Qual è la differenza tra disdetta e risoluzione del contratto di locazione?
Rita Barbieri
2025-09-30 08:45:56
Numero di risposte
: 27
La differenza tra disdetta e risoluzione del contratto di locazione è data dal fatto che la disdetta è un recesso unilaterale dal contratto, mentre la risoluzione è una decisione che può essere presa da entrambe le parti o da un tribunale.
La disdetta può essere esercitata dal locatore o dal conduttore, e deve essere comunicata all'altra parte con un preavviso di almeno sei mesi.
La risoluzione del contratto, invece, può essere richiesta da una delle parti quando l'altra parte non adempie alle proprie obbligazioni contrattuali, o in caso di inadempimento grave.
Inoltre, la risoluzione può essere pronunciata da un tribunale in caso di controversie tra le parti.
La disdetta e la risoluzione hanno entrambe l'effetto di porre fine al contratto di locazione, ma con conseguenze diverse per le parti coinvolte.
In generale, la disdetta è considerata una soluzione più rapida e meno costosa rispetto alla risoluzione, ma può comportare conseguenze negative per la parte che la esercita, come ad esempio la perdita del deposito cauzionale.
La risoluzione, d'altra parte, può essere più lunga e costosa, ma offre maggiore certezza e stabilità per le parti coinvolte.
Liliana Morelli
2025-09-25 12:30:18
Numero di risposte
: 27
Si parla di risoluzione del contratto se il rapporto tra le parti è interrotto prima della scadenza naturale.
In caso di chiusura anticipata occorre versare entro 30 giorni l’imposta di registro in misura fissa, pari a 67 euro.
Non sono state trovate informazioni sulla disdetta.
Edipo Sorrentino
2025-09-20 16:39:56
Numero di risposte
: 27
La disdetta si riferisce alla volontà di una delle parti di non rinnovare il contratto oltre la sua scadenza naturale.
La maggior parte dei contratti di locazione, salvo accordi specifici, si rinnova automaticamente alla scadenza.
Con la disdetta, questo rinnovo viene interrotto.
Il recesso è l’azione con cui una delle parti decide di interrompere il contratto prima della sua scadenza naturale.
Il recesso implica una risoluzione anticipata e può avvenire solo in presenza di determinate condizioni.
La disdetta riguarda la decisione di non rinnovare il contratto alla sua naturale scadenza.
In sintesi, recesso e disdetta rappresentano due strumenti distinti per gestire i contratti di locazione.
Vania Monti
2025-09-11 05:21:27
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: 33
La differenza tra disdetta e risoluzione del contratto di locazione è sostanziale. La disdetta, in genere, si riferisce ad una parte che comunica all'altra la sua intenzione di porre fine al contratto prima della scadenza prevista, motivata da gravi motivi o recesso libero come stabilito dalla legge. La risoluzione, invece, si verifica quando il contratto viene estinto a causa di inadempimenti contrattuali, impossibilità sopravvenuta della prestazione, eccessiva onerosità o per mutuo consenso delle parti. La disdetta richiede un preavviso di sei mesi, salvo diversi accordi contrattuali. La risoluzione per inadempimento, ad esempio, può essere richiesta se il conduttore non paga il canone entro venti giorni dalla scadenza per le locazioni ad uso abitativo, o per inadempimenti gravi nei contratti di locazione ad uso diverso. Inoltre, la risoluzione può avvenire per impossibilità sopravvenuta, come la distruzione dell'immobile locato, o per eccessiva onerosità della prestazione, anche se quest'ultimo caso è soggetto a interpretazione giurisprudenziale. La risoluzione consensuale rappresenta una via di uscita reciproca e consensuale dal contratto senza necessità di motivazioni specifiche, fatta salva l'assenza di motivi illeciti.
Emilia Montanari
2025-09-02 05:28:56
Numero di risposte
: 20
La disdetta è l’operazione con la quale puoi evitare che ci sia il rinnovo automatico del contratto di affitto in scadenza.
La disdetta porta a non rinnovare più un contratto in scadenza, mentre il recesso esprime la volontà di interromperlo prima della scadenza.
Il diritto di recesso serve ad interrompere un contratto in essere, senza attendere la sua scadenza.
La risoluzione anticipata dal contratto è possibile solo in determinate circostanze, molto più circoscritte per il proprietario, al fine di dare più garanzie all’inquilino.
L’inquilino può recedere dal contratto di affitto, prima della sua scadenza, solo in presenza di gravi motivi, dandone comunicazione al proprietario/locatore con preavviso di sei mesi.
Per gravi motivi si intendono, ad esempio: problemi strutturali all’immobile o condominiali, di cui il proprietario non si occupa o che affronta male e poco, problemi familiari che comportano il trasferimento dell’inquilino, la perdita del posto di lavoro dell’inquilino o il suo trasferimento del posto di lavoro in un luogo lontano dall’abitazione.
Il proprietario/locatore può recedere dal contratto alla prima scadenza, dando sempre un preavviso di sei mesi, ma solo in presenza di giustificato motivo.
Il giustificato motivo può essere preso in considerazione solo nella prima scadenza del contratto di affitto, per recedere da esso.
Superata la prima scadenza del contratto di affitto, il proprietario/locatore potrà recedere anche senza avere un giustificato motivo, con l’unico obbligo di rispettare il preavviso dei sei mesi.
Fabiano Rossi
2025-09-02 04:53:00
Numero di risposte
: 26
Con il recesso si può interrompere un contratto prima della scadenza, mentre con la disdetta si intende non rinnovare più un contratto in scadenza.
La disdetta interrompe il rinnovo automatico di un contratto.
La legge prevede che la comunicazione di disdetta, per quanto riguarda gli immobili abitativi deve essere inviata tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno entro 6 mesi dalla fine del contratto, invece, per quanto riguarda gli immobili commerciali e ad uso ufficio, entro 12 mesi, infine per gli immobili ad uso ricettivo entro 18 mesi.
Il diritto di recesso, contrariamento alla disdetta, interrompe un contratto in essere prima della sua scadenza e può essere richiesta solo dal conduttore dell’immobile oggetto di locazione.
È un diritto previsto dalla legge, e di solito nel contratto di locazione vengono stabilite le condizioni secondo le quali può essere esercitato questo diritto, qualora non sia indicato in contratto, si fa riferimento all’articolo di legge che scandisce tempi e modalità.
Per esercitare questo diritto bisogna dichiarare alla controparte di voler interrompere il contratto, meglio se per iscritto, specificando di quale contratto si tratta e le motivazioni che sono anch’esse previste dalla legge.
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