Chi deve pagare l'idraulico in una casa in affitto?
Ercole Guerra
2025-08-26 16:46:40
Numero di risposte
: 28
In generale, le riparazioni straordinarie come la sostituzione di tubature o la riparazione di infiltrazioni sono a carico del proprietario. Al contrario, l’inquilino deve occuparsi delle spese di manutenzione ordinaria per mantenere l’abitazione in buone condizioni. Secondo l’articolo 1576 del Codice Civile, la responsabilità delle spese idrauliche dipende dalla distinzione tra manutenzione straordinaria e ordinaria. Manutenzione straordinaria include interventi complessi e costosi come la sostituzione delle tubature o il rifacimento dell’impianto idraulico, che sono a carico del proprietario. Manutenzione ordinaria comprende piccole riparazioni e interventi di routine, come la sostituzione di guarnizioni o la pulizia degli scarichi, che sono a carico dell’inquilino. Il proprietario è tenuto a consegnare l’immobile in perfette condizioni e a sostenere le spese per interventi strutturali, mentre l’inquilino deve mantenere l’abitazione in buono stato, occupandosi delle riparazioni ordinarie. Se un problema idraulico emerge poco dopo l’inizio della locazione, è probabile che la responsabilità sia del proprietario, anche se si tratta di un intervento ordinario. Se invece il guasto si verifica per uso improprio o nel tempo, l’inquilino deve sostenere le spese, anche per interventi straordinari. La Cassazione ha stabilito che le riparazioni degli impianti interni, come tubature nei muri, sono a carico del proprietario, salvo che il danno sia causato da un uso improprio. L’inquilino è invece responsabile delle riparazioni di elementi esterni, come rubinetteria e tubi flessibili. Generalmente, la sostituzione di un rubinetto è a carico dell’inquilino, salvo che il problema si manifesti subito dopo l’inizio della locazione. Secondo l’articolo 1576 del Codice Civile, l’inquilino deve occuparsi delle piccole riparazioni derivanti dall’uso quotidiano dell’immobile, mentre il proprietario è responsabile delle riparazioni straordinarie, come guasti agli impianti principali o danni strutturali.
Elio Neri
2025-08-20 08:47:57
Numero di risposte
: 21
La riparazione delle tubature, le spese dovute a infiltrazioni, la sostituzione dei sifoni e tutta la manutenzione straordinaria su impianto idrico, riscaldamento e condizionamento di norma competono al proprietario.
All’inquilino spettano invece la pulizia e le attività di manutenzione ordinaria.
Ad esempio gli spurghi, le disotturazioni o la sostituzione di piccole parti come le guarnizioni dei rubinetti.
A volte i locatari soprassiedono su alcuni interventi, sostituzioni o riparazioni che invece sarebbero urgenti.
Così facendo aggravano il problema e si espongono al rischio di dover pagare anche delle spese che solitamente sarebbero a carico del proprietario.
È il caso ad esempio del piatto doccia che perde acqua e per fermarla l’inquilino potrebbe semplicemente siliconare meglio il box.
Un’operazione che richiede una piccola spesa e il minimo impegno.
Trascurare la questione può portare a infiltrazioni nell’appartamento sottostante e in questa ipotesi la spesa sarebbe tutta a carico dell’inquilino per incuria.
In linea di massima l’inquilino deve occuparsi della sostituzione o riparazione di lampadine, prese di corrente e interruttori.
Al proprietario spetta ad esempio la sostituzione di citofono o videocitofono e il rifacimento dell’impianto elettrico.
Le piccole spese di ordinaria manutenzione che prevedono riparazioni o sostituzioni dal costo contenuto sono di norma a carico dell’inquilino.
Invece, le spese che richiedono un intervento piuttosto oneroso, riconducibili alla straordinaria manutenzione, competono solitamente al proprietario.
Ovviamente ci sono mille eccezioni a questa regola e dipende anche in che misura un eventuale danno è stato causato o meno dall’inquilino durante il normale utilizzo dell’immobile.
In questa ipotesi, un’altra regola di buon senso è affidarsi al parere di un tecnico o un esperto per valutare l’entità della spesa e la tipologia di intervento da sostenere.
Rosanna Negri
2025-08-12 09:52:33
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: 25
Il locatore deve eseguire, durante la locazione, tutte le riparazioni necessarie, eccettuate quelle di piccola manutenzione che sono a carico del conduttore.
Le riparazioni di piccola manutenzione, che a norma dell'articolo 1576 devono essere eseguite dall'inquilino a sue spese, sono quelle dipendenti da deterioramenti prodotti dall'uso, e non quelle dipendenti da vetustà o da caso fortuito.
Sono considerate riparazioni di ordinaria manutenzione, a carico del conduttore, quelle inerenti agli impianti idraulici, elettrici, sanitari, di riscaldamento, di produzione dell'acqua calda, di autoclave autonoma, di funzionamento degli ascensori, di condizionamento, di dolcificazione delle acque esistenti all'atto della stipulazione del contratto.
