:

Quali sono le tasse da pagare per un contratto di locazione?

Donato Marini
Donato Marini
2025-10-09 07:11:38
Numero di risposte : 30
0
Il regime prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva di Irpef e addizionali per il reddito derivante dall’affitto dell’immobile e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro e dall’imposta di bollo per registrazioni, risoluzioni e proroghe del contratto. L’imposta sostitutiva è pari al 21% del canone di locazione annuo stabilito dalle parti, salvo che per i contratti a canone concordato, per cui si applica un’aliquota del 10%. Assolvendo la sola imposta sostitutiva, infatti, il canone di locazione non si cumula con gli altri redditi ai fini Irpef e addizionali. In più, non sono dovute né l’imposta di registro né l’imposta di bollo per la registrazione, la risoluzione e la proroga del contratto.
Angelo Battaglia
Angelo Battaglia
2025-09-30 15:50:45
Numero di risposte : 27
0
Per la registrazione di un contratto di locazione sono dovute l’imposta di registro e l’imposta di bollo. L’importo dovuto varia a seconda dell’immobile locato o affittato. Importo dovuto a seconda dell’immobile locato o affittato IMMOBILE PERCENTUALE Fabbricati a uso abitativo 2% del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità. Per i contratti di locazione a canone concordato, riguardanti immobili che si trovano in uno dei Comuni “ad elevata tensione abitativa”, è prevista una riduzione del 30% della base imponibile sulla quale calcolare l’imposta di registro. Il locatore e il conduttore rispondono in solido del pagamento dell’intera somma dovuta per la registrazione del contratto. Sul deposito cauzionale versato dall’inquilino non è dovuta l’imposta di registro. Se però il deposito è pagato da un terzo estraneo al rapporto di locazione, va versata l’imposta nella misura dello 0,50%. Per ogni copia da registrare, l’imposta di bollo è pari a 16 euro ogni 4 facciate scritte del contratto e, comunque, ogni 100 righe. Per le risoluzioni e le cessioni senza corrispettivo dei contratti di locazione e sublocazione di immobili urbani con durata di più anni, l’imposta si paga nella misura fissa di 67 euro. Negli altri casi, l’imposta si applica ai canoni ancora dovuti nella misura del 2% o dello 0,5% se si tratta di fondi rustici.
Stefania Leone
Stefania Leone
2025-09-24 01:42:13
Numero di risposte : 18
0
Il sistema tributario italiano prevede due modalità di tassazione per i redditi da locazione: il regime ordinario e la cedolare secca. Il regime ordinario di tassazione prevede il pagamento di tre imposte: l’imposta di registro, l’imposta di bollo e l’IRPEF. L’imposta di registro ha un valore pari al 2% del canone annuo moltiplicato per il numero di annualità previste dal contratto, mentre l’imposta di bollo ammonta a 16 euro ogni quattro facciate di contratto. La cedolare secca è un regime fiscale opzionale che sostituisce l’IRPEF, le addizionali comunali e regionali, l’imposta di registro e l’imposta di bollo. Scegliendo questo sistema, il proprietario applica un’imposta fissa sul canone annuo di locazione: 21% per i contratti a canone libero e 10% per i contratti a canone concordato.
Walter Gentile
Walter Gentile
2025-09-16 07:49:21
Numero di risposte : 14
0
Imposta di Bollo: Una tassa fissa per ogni copia del contratto che costa 16 euro ogni 4 facciate, da versare al momento della registrazione del contratto. Imposta di Registro: Pari al 2% del canone annuo moltiplicata per il numero di anni del contratto, con un minimo di 67 euro. Può essere versata in un’unica soluzione o rateizzata annualmente. Se si sceglie la cedolare secca, queste imposte non sono più previste. La Cedolare Secca è un regime opzionale di tassazione che sostituisce l'IRPEF. Il proprietario dell’immobile dovrà pagare un’imposta forfettaria, che corrisponde ad una percentuale dell’importo del canone. Per i contratti a canone libero, un’aliquota del 21%. Per i contratti a canone concordato, un’aliquota del 10%.