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Come quantificare il danno da reato?

Giuseppa Romano
Giuseppa Romano
2025-09-14 17:49:09
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Per quanto riguarda la quantificazione del danno non patrimoniale, generalmente si seguono le tabelle del Tribunale di Milano, in base alle quali è possibile attribuire un valore monetario alla percentuale di invalidità permanente e ai giorni di inabilità temporanea. Sebbene si tratti di una quantificazione equitativa, però, il giudice può disporre una personalizzazione del danno biologico non patrimoniale, ossia un aumento del risarcimento, laddove riscontri specificità. Ad esempio, se a causa di un’aggressione, un pittore subisce una lesione alla mano destra, poiché la sua professione si basa proprio sull’uso di tale organo, allora il risarcimento sarà diversamente quantificato. Per quanto riguarda, invece, il danno permanente patrimoniale, c’è da dire che questo riguarda la sfera economica del danneggiato e, in particolare, la riduzione della sua capacità lavorativa. Pertanto, sono risarcibili sia il lucro cessante sia il danno emergente, cioè rispettivamente la perdita economica subita per pagare le cure e le mancate chances di guadagno, quindi l’impossibilità di produrre reddito. La tabella si basa sul sistema a punto variabile in funzione dell’età e del grado di invalidità, coincidente con la percentuale attribuita in sede di visita medico fiscale: il valore del punto cresce con la percentuale di invalidità e diminuisce con l’aumentare dell’età del danneggiato.