Non rientrano tra le riparazioni a carico dell'inquilino a norma dell'art. 1609 c.c. quelle relative agli impianti interni della struttura del fabbricato per l'erogazione dei servizi indispensabili al godimento dell'immobile, atteso che, mancando un contatto diretto del conduttore con detti impianti, gli eventuali guasti manifestatisi improvvisamente e non dipendenti da colpa dell'inquilino per un uso anormale della cosa locata, devono essere imputati a caso fortuito o vetustà, e pertanto le spese delle relative riparazioni gravano sul locatore.
Se si rompono le tubature posizionate nei muri, la spesa spetta sempre al proprietario.
Se si tratta di danno conseguente ad uso, la spesa spetta al conduttore, se, ad esempio, il rubinetto s'è rotto perché vecchio, nonostante la costante manutenzione ad opera del conduttore, allora la spesa è da porre in capo al proprietario.
Max Orlando
2025-08-03 06:15:34
Numero di risposte
: 21
In generale, il proprietario della casa ha la responsabilità di mantenere gli impianti idraulici e le tubature in buone condizioni di funzionamento. Ciò significa che se il problema al lavandino è dovuto a una manutenzione inadeguata o a un'imperfezione originaria, il proprietario potrebbe essere tenuto a pagare per le riparazioni.
Detto ciò, se il problema al lavandino è causato da un uso scorretto, come gettare oggetti solidi nelle tubature o versare sostanze dannose per lo scarico, allora la responsabilità di pagare per le riparazioni potrebbe ricadere su di te, come inquilino.
In tal caso, è importante leggere attentamente il tuo contratto di locazione per vedere se c'è qualche disposizione specifica che riguarda le riparazioni o l'uso dei dispositivi di scarico.
In ogni caso, è importante comunicare il problema al proprietario della casa il prima possibile, per consentirgli di agire tempestivamente e non accumulare ulteriori danni.
Potrebbe essere utile presentare un resoconto dettagliato del problema al lavandino, spiegando quando si è verificato, quali sintomi si sono manifestati e se ci sono altre parti della casa interessate dal problema.
La comunicazione aperta e rispettosa è fondamentale per preservare un buon rapporto tra inquilino e proprietario, anche in situazioni difficili come quella di un lavandino otturato.
Lisa Marini
2025-07-25 20:49:05
Numero di risposte
: 21
Secondo le norme generali, il proprietario è responsabile della manutenzione straordinaria, come la sostituzione delle tubature, la riparazione di infiltrazioni o il rifacimento dell’impianto idrico. L’inquilino, invece, deve occuparsi della manutenzione ordinaria, che include piccoli interventi come la sostituzione di guarnizioni o la pulizia degli scarichi.
L’articolo 1576 del Codice Civile chiarisce che il locatore è obbligato a consegnare un immobile in buono stato e a occuparsi degli interventi che aumentano o preservano il valore strutturale della casa.
Al contrario, l’inquilino deve mantenere l’appartamento in condizioni adeguate e affrontare le spese minori per l’uso quotidiano.
Se il problema emerge poco dopo l’inizio della locazione, come una perdita dal lavandino, spetta al proprietario intervenire, poiché l’immobile potrebbe non essere stato consegnato in condizioni ottimali.
Tuttavia, se il guasto si verifica nel tempo o è causato da un uso scorretto, la spesa è generalmente a carico dell’affittuario.
I contratti di affitto possono includere clausole che dettagliano ulteriormente le responsabilità.
Ad esempio, è possibile specificare che l’inquilino si occupi della pulizia degli scarichi, mentre il proprietario gestisce la sostituzione delle tubature principali.
In alcune città, come Milano, gli usi locali prevedono che interventi di manutenzione ordinaria sugli impianti idraulici, elettrici e di riscaldamento siano a carico dell’inquilino.
Anche la Corte di Cassazione ha affrontato la questione, stabilendo che il proprietario deve sostenere i costi per guasti agli impianti interni, come tubature murate o condutture principali, a meno che il danno non sia causato dall’inquilino.
Per le parti esterne degli impianti, come rubinetterie o tubi flessibili, la responsabilità ricade sull’affittuario, purché non si tratti di difetti preesistenti.
Se il problema si manifesta entro pochi giorni dalla locazione, l’onere può spostarsi sul proprietario.
In caso di danni come un rubinetto rotto, lo sciacquone malfunzionante o la sostituzione del box doccia, la responsabilità dipende dalla natura del guasto.
Se rientra nella manutenzione ordinaria, paga l’inquilino; per danni strutturali o causati da usura del tempo, interviene il proprietario.
Quando si tratta di ostruzioni o rotture di tubature principali, la spesa è solitamente a carico del locatore, a meno che il danno non sia attribuibile a un uso improprio da parte dell’affittuario.
Altro dubbio molto frequente riguarda invece le spese per lo spurgo della fogna, in questo caso la legge prevede che, di norma, a pagare sia il proprietario.
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