Come funziona la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro a tempo indeterminato?

Dino Montanari
2025-08-29 18:21:56
Numero di risposte
: 20
Con la risoluzione consensuale le parti reciprocamente manifestano e comunicano la volontà di porre fine al rapporto di lavoro. Spesso il consenso reciproco è favorito da incentivi all'esodo e dalla stipula in sede protetta di accordi contenenti rinunce e transazioni. Quando le parti riconoscono che è venuta meno la reciproca convenienza alla prosecuzione del rapporto contrattuale possono risolvere il rapporto di lavoro per mutuo consenso mediante un accordo di risoluzione consensuale. Tale atto è immediatamente efficace e non comporta l'applicazione delle tutele previste in caso di licenziamento o dimissioni. I datori di lavoro possono offrire somme a titolo di incentivo all'esodo. Se vengano pattuite rinunce e la corresponsione di importi transattivi, è necessaria la stipula di un accordo in sede protetta. La risoluzione consensuale deve essere trasmessa telematicamente mediante la procedura ministeriale a pena inefficacia.

Ubaldo Sanna
2025-08-22 20:58:00
Numero di risposte
: 24
La risoluzione consensuale del rapporto di lavoro a tempo indeterminato diventa efficace solo se convalidata.
Se la richiesta di dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro viene presentata durante il periodo di gravidanza oppure durante i primi tre anni di vita del bambino o nei primi tre anni di accoglienza del minore adottato o in affidamento, la convalida deve essere effettuata presso il servizio ispettivo del Ministero del lavoro competente per territorio.
Dal 12 marzo 2016, le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dovranno essere effettuate in modalità esclusivamente telematiche, seguendo la procedura indicata nel sito del Ministero del Lavoro.
Il lavoratore e la lavoratrice potranno scegliere tra due opzioni: inviare il nuovo modulo autonomamente dal sito del Ministero del Lavoro a cui è possibile accedere tramite SPID o CIE, oppure rivolgersi a un soggetto abilitato.
Entro sette giorni dalla data di trasmissione del modulo il lavoratore o la lavoratrice avranno la facoltà di revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale con le medesime modalità.

Monica Giuliani
2025-08-16 02:47:21
Numero di risposte
: 22
La procedura è semplice.
Il lavoratore potrà scegliere tra due opzioni:
inviare il nuovo modulo autonomamente tramite il sito del Ministero del Lavoro a cui è possibile accedere tramite SPID o CIE.
Per i rapporti instaurati precedentemente al 2008, invece, il lavoratore dovrà indicare la data di inizio del rapporto di lavoro, la tipologia contrattuale e i dati del datore, in particolare l'indirizzo email o PEC.
Nell'ultima fase dovranno essere inseriti i dati relativi alle dimissioni o alla risoluzione consensuale o alla loro revoca.
La consultazione dei modelli telematici delle dimissioni volontarie/risoluzione consensuale e della loro revoca, è permessa, in sola lettura, ai datori di lavoro della propria azienda e alle sedi territoriali competenti dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Il lavoratore ha sempre la possibilità di revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale entro 7 giorni successivi alla comunicazione.
Decorso il termine di 7 giorni utile per la revoca, per lo stesso rapporto di lavoro sarà possibile inviare nuove dimissioni, non revocabili.

Enzo Marchetti
2025-08-07 00:05:35
Numero di risposte
: 19
La risoluzione consensuale rapporto di lavoro si ha quando le parti raggiungono un accordo comune per interrompere il rapporto lavorativo. La risoluzione consensuale può avvenire con effetto immediato o con data da concordare. Normalmente, in questi casi in cui ci sia un accordo bonario fra le parti, oltre al TFR viene offerta al lavoratore una buona uscita in denaro per permettergli, ad esempio, di avere il tempo di trovare un altro posto di lavoro. L'interruzione del contratto deve essere formulata in forma scritta ed i motivi non sono pochi. Fra questi, ad esempio, il fatto che solamente un patto scritto può essere una prova da portare in tribunale ma soprattutto perché questa risoluzione consensuale rapporto di lavoro deve essere comunicata alla Direzione territoriale del lavoro o al Centro servizi per il lavoro entro 30 giorni dalla data di risoluzione del contratto di lavoro. La differenza principale sta nella conclusione del rapporto per volontà di entrambe le parti e non, ad esempio, per dimissioni volontarie del dipendente. Dopo aver deciso sulla risoluzione consensuale, il dipendente ha 7 giorni di tempo per ripensarci.

Fatima Vitali
2025-07-27 17:02:33
Numero di risposte
: 21
Il rapporto di lavoro può cessare per volontà del datore di lavoro mediante licenziamento del dipendente, del lavoratore qualora questi presenti le dimissioni, o per risoluzione consensuale, che ha luogo nell’ipotesi in cui datore e lavoratore concordano sulla volontà di risolvere il rapporto di lavoro.
Con la risoluzione consensuale disciplinata dall’art. 1372 c.c., entrambe le parti dichiarano, d’intesa tra loro, di voler recedere dall’accordo stipulato a suo tempo, mediante una nuova dichiarazione.
Il rapporto si estingue per mutuo consenso dei contraenti, con effetto immediato.
La risoluzione consensuale, al pari delle dimissioni, deve essere ratificata – a cura del lavoratore – mediante la procedura telematica c/o l’ispettorato del lavoro, il collocamento od un patronato.
Generalmente la risoluzione consensuale comporta la rinuncia al periodo di preavviso ed alla relativa indennità sostitutiva, tuttavia prevede l’impegno del datore di lavoro di erogare somme aggiuntive, oltre al TFR ed altre spettanze dovute per effetto della cessazione del rapporto di lavoro.
La risoluzione consensuale potrà anche trovare applicazione nel caso di contratto a tempo determinato, ove le parti convengano sulla cessazione anticipata del rapporto di lavoro.

Annamaria Bianco
2025-07-27 13:33:34
Numero di risposte
: 33
A differenza delle dimissioni, che promanano da una decisione del lavoratore, la risoluzione consensuale è basata sull’incontro delle volontà delle parte, entrambe decise a porre fine al rapporto di lavoro in essere.
Con l’accordo di risoluzione le parti possono definire le reciproche posizioni, sia con riguardo al momento di cessazione del rapporto, sia con riguardo ad eventuali determinazioni di tipo economico.
La risoluzione consensuale del rapporto generalmente implica la rinuncia al preavviso, nonché alla corrispondente indennità sostitutiva.
È più prudente e consigliato sottoscrivere il predetto accordo presso sedi certificate, al fine di evitare eventuali successive controversie.
Al fine di garantire che la volontà del lavoratore sia genuina e scongiurare eventuali situazioni poco limpide, la risoluzione consensuale devono essere formulate esclusivamente con modalità telematiche.
La procedura telematica può essere attivata anche presso le sedi territoriali dell’Ispettorato del Lavoro, le organizzazioni sindacali o i patronati.
È molto importante che la predetta procedura sia rispettata, altrimenti la risoluzione consensuale saranno considerate del tutto prive di effetti e, di conseguenza, il rapporto di lavoro tra le parti ancora sussistente.
E’ quindi molto importante che una eventuale risoluzione consensuale venga effettuata con le forme corrette, eventualmente in sede sindacale.
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