Chi deve lasciare la casa in caso di separazione?
Demis Grasso
2025-09-20 10:24:02
Numero di risposte
: 18
In caso di accordo è opportuno che i genitori sottoscrivano in duplice copia una dichiarazione congiunta per il rilascio della casa familiare.
In caso di disaccordo è opportuno che il genitore uscente invii al genitore rimanente una comunicazione personale per il rilascio della casa familiare a mezzo raccomandata A.R.
Premesso che non esiste un divieto assoluto di lasciare la casa familiare prima della separazione, è importante sapere che tale azione può costituire un elemento a sfavore nell’eventuale contesa genitoriale per la sua assegnazione.
Ciò che il genitore uscente non deve assolutamente fare è lasciare la casa familiare senza avere un giustificato motivo, senza mantenere contatti con il genitore rimanente e i figli e senza continuare a fornire assistenza morale e/o materiale alla famiglia.
Tale condotta costituisce infatti una violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 c.p.) e avere gravi conseguenze sotto il profilo penale, oltre che ripercuotersi negativamente sui figli e compromettere irrimediabilmente le relazioni familiari.
Erminia Gatti
2025-09-19 07:00:18
Numero di risposte
: 23
Il più delle volte abbandonare la casa coniugale prima della separazione non porta all’addebito.
Inoltre, quand’anche l’altro ti faccia causa per ottenere l’addebito, dovrà dimostrare che tu te ne sei andato via da casa in un momento del tutto inaspettato, in cui la vostra vita matrimoniale era un idillio.
Ma se tra voi c’erano già problemi, allora l’essere usciti da casa non basta per subire l’addebito.
Chiedi a Tuo marito o a Tua moglie di venire autorizzato ad andartene, dato che la vita in casa insieme non è più sostenibile e a lungo andare potreste farvi del male.
Se l’altro acconsente, scrivete due righe in cui, appunto, vi date atto reciprocamente della impossibilità di continuare a vivere insieme e concordate sul fatto che uno dei due lasci la casa.
L’autorizzazione dell’altro coniuge non sarà invece necessaria nel caso in cui la vita in famiglia sia divenuta gravemente intollerabile a causa dei suoi comportamenti violenti.
In questi casi in realtà è possibile anche ottenere dal giudice un provvedimento che ordina al tuo coniuge di andarsene da casa.
Noemi Ferrari
2025-09-10 08:15:38
Numero di risposte
: 23
La legge stabilisce regole diverse per l’assegnazione della casa coniugale, a seconda che la coppia abbia figli o meno.
Con figli minorenni o non autosufficienti: La casa viene generalmente assegnata al genitore presso cui i figli continueranno a vivere, per garantire loro stabilità e continuità.
Senza figli o con figli indipendenti: La casa resta al proprietario.
Il coniuge non assegnatario è tenuto a lasciare la casa.
Non si può costringere il coniuge ad andarsene senza una formale assegnazione dell’abitazione coniugale.
La casa coniugale viene assegnata al genitore con cui vivono i figli minori o non autosufficienti.
In assenza di figli, prevale il proprietario dell’immobile.
Artemide Caputo
2025-08-30 04:43:10
Numero di risposte
: 20
La legge prevede che il godimento della casa coniugale è attribuito considerando il preminente interesse dei figli.
Restare ad abitare nella casa coniugale spetta dunque:
- al genitore con il quale sono collocati stabilmente i figli minori, quando è previsto un regime di affidamento condiviso;
- al genitore cui sono affidati in via esclusiva i figli minori;
- al genitore con il quale restano a convivere i figli maggiorenni non autonomi.
Il genitore estromesso non perde la titolarità dei suoi diritti sulla casa: rimane proprietario, comproprietario o usufruttuario dell'immobile.
Egli perde, invece, le facoltà di abitare e di disporre materialmente della casa, perché il provvedimento di assegnazione crea un diritto di godimento a favore del genitore assegnatario.
Il diritto al godimento della casa familiare viene meno quando i figli divengono maggiorenni e autonomi, ma anche nel caso che l'assegnatario non abiti o cessi di abitare stabilmente nella casa familiare o conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio.
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