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Chi ha diritto alla pensione di vecchiaia contributiva?

Mauro Mariani
Mauro Mariani
2025-08-30 00:50:20
Numero di risposte : 15
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Per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1° gennaio 1996: 67 anni di età 20 anni di contribuzione Per coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 in poi: 67 anni di età, 20 anni di contribuzione e importo minimo non inferiore all’Assegno sociale Inps oppure 71 anni di età e 5 anni di contribuzione effettiva. I requisiti per la pensione di vecchiaia possono essere raggiunti anche cumulando gratuitamente le anzianità contributive versate in diverse gestioni previdenziali. La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti. Un esempio La sig.ra Anna, dipendente privata nata il 10 gennaio 1958, compirà 67 anni il 10 gennaio 2025. Ha 10 anni di contribuzione nella gestione privata Inps, 10 anni nella gestione pubblica Enti Locali e 7 anni nella Gestione Separata Inps. Potrà quindi, previa cessazione del rapporto di lavoro dipendente, ottenere la pensione di vecchiaia in regime di cumulo gratuito dal 1° febbraio 2025.
Emanuela Damico
Emanuela Damico
2025-08-18 15:35:54
Numero di risposte : 18
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I lavoratori e le lavoratrici che possono vantare contribuzione al 31 dicembre 1995 e che, quindi, rientrano nel regime retributivo con liquidazione della pensione con il sistema misto, possono accedere alla pensione di vecchiaia in presenza del requisito anagrafico di 67 anni, da adeguare dal 2027 agli incrementi della speranza di vita. Insieme al requisito anagrafico è richiesto l’ulteriore requisito contributivo di almeno 20 anni. Ai sensi del decreto legislativo 503/1992, in deroga al requisito sopra indicato, è prevista un’anzianità contributiva minima di 15 anni per le seguenti categorie di lavoratori: lavoratori dipendenti e autonomi che al 31 dicembre 1992 hanno maturato 15 anni di anzianità contributiva. I lavoratori dipendenti iscritti all’AGO riconosciuti dall’INPS invalidi in misura pari o superiore all’80% mantengono il requisito anagrafico vigente prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo 503/1992, ossia 55 anni se donne e 60 anni se uomini, con applicazione degli incrementi della speranza di vita e della “finestra mobile” di 12 mesi. Per i lavoratori addetti ad attività gravose o particolarmente faticose e pesanti, di cui al decreto legislativo 67/2011, non si applicano le disposizioni in materia di adeguamento alla speranza di vita per il biennio 2019-2020, a condizione che i medesimi siano in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni. I lavoratori per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996 conseguono il diritto alla pensione di vecchiaia in presenza del requisito anagrafico di 67 anni e di una anzianità contributiva minima di 20 anni, a condizione che l’importo della pensione risulti pari all’importo dell’assegno sociale. In alternativa, tali lavoratori possono accedere, dal 1° gennaio 2019, alla pensione di vecchiaia al compimento dei 71 anni di età con cinque anni di contribuzione effettiva e a prescindere dall’importo della pensione raggiunto.
Gilda Neri
Gilda Neri
2025-08-16 19:48:46
Numero di risposte : 24
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La Pensione di Vecchiaia Contributiva Per i soggetti privi di anzianità contributiva al 31.12.1995 la pensione di vecchiaia può essere ottenuta con un'età anagrafica di 67 anni ed un'anzianità contributiva minima di 20 anni a condizione che l'importo del trattamento non risulti inferiore ad una volta il valore dell'assegno sociale. Si prescinde dal requisito dell'importo minimo se il lavoratore ha 71 anni, ferma restando un'anzianità contributiva minima «effettiva» di 5 anni. Ai fini del computo di questi 5 anni di contribuzione «effettiva» è utile solo la contribuzione effettivamente versata con esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo.
Alberto Sartori
Alberto Sartori
2025-08-09 10:28:12
Numero di risposte : 13
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I lavoratori cosiddetti “contributivi puri”, che hanno avuto, quindi, il primo accredito contributivo dal primo gennaio 1996, potranno accedere alla pensione a 67 anni di età e 20 di contributi a condizione che l’importo soglia maturato non risulti inferiore al valore dell’assegno sociale. Nel 2023, per accedere alla pensione contributiva raggiunti 67 anni di età e 20 anni di contributi, era necessario un importo minimo di almeno 1,5 volte l’assegno sociale. Oggi, invece, con le modifiche introdotte dall'ultima Legge di Bilancio basta un importo minimo di trattamento pari a 1 volta soltanto l’assegno sociale previsto per quest'anno.
Nestore Esposito
Nestore Esposito
2025-07-26 20:59:18
Numero di risposte : 17
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La prestazione spetta a tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria AGO. Possono richiedere la pensione di vecchiaia nel sistema contributivo i lavoratori autonomi e dipendenti, pubblici e privati, iscritti all'Assicurazione generale obbligatoria e alle sue forme esclusive e sostitutive, oltreché gli iscritti alla Gestione separata dell'Inps. La condizione principale è che il primo accredito di contributi sia successivo al 31 dicembre 1995. Ferma restando la cessazione del rapporto di lavoro dipendente, per avere diritto a questa pensione, sono necessari: almeno 67 anni di età, almeno 20 anni di contributi accreditati a qualsiasi titolo, un importo della pensione non inferiore a quello dell'assegno sociale. In mancanza di questi requisiti, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia al raggiungimento di 71 anni di età, almeno 5 anni di contribuzione effettiva, esclusi i contributi figurativi accreditati a qualsiasi titolo, a prescindere dall'importo della pensione. Le lavoratrici madri, nel sistema contributivo, possono scegliere di anticipare l'età pensionabile di 4 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 1 anno, a condizione che abbiano maturato il requisito contributivo, oppure richiedere l'importo della pensione maggiorato rispetto al numero dei figli.
Vera Ruggiero
Vera Ruggiero
2025-07-26 19:08:50
Numero di risposte : 16
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Per la pensione di vecchiaia, per tutti i lavoratori autonomi e dipendenti sia del settore privato che pubblico, occorre aver versato almeno 20 anni di contribuzione e aver cessato l’attività lavorativa dipendente in Italia e all’estero. I lavoratori e le lavoratrici, con primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995, conseguono il diritto alla pensione di vecchiaia con gli stessi requisiti anagrafici previsti per gli assicurati prima del 1° gennaio 1996 e con almeno 20 anni di contribuzione, a condizione che essi raggiungano un importo minimo di pensione pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. Rimangono vigenti le deroghe previste dalla normativa precedente, che consentono di accedere al pensionamento con almeno 15 anni di contribuzione, ai lavoratori dipendenti e autonomi che avevano già raggiunto i 15 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 1992, a coloro che sono stati autorizzati alla prosecuzione volontaria prima del 31 dicembre 1992, alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti con almeno 25 anni di assicurazione e che risultano occupati per almeno 10 anni con periodi inferiori alle 52 settimane nell’anno solare. I lavoratori e le lavoratrici che non riescono a soddisfare tali requisiti possono accedere alla pensione di vecchiaia all’età di 70 anni – età incrementata di 3 mesi per adeguamento della speranza di vita nel periodo 2013-2015, di 4 mesi dal 2016 e di ulteriori 5 mesi dal 2019 e senza nessun ulteriore incremento per il biennio 2021-2022 – se possiedono almeno 5 anni di “contribuzione effettiva” (esclusa la figurativa), indipendentemente dall’importo di pensione maturato. Pertanto, nel periodo dal 2019 al 2022, l'età richiesta è di 71 anni e almeno 5 anni di contribuzione "effettiva" (esclusa la figurativa), indipendentemente dal requisito di importo minimo. Le lavoratrici madri possono anticipare l’età del pensionamento di 4 mesi per ciascun figlio fino ad un massimo di 12 mesi, oppure, in alternativa avere un calcolo più favorevole della pensione. Per conseguire la pensione di vecchiaia è necessaria la cessazione del rapporto di lavoro dipendente.
Danuta Conte
Danuta Conte
2025-07-26 18:25:06
Numero di risposte : 22
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Nel regime contributivo per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario raggiungere il requisito di età, di contribuzione e di importo. Il requisito contributivo è elevato a 20 anni, per tutti i lavoratori sia del settore privato che del settore pubblico. A 71 anni di età, più la speranza di vita, il requisito si riduce a 5 anni. Si prescinde dal requisito d'importo una volta raggiunta l'età di 71 anni, anch'essa soggetta all'incremento per speranza di vita. Nel 2024, con la legge di bilancio del Governo Meloni, l'importo soglia è abbassato 754,5 a 534,41. Anticipo d'età per donne con figli Dal 2025 è possibile anticipare l'età per l'accesso alla pensione di vecchiaia contributiva per un massimo di 16 mesi per le donne che hanno 4 o più figli.