Cosa succede a una donazione dopo la morte del donatore?

Nicoletta Bianchi
2025-08-28 04:10:46
Numero di risposte
: 20
La casa donata può ritornare di proprietà del donante alla morte del donatario se il donante ha inserito una clausola di riversibilità nella donazione.
Il donante può inserire nella donazione una clausola in base alla quale i beni donati, qualora il donatario muoia prima del donate, ritornino a far parte del patrimonio del donante.
Se la donazione è fatta con generica indicazione della riversibilità, questa riguarda la premorienza del donatario e dei suoi discendenti.
La condizione di riversibilità deve risultare dal contratto e può essere a beneficio esclusivamente del donante; la condizione a favore di un terzo si considera non apposta.
In caso di riversibilità della donazione, il donante è tenuto a pagare agli eredi del donatario il valore delle migliorie arrecate.

Elda Basile
2025-08-28 03:52:50
Numero di risposte
: 26
La donazione fatta a legittimari del donante è considerata dalla legge un anticipo di eredità: ciò significa che, al momento della morte del donante, essa dovrà essere imputata alla quota riservata.
La legge, infatti, tutela alcune categorie di familiari (legittimari), riservando agli stessi una quota di eredità (legittima) anche contro una volontà del defunto espressa in una donazione.
Se le donazioni, pur sempre valide ed efficaci, al momento della morte del donante dovessero risultare, dopo calcoli molto complicati, lesive dei diritti di un legittimario, questo potrà agire in giudizio per renderle inefficaci (azione di riduzione).
I legittimari non possono rinunciare al loro diritto di agire in giudizio, finché colui della cui eredità si tratta è ancora in vita, neanche prestando il loro assenso alla donazione; solo quando il donante sarà morto, potranno prestare acquiescenza alla donazione compiuta.

Joseph Cattaneo
2025-08-28 02:47:03
Numero di risposte
: 13
Sì, solo gli eredi legittimi possono impugnare la donazione, al momento della morte del donante, poiché a loro spetta parte dell’eredità, a prescindere da quella che può essere la volontà del donante.
Stiamo parlando delle quote di legittima, le quote, cioè, con cui devono essere ripartiti i beni donati che rientrano all’interno del patrimonio di successione.
Azione di riduzione: consiste in un’azione giudiziaria che consente, all’erede riservatario a cui la donazione ha eroso la quota di legittima spettante, la ricostituzione della quota che a lui spetta di diritto.
Attraverso quest’azione di restituzione, il legittimario può richiedere la restituzione del bene anche a eventuali terzi a cui il donatario lo ha ceduto, dopo averlo ricevuto in donazione;
10 anni dal decesso del “de cuius” (il donante): questo tempo è valido e parte dalla data di morte del donante.
Nel caso in cui gli eredi decidano di impugnare la donazione tramite un atto stragiudiziale, la prescrizione si sospende.
Un modo c’è: il donante può simulare una vendita con uno degli eredi.
In tale maniera, gli altri eredi legittimi non potranno esercitare l’azione di restituzione dopo la morte del donante/venditore, a meno che riescano a dimostrare che il contratto era finto e frutto solo di una mera simulazione, che ha leso i loro diritti.
È possibile fare opposizione e impugnare la simulazione, e quindi il contratto, entro cinque anni dalla sua realizzazione.

Fabiano Rossi
2025-08-28 00:26:33
Numero di risposte
: 21
La donazione di organi e tessuti da una persona deceduta richiede una preparazione che può essere effettuata solo nel reparto di terapia intensiva di un ospedale.
Prima della donazione di organi e tessuti da una persona deceduta, i medici devono accertare il decesso in modo inequivocabile, rispettando diverse disposizioni.
Prima di effettuare il prelievo degli organi, sul donatore vengono adottati appositi provvedimenti medici preparatori che servono esclusivamente a mantenere gli organi, i tessuti o le cellule funzionanti e nel migliore stato possibile fino al momento del trapianto.
Cosa succede concretamente al mio corpo dopo la morte se i miei organi possono venire usati per un trapianto?
L’intera procedura dura di solito da un minimo di mezza giornata a un massimo di tre giorni.
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