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Cosa spetta ai figli in un testamento?

Valentina Ferri
Valentina Ferri
2025-09-05 07:28:15
Numero di risposte : 22
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Se il defunto lascia un solo figlio, a questi è riservata la metà del patrimonio. Se lascia più figli, a loro sono riservati i due terzi dell’eredità, da dividersi in parti uguali. Se sopravvivono coniuge e figli, bisogna distinguere in base al numero della prole: se il figlio è uno solo, a lui è riservato un terzo dell’eredità e un altro terzo va al coniuge. se i figli sono più di uno, a questi e riservata la metà del patrimonio, mentre al coniuge un quarto.
Veronica Silvestri
Veronica Silvestri
2025-09-05 06:57:47
Numero di risposte : 17
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I figli sono legittimari, vuol dire che la legge riserva loro una quota di eredità che non può essere ridotta. Il quantum dell’eredità a loro designata si definisce in relazione al numero dei figli e alla presenza o meno del coniuge. Se il defunto lascia il coniuge e un solo figlio a questi spetta 1 / 3 del patrimonio; un altro terzo spetta al coniuge e la quota liberamente disponibile sarà di un terzo del valore complessivo dei beni. Se i figli sono più di uno, spetta loro complessivamente la metà del patrimonio e al coniuge un quarto. In assenza di coniuge invece, se il defunto ha un solo figlio, a questo spetta la metà del patrimonio, mentre se i figli sono più di uno, ereditano i 2/3 da dividere in parti uguali.
Gerlando Monti
Gerlando Monti
2025-09-05 04:20:09
Numero di risposte : 16
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Ai figli spetta una quota minima dell’eredità che non può essere toccata. La quota legittima è la parte dell’eredità che la legge riserva obbligatoriamente ai legittimari, ovvero: i figli, il coniuge, eventualmente i genitori. La quota legittima complessiva è di ⅔ del patrimonio. Ogni figlio ha diritto almeno a 1/3 del patrimonio. I figli sono legittimari e vanno tutelati almeno nella loro quota di legge.
Daniela Marchetti
Daniela Marchetti
2025-09-05 03:52:17
Numero di risposte : 12
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Sebbene un genitore non possa mai diseredare un figlio, lo stesso è però libero di dare di più ad un figlio e di meno ad un altro, a patto che garantisca a ciascuno una quota che si chiama, appunto, di legittima. Si tratta di quote minime del patrimonio del genitore che, per legge, devono essere sempre riservate ai parenti più stretti: ossia, al coniuge e ai figli. In altre parole, la quota di legittima rappresenta una soglia minima al di sotto della quale non si può scendere, che però non esclude la possibilità di ulteriori elargizioni. Per capire, quindi, se siano state violate le quote di legittima spettanti ai figli, occorrerà tenere in considerazione non solo quei beni che siano stati inseriti nel testamento, ma anche tener conto delle donazioni fatte in vita. Bisogna, infine, tenere conto del fatto che le quote di legittima variano a seconda dell’eventuale esistenza in vita dell’altro genitore e, ovviamente, a seconda del numero di figli.