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Cosa significa contratto di concessione?

Armando Palmieri
Armando Palmieri
2025-10-06 05:22:25
Numero di risposte : 23
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Il contratto di concessione di vendita è il contratto con il quale un’impresa, solitamente il produttore del bene, concede ad un’altra impresa di commercializzare, presso il pubblico di consumatori o presso altre aziende, un determinato prodotto. Il contratto di concessione di vendita è quindi un contratto tra imprenditori commerciali, finalizzato alla creazione di un mercato di sbocco per un determinato prodotto. Il contratto di concessione di vendita è un contratto atipico, cioè non specificatamente disciplinato dal Codice Civile. Secondo alcuni Autori, confermati anche da recenti pronunce della Corte di Cassazione, la concessione di vendita sarebbe un contratto "quadro" o "normativo" da cui discende l'obbligo di concludere ulteriori contratti, vale a dire quello di promuovere la rivendita di prodotti che vengono acquistati mediante la stipulazione di singoli contratti di acquisto, alle condizioni fissate nell'accordo iniziale. Si ritiene quindi che disciplini da un lato le modalità della collaborazione tra le parti e dall'altro una serie di future vendite.
Gerlando Parisi
Gerlando Parisi
2025-09-28 10:34:27
Numero di risposte : 21
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L’art. 3 del D. Lgs. 50/2016 definisce la concessione come un contratto a titolo oneroso stipulato per iscritto tra una pubblica amministrazione e un’impresa per la progettazione o l’esecuzione di lavori pubblici (o entrambe), oppure l’erogazione di un servizio pubblico con assunzione in capo al concessionario del rischio operativo legato alla gestione dei servizi o la gestione delle opere. Le principali caratteristiche della concessione, rispetto al contratto di appalto, sono individuate nell’assunzione degli oneri legati alla gestione dell’opera o del servizio ed al corrispettivo. In particolare, l’impresa gestisce l’opera o il servizio ed assume il guadagno ovvero il rischio di perdite derivante dalla medesima gestione. Viceversa, in caso di appalto, la gestione dell’opera o del servizio grava sull’amministrazione che verserà all’impresa un corrispettivo fisso. In linea di diritto, occorre premettere che, secondo la consolidata giurisprudenza della Corte di Giustizia UE, la differenza tra un appalto di servizi e una concessione di servizi risiede nel corrispettivo della fornitura di servizi, nel senso che un appalto pubblico di servizi comporta un corrispettivo che è pagato direttamente dall’amministrazione aggiudicatrice al prestatore di servizi, mentre si è in presenza di una concessione di servizi allorquando le modalità di remunerazione pattuite consistono nel diritto del prestatore di sfruttare la propria prestazione ed implicano che quest’ultimo assuma il rischio legato alla gestione dei servizi in questione. Il rapporto nel contratto di concessione ha natura trilaterale:accanto alla pubblica amministrazione ed alla società concessionaria c’è un terzo soggetto, o un’infinità di soggetti, chiamato utente o utenti, attraverso il pagamento dei canoni o tariffe. L’art. 167 del codice fornisce i criteri per la determinazione del valore della concessione che è costituito dal fatturato totale del concessionario generato per tutta la durata del contratto, al netto dell'IVA, stimato dall'amministrazione aggiudicatrice o dall'ente aggiudicatore, quale corrispettivo dