Cosa cambia tra una donazione e una successione?

Gino Romano
2025-08-28 07:01:39
Numero di risposte
: 13
La donazione, a differenza della successione, è un atto volontario e proprio per questo può essere rischioso ed essere impugnato da chi vi rimane escluso, creditori compresi.
Sarà proprio l’accettazione del rischio, nel caso vi sia più di un erede, a far propendere per una scelta o per l’altra.
Indubbiamente, se si desidera donare un immobile ai figli senza aspettare l’apertura di un testamento, la donazione è la via più breve.
Tuttavia, se il beneficiario è uno solo dei figli si crea una ‘incertezza temporale’ poiché l’atto potrebbe essere impugnato entro i 20 anni dagli altri eredi, entro 10 anni dopo la morte del donante, perché lede il loro diritto alla legittima, ed entro 5 anni nel caso di creditori.
Non vi sono grandi differenze, dunque, sotto il profilo fiscale.
Inoltre, in caso di donazione è più difficile ottenere un mutuo o un prestito se l’ipoteca riguarda un bene oggetto di donazione.

Roberta Amato
2025-08-28 01:21:19
Numero di risposte
: 20
La donazione incide sulla successione in quanto anticipa l’eredità.
Ciò significa che il bene donato non farà più parte del patrimonio del donante al momento della sua morte.
Tuttavia, è importante ricordare che ogni donazione dovrebbe essere fatta in ragione della quota disponibile del patrimonio, ossia quella di cui il donante può liberamente disporre per testamento senza ledere i diritti dei legittimari.
Laddove una o più donazioni ledano la quota di riserva dei legittimari, essi hanno il diritto di veder ripristinato il proprio diritto, e l’ordinamento prevede appositamente l’azione di riduzione.
In sostanza, se un testatore dona o lascia in eredità beni in misura tale da diminuire la quota che spetterebbe per legge ai legittimari, questi ultimi possono agire in giudizio per ottenere la riduzione delle disposizioni eccedenti.
La riduzione si realizza mediante la collazione, ovvero l’obbligo per i coeredi di conferire nell’asse ereditario i beni ricevuti in donazione dal defunto, al fine di ripristinare l’uguaglianza tra tutti i coeredi.
In altre parole, chi ha ricevuto una donazione dal defunto deve “restituirla” all’eredità, in modo che tutti i coeredi possano beneficiare in egual misura del patrimonio.
Se il donante muore entro 10 anni dalla donazione, i suoi eredi potrebbero dover pagare l’imposta sulle successioni sulla parte di valore che ecceda la quota disponibile.
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