Cosa costa di più, la successione o la donazione?

Tolomeo Mariani
2025-08-28 01:40:40
Numero di risposte
: 16
La donazione comporta un costo gravoso, in termini di tasse, per il donante.
L’imposta sulle donazioni, nel caso di una donazione ai figli non si applica alcuna imposta fino a una franchigia di 1 milione di euro.
Superato questo limite, l’imposta da versare è del 4% del valore del bene donato;
imposta di registro: superata la franchigia si paga un importo fisso di 200 euro;
imposta di bollo: 230 euro per gli atti soggetti a IVA;
imposte ipotecarie e catastali: se l’immobile che si intende donare è la prima casa, si dovranno corrispondere 200 euro, in caso contrario tali imposte corrispondono rispettivamente al 2% e all’1% del valore dell’immobile;
imposta per la trascrizione: corrisponde a un importo di 90 euro solo per gli atti soggetti a IVA;
visure ipotecarie catastali: anche in questo caso sono cifre variabili e che si aggirano sui 100 euro;
spese notarili: in questo caso, gli onorari notarili sono calcolati con un percentuale variabile dal professionista al quale ci si rivolge.
4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro
6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, 100.000 euro
6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia
8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.

Emidio Caputo
2025-08-28 00:50:10
Numero di risposte
: 17
In passato la domanda aveva una risposta positiva quando ci si trovava in presenza di più di un erede.
Infatti con la donazione era possibile frazionare il patrimonio e per ogni donatario l’aliquota veniva considerata singolarmente, mentre nella successione l’aliquota veniva determinata sul valore globale del patrimonio.
Ora non è più così.
Le regole, per successione e donazione, sono le stesse.
Fra coniuge e parenti in linea retta è prevista un’esenzione d’imposta fino ad un milione di euro per ogni erede.
Le aliquote sono fisse e non progressive e quindi frazionare il patrimonio non produce alcun effetto.
Un vantaggio fiscale certo per la donazione vogliamo trovarlo, bisognerà fare riferimento alla donazione con riserva di usufrutto, dove il valore dell’usufrutto che il donante si riserverebbe, maggiore o minore secondo l’età del donante, può, quello sì, ridurre la tassazione.

Abramo Sala
2025-08-28 00:25:28
Numero di risposte
: 23
Donazione e successione hanno un costo che si riferisce da un lato all’onorario del Notaio che si occupa della stipula degli atti, delle verifiche e della loro pubblicazione e conservazione, dall’altro alle imposte da versare.
Le imposte di donazione e successione tengono conto di due variabili: la consistenza del patrimonio e la relazione tra i soggetti coinvolti.
Le imposte di donazione sono al 4% in caso di coniuge e parenti diretti, solo sui beni eccedenti la franchigia fissata in un milione di euro;
al 6% per fratelli e sorelle per i beni che superano la franchigia di 100.000 euro a testa;
al 6 % senza franchigia per parenti fino al 4°, affini e collaterali fino al 3°;
all’8% senza franchigia per le altre persone.
Le imposte di successione prevedono le medesime aliquote e le stesse franchigie.
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