Chi lavora perde la pensione di invalidità?
Tosca De rosa
2025-10-22 13:33:44
Numero di risposte
: 22
I lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati che hanno una riduzione permanente della capacità di lavoro in misura superiore ai 2/3 (67%) possono richiedere l’assegno ordinario di invalidità.
Il pagamento dell’assegno ordinario di invalidità decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda ed è compatibile con l’attività lavorativa, cioè, lavorando, si conserva il trattamento di invalidità.
La pensione di inabilità per i dipendenti pubblici è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa dipendente o autonoma.
I lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati possono richiedere la pensione di inabilità se hanno la cessazione di qualsiasi attività lavorativa dipendente o autonoma, per ottenere la pensione di inabilità.
Per ottenere la pensione di inabilità per i dipendenti pubblici è necessario la cessazione del rapporto di lavoro per infermità non dipendente da causa di servizio ed il riconoscimento dello stato di assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
La pensione di inabilità è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa dipendente o autonoma svolta in Italia o all’estero.
La pensione di inabilità per i dipendenti pubblici spetta al lavoratore dipendente pubblico che smette di lavorare per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa non derivante da causa di servizio.
Elena Santoro
2025-10-16 14:23:10
Numero di risposte
: 31
Gli invalidi parziali ad esempio - cioè coloro che hanno una invalidità compresa fra il 74% ed il 99% - non devono guadagnare più di 4800,38 euro all’anno anche se questo arriva da un lavoro da dipendente. In questo caso, dunque, l’invalido perde il diritto alla pensione o, per meglio dire, all’assegno mensile di assistenza. Le comunicazioni da fare all’Inps In caso di superamento del limite di reddito - per gli invalidi civili parziali - la comunicazione all’Inps va fatta immediatamente. Quanto detto, comunque, vale solamente per gli invalidi parziali mentre non valgono assolutamente per gli invalidi civili totali o per chi ha diritto all’assegno ordinario d’invalidità. Invalidi parziali che hanno solamente l’assegno e che sono ricoverati in strutture ospedaliere; invalidi parziali che hanno solamente l’assegno anche se non ricoverati in strutture ospedaliere; invalidi parziali non ricoverati che sono titolari di altro reddito; invalidi civili parziali ricoverati e titolari di altro reddito; invalidi parziali che non hanno perequazione automatica ma che hanno un reddito annuale pari o inferiore al limite stabilito per legge.
Emidio Bruno
2025-10-04 04:26:48
Numero di risposte
: 19
L’indennità non è incompatibile con l’attività lavorativa autonoma o dipendente, nel caso in cui la persona presenti una residua capacità di lavoro.
Questo pero' nel caso di inabilita' lavorativa: la pensione è incompatibile con qualsiasi tipo di attività lavorativa.
Se il richiedente è stato riconosciuto invalido civile con una percentuale di invalidità del 100%, la pensione di inabilità è compatibile con il reddito da lavoro, come pure con altre prestazioni a carattere previdenziale erogate da forme di previdenza obbligatoria.
Per beneficiare della pensione bisogna anche non superare i limiti di reddito previsti annualmente.
Lisa Milani
2025-09-26 15:11:13
Numero di risposte
: 35
Chi lavora non ha diritto al assegno di invalidità erogato dal Inps.
Con messaggio numero 3495 del 14 ottobre 2021, l’Inps chiarisce che non è più possibile cumulare redditi da lavoro, anche solo di pochi euro, con l’assegno di invalidità civile erogato mensilmente.
Per un invalido civile svolgere anche solo qualche ora di giardinaggio o lavoro domestico retribuito comporta d’ora in poi la perdita dell’assegno di invalidità.
La Corte di Cassazione ha precisato in merito che tale assegno di invalidità è erogato solo nel caso in cui risulti la” inattività lavorativa” a prescindere dal reddito.
Secondo i giudici “il mancato svolgimento dell’attività lavorativa integra non già una mera condizione di erogabilità della prestazione ma, al pari del requisito sanitario, un elemento costitutivo del diritto alla prestazione assistenziale, la mancanza del quale è deducibile o rilevabile d’ufficio in qualsiasi stato e grado del giudizio”.
Dal 14 ottobre, pertanto, lo svolgimento di qualsiasi attività retribuita, a prescindere dalla misura del reddito, implica la perdita dell’assegno di invalidità.
Giacinta Mancini
2025-09-23 07:40:10
Numero di risposte
: 17
Viene erogata in misura ridotta durante lo svolgimento dell’attività lavorativa;
ha validità triennale;
si trasforma d'ufficio in pensione di vecchiaia, al compimento dell’età pensionabile e in presenza di tutti i requisiti.
Non è richiesta la cessazione dell’attività lavorativa.
Il diritto alla prestazione può essere perfezionato anche con contribuzione estera maturata in Paesi dell’Unione europea o in Paesi extracomunitari convenzionati con l’Italia.
Assia Barone
2025-09-15 02:03:41
Numero di risposte
: 16
La pensione di invalidità può essere tolta nel caso in cui lo stato di invalidità sia soggetto a visita di revisione da parte della Commissione medica dell’ASL.
Se, durante l’appuntamento di revisione, la Commissione certifica la completa guarigione del soggetto, lo stato di invalidità civile non viene confermato.
Di conseguenza, il diritto alla pensione di inabilità viene meno.
Però, se l’invalidità viene confermata, cosa accade se cambia la percentuale riconosciuta?
Se la Commissione attesta un miglioramento delle condizioni dell’interessato, viene attribuita una percentuale d’invalidità più bassa rispetto al 100%.
Questo vuol dire perdere il diritto alla pensione di invalidità, per la quale è necessaria un’inabilità al 100%.
Si può perdere la pensione di invalidità anche per altri motivi.
Primo tra tutti, il superamento di una determinata soglia di reddito.
La pensione può essere tolta anche quando vengono meno gli altri requisiti espressamente stabiliti dall’INPS, come ad esempio il superamento dell’età di 67 anni.
Evita Pagano
2025-09-05 01:13:12
Numero di risposte
: 38
Il beneficiario dell’assegno mensile può svolgere attività lavorativa purché non superi il limite di reddito previsto per il riconoscimento della prestazione.
Per avere diritto all’Assegno di Invalidità Civile, gli interessati devono rispettare determinati limiti reddituali che, per l’anno 2024, non possono eccedere il valore di 5.725,46 euro.
L’assegno mensile è incompatibile con le prestazioni dirette di invalidità a qualsiasi titolo erogate.
Non ci sono invece ostacoli al riconoscimento di un’altra prestazione di tipo previdenziale non di invalidità.
La prestazione è concessa per 13 mensilità con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda per l’accertamento dell’invalidità.
Moreno Colombo
2025-09-04 23:30:47
Numero di risposte
: 35
Chi è stato riconosciuto inabile in modo totale e permanente perde la pensione se lavora.
Se il reddito supera i 5.725,46 euro, anche senza raggiungere gli 8.500 euro, si perde il diritto alla pensione d’invalidità civile parziale.
La pensione d’inabilità non è compatibile con alcun tipo di attività lavorativa.
L’assegno ordinario d’invalidità si riduce del 25% se il reddito supera 4 volte il trattamento minimo, e del 50% se supera 5 volte il trattamento minimo.
La pensione anticipata flessibile Quota 103 non è compatibile con l’attività lavorativa fino a quando non raggiungi l’età per la pensione di vecchiaia.
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