:

Cosa spetta al dirigente in caso di licenziamento?

Monia Bernardi
Monia Bernardi
2025-09-19 21:17:51
Numero di risposte : 28
0
Il licenziamento del dirigente non è subordinato alla presenza di una giusta causa o di un giustificato motivo. Il datore di lavoro non può agire in modo arbitrario e pregiudizievole nei confronti dei dirigenti in caso di licenziamento. La giurisprudenza ha sviluppato il concetto di “giustificatezza di licenziamento” appositamente per i dirigenti. Il licenziamento per ragioni oggettive deve considerarsi insindacabile ogniqualvolta il datore di lavoro abbia dovuto far fronte a esigenze oggettive e verificabili all’interno dell’azienda. Il dirigente ha il diritto di impugnare il licenziamento se venisse accertata l’assenza di ragioni oggettive. Il dirigente non ha diritto alla reintegra, ma solo all’indennità supplementare, la cui misura è fissata dalla contrattazione collettiva di settore. Il dirigente può ottenere la reintegra solo se il licenziamento è nullo e discriminatorio.
Raniero Vitale
Raniero Vitale
2025-09-09 07:33:18
Numero di risposte : 23
0
Qualora il licenziamento del dirigente sia ingiustificato, sono previste delle speciali forme di garanzia in suo favore introdotte dalla contrattazione collettiva, cioè, in questi frangenti, a tale figura spetta una indennità risarcitoria. Come già anticipato, in caso di licenziamento non giustificato, al dirigente va corrisposta una indennità supplementare, che si aggiunge a quella sostitutiva del preavviso, al TFR e ad ogni altra competenza di fine rapporto. Ne consegue che, ai fini dell’indennità supplementare prevista dalla contrattazione collettiva in caso di licenziamento del dirigente, la suddetta “giustificatezza” non deve necessariamente coincidere con l’impossibilità della continuazione del rapporto di lavoro e con una situazione di grave crisi aziendale tale da rendere impossibile o particolarmente onerosa tale prosecuzione. La valutazione dell’idoneità del fatto materiale ad integrare la giustificatezza è rimessa al giudice di merito ed in sede di legittimità resta sindacabile solo per vizi di motivazione. Per valutare la spettanza dell’indennità supplementare, il personale dirigente è tenuto a far riferimento non soltanto al rapporto fiduciario con il datore di lavoro, ma anche ad un corretto bilanciamento fra quello che è il principio di correttezza e buona fede e la libera iniziativa economica privata.
Chiara Romano
Chiara Romano
2025-08-31 21:19:42
Numero di risposte : 21
0
In caso di licenziamento illegittimo, la tutela riconosciuta ai dirigenti differisce da quella prevista per gli altri lavoratori. La contrattazione collettiva prevede specifiche forme di garanzia come l’indennità supplementare, che mira a compensare il dirigente per il pregiudizio subito a seguito di un licenziamento ingiustificato. La conseguenza della mancata motivazione è equiparabile al licenziamento ingiustificato, con diritto del dirigente all’indennità supplementare. La tutela dei dirigenti in caso di licenziamento illegittimo si basa su un equilibrio tra esigenza di flessibilità dell’azienda e necessità di garantire protezione adeguata contro decisioni arbitrarie e pretestuose. In caso di licenziamento disciplinare, il datore di lavoro deve rispettare il procedimento disciplinare previsto al fine di garantire il diritto di difesa. La violazione di tali garanzie procedimentali porta all’illegittimità del licenziamento.