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Quando spetta il mantenimento alla moglie in caso di separazione?

Ortensia Parisi
Ortensia Parisi
2025-09-15 02:42:23
Numero di risposte : 27
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L'”assegno di divorzio” sarà dovuto solo ed esclusivamente se l’ex coniuge per ragioni obiettive – ad esso non imputabili – non è in grado di provvedere al proprio mantenimento. Ai fini di valutare se l’ex coniuge sia o meno autosufficiente dovranno prendersi in considerazione – oltre che il possesso di redditi di lavoro – anche il possesso di beni mobili e/o immobili, la disponibilità di una abitazione, le capacità e le possibilità effettive di procurarsi un lavoro tenuto conto dell’età, della salute, dei titoli posseduti e del mercato del lavoro. Il Tribunale di Milano con la sentenza n. 11504/17, a seguito della sentenza sopra citata della cassazione è intervenuto fissando in circa 1.000,00 euro all’anno la misura di reddito sopra la quale il coniuge non ha più diritto all’”assegno di divorzio” da parte dell’ex marito in quanto autosufficiente economicamente. Tuttavia, la sentenza n. 18287/18 delle Sezioni Unite, ha mitigato la rigidità di tale criterio meramente economico, statuendo che il diritto all’assegno divorzile non può basarsi esclusivamente sull’accertamento dell’autosufficienza economica, o sulla possibilità di procurarsi i mezzi, non potendosi prescindere dall’accertamento del contributo fornito dall’ex coniuge richiedente alla conduzione della vita familiare ed alla conseguente formazione del patrimonio comune e personale dell’altro ex coniuge. Il diritto all’assegno cessa se il beneficiario passa a nuove nozze, mentre se sopraggiungono “giustificati motivi” il Tribunale può modificare le statuizioni sull’”assegno di divorzio “.
Filomena Grassi
Filomena Grassi
2025-09-12 03:10:09
Numero di risposte : 26
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La Cassazione ha affermato con chiarezza che l’assegno di mantenimento spetta al coniuge che, senza colpa, si trova nell’impossibilità oggettiva di mantenere un tenore di vita adeguato, vale a dire uno standard di vita analogo a quello che il matrimonio gli avrebbe potuto offrire. Ha diritto all’assegno di mantenimento il coniuge che versa in una condizione economica inferiore rispetto all’altro. Il giudice della separazione, con sguardo attento, deve comparare le condizioni economiche di entrambi i coniugi, tenendo conto di variabili come la durata della convivenza e le prospettive future. Nell’esame della condizioni economiche – specifica la Suprema Corte – non è necessario che il giudice si addentri in una dettagliata disamina dei patrimoni e dei redditi dei coniugi. Ciò che conta è una ricostruzione generale e attendibile, una visione d’insieme che getti luce sulla situazione economica complessiva di ciascuno dei due.
Violante Guerra
Violante Guerra
2025-08-30 03:34:12
Numero di risposte : 26
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Il mantenimento alla moglie viene concesso in caso di separazione o divorzio, ma non è automatico. Il giudice deve verificare se vi sono le condizioni economiche per richiedere tale sostegno. La moglie, infatti, ha diritto a richiedere il mantenimento se non dispone di redditi propri sufficienti per mantenere il tenore di vita goduto durante il matrimonio. L’assegno di mantenimento deve garantire al coniuge beneficiario un tenore di vita quanto più simile possibile a quello goduto durante il matrimonio. Il principio di equità è uno dei criteri fondamentali per la determinazione del mantenimento. Questo significa che il giudice cercherà di bilanciare le necessità della moglie con le possibilità economiche del marito, al fine di garantire una situazione equa per entrambe le parti.
Gianni Sartori
Gianni Sartori
2025-08-30 03:08:03
Numero di risposte : 27
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Il coniuge che ha diritto all'assegno di mantenimento deve prima dimostrare che la propria incapacità a mantenersi non dipende dalla propria colpa o inerzia. Il coniuge che, per tutta la vita matrimoniale, si è dedicato alla gestione della casa e della famiglia, permettendo al suo partner di realizzarsi dal punto di vista economico e professionale ha diritto all'assegno di mantenimento a vita. Quando l’ex coniuge ha superato i 50 anni di età e, dunque, quando è sicuramente più difficile reinserirsi nel mondo del lavoro. Se le condizioni di salute sono incompatibili col lavoro, allora l’ex coniuge ha diritto al mantenimento. Si parla, poi, anche di disoccupazione incolpevole, ovvero quando viene provato che l’ex coniuge si dà da fare per cercare un impiego, ma non riesce a trovarlo. C'è il caso delle casalinghe, infatti, nei quali i due coniugi, durante la vita matrimoniale, abbiano stabilito di comune accordo che la moglie si dovesse occupare della gestione della casa e della vita dei figli.