Quando la moglie non ha diritto al mantenimento?
Alessandro Costantini
2025-10-06 09:00:40
Numero di risposte
: 23
Il modo migliore per non pagare il mantenimento alla moglie è fare in modo che questa grazie ad un lavoro sia economicamente autosufficiente.
Ulteriori metodi per non pagare il mantenimento alla moglie sono dimostrare nella causa di separazione la violazione dei doveri del matrimonio, in primis, quello della fedeltà, poiché il coniuge che tradisce perde il mantenimento qualora vi avesse diritto.
Determina la perdita del mantenimento anche l’abbandono del tetto coniugale o l’omessa assistenza del coniuge disabile.
Ed ancora, la reiterata violenza in famiglia è anch’essa causa per la perdita dell’assegno.
Se invece stai già pagando il mantenimento e vuoi interrompere il sussidio, dovrai procurarti la prova che l’altro ex coniuge ha iniziato una convivenza stabile con un’altra persona e che, a seguito di ciò, ha acquistato una propria indipendenza economica.
In siffatta ipotesi il diritto all’assegno di divorzio viene meno anche se con il nuovo compagno/a si vive una storia a distanza, poiché non è infatti necessaria una coabitazione ma piuttosto una relazione stabile e di supporto reciproco.
Gianni Ferraro
2025-09-28 10:14:08
Numero di risposte
: 28
Il coniuge che richiede l’assegno di mantenimento deve dimostrare di non essere in grado di lavorare.
Il parametro del tenore di vita non può giustificare da solo la corresponsione dell’assegno.
Il giudice, deve valutare altri elementi, come ad esempio: la durata del matrimonio, le potenzialità reddituali; l’età del coniuge.
Il coniuge senza reddito potrebbe non vedersi riconosciuto il diritto all’assegno: perché è ancora giovane e può comunque trovare un posto.
Il matrimonio è stato troppo breve per tarpare le ali alla sua carriera.
Non ha dato prova che l’assenza di reddito e di occupazione è dovuta a circostanze esterne come la salute o l’impossibilità di trovare un posto.
Benedetta Lombardi
2025-09-27 07:37:37
Numero di risposte
: 28
Quando entrambi i coniugi hanno le stesse capacità economiche e, dunque, ad esempio se hanno lo stesso lavoro o se sono entrambi disoccupati o con un’occupazione part-time.
L’ex coniuge non ha diritto all’assegno di mantenimento quando viene provato che quest’ultimo, con le sue condotte, abbia provocato la fine del matrimonio.
Di conseguenza, se si tratta di un’ex giovane e formata, quest’ultima non può chiedere il mantenimento anche se non ha un impiego stabile.
Così se il marito è un professionista con un reddito annuo di 200 mila euro e l’ex moglie è una docente con uno stipendio mensile di 1.500 euro, quest’ultima non avrà diritto all’assegno perché percepisce una cifra che le permette di mantenersi da sola.
L’assegno di mantenimento non serve neanche a bilanciare le condizioni economiche degli ex coniugi.
Nella fattispecie, stiamo parlando ad esempio: di tradimento, di abbandono del tetto coniugale senza una valida ragione, di violazione dei doveri coniugali di rispetto reciproco o di maltrattamenti.
Infatti, il fatto di essere disoccupata non è conseguenza di una colpa, ma di un fatto oggettivo.
Di conseguenza, se si tratta di un’ex giovane e formata, quest’ultima non può chiedere il mantenimento anche se non ha un impiego stabile.
Pierfrancesco Barone
2025-09-20 04:18:25
Numero di risposte
: 28
L'”assegno di divorzio” sarà dovuto solo ed esclusivamente se l’ex coniuge per ragioni obiettive – ad esso non imputabili – non è in grado di provvedere al proprio mantenimento.
Il Tribunale di Milano con la sentenza n. 11504/17, a seguito della sentenza sopra citata della cassazione è intervenuto fissando in circa 1.000,00 euro all’anno la misura di reddito sopra la quale il coniuge non ha più diritto all’”assegno di divorzio” da parte dell’ex marito in quanto autosufficiente economicamente.
Il diritto all’assegno cessa se il beneficiario passa a nuove nozze, mentre se sopraggiungono “giustificati motivi” il Tribunale può modificare le statuizioni sull’”assegno di divorzio “.
Tra questi “giustificati motivi” rientra a pieno titolo una nuova convivenza di fatto instaurata dall’ex coniuge, la quale fa cessare definitivamente il diritto a percepire l’”assegno di divorzio” (lo ha ribadito recentemente la Cassazione civile con ordinanza n. 5974 del 28 febbraio 2019).
Lamberto Pagano
2025-09-07 21:34:33
Numero di risposte
: 17
La moglie non ha diritto al mantenimento se non sussistono in capo a lei i presupposti per il versamento dell'assegno di mantenimento, come ad esempio la mancata pronuncia di addebito della separazione, l'assenza di redditi propri adeguati e sufficienti, e la possibilità economica del coniuge obbligato di provvedere al pagamento.
Nel caso in cui si accerti nel corso del giudizio l'insussistenza ab origine, in capo all'avente diritto, dei presupposi per il versamento dell'assegno di mantenimento separativo, ancorché riconosciuto in sede presidenziale, non vi sono ragioni per escludere l'obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite.
La moglie separata che ha ricevuto somme dal marito a titolo di assegno di mantenimento senza però averne diritto, in quanto originariamente insussistenti i presupposti per il versamento, è obbligata a restituire tutto al coniuge anche se non ha agito con dolo o colpa grave.
Il giudice di primo grado aveva rilevato che la moglie non aveva fornito prova sufficiente dell'esistenza dei presupposti per avere diritto all'assegno di separazione.
Stante quindi, il riconoscimento dell'originaria insussistenza dei presupposti per il versamento dell'assegno di mantenimento determina la piena ripetibilità delle somme a prescindere dal fatto che la donna avesse agito o meno con mala fede o colpa grave.
Gennaro Romano
2025-08-30 04:02:01
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: 23
La moglie non ha diritto al mantenimento se dispone di redditi propri sufficienti per mantenere il tenore di vita goduto durante il matrimonio.
Il giudice potrebbe valutare una riduzione dell’assegno di mantenimento se la moglie ha un’età tale da poter reinserirsi nel mondo del lavoro o se possiede qualifiche professionali.
L’assegno di mantenimento può essere revocato nel caso in cui la moglie si risposi o intraprenda una convivenza stabile.
Se la moglie trova un lavoro stabile e ben retribuito, potrebbe non aver più diritto al mantenimento.
Se il marito subisce una riduzione significativa del reddito, può richiedere una revisione dell’assegno di mantenimento.
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