’indennità, mentre le spese extra andranno rimborsate a piè di lista. Il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro subordinato. Quindi non è possibile parlare per il tirocinante di «stipendi» o di «retribuzione», ma esclusivamente di somme che vengono corrisposte al tirocinante a titolo di indennità. Ai primi si applica trattenuta Irpef lorda con aliquota minima del 23% per somme fino a 15mila euro, nonché detrazioni dall’imposta lorda rapportate al periodo di lavoro nell’anno. La struttura ospitante trattiene già gli oneri fiscali all’atto dell’erogazione. Per quanto riguarda invece i rimborsi spese effettuati, non danno luogo ad operazioni fiscalmente rilevanti. «Indennità/premi o assegni di studio» e «rimborsi spese» non sono soggetti a contribuzione previdenziale.
Leggi anche
- Quali sono i diritti di un tirocinante?
- Chi ha un contratto da tirocinio ha diritto alla disoccupazione?
- Cosa succede al tirocinante al termine del tirocinio?
- Cosa succede se un tirocinante si fa male?
- Quanto costa un tirocinante al datore di lavoro?
- Qual è il rimborso spese minimo per un tirocinio?
- Che contratto posso avere per non perdere la disoccupazione?
- Cosa spetta a un tirocinante?
- Come posso chiudere anticipatamente il mio tirocinio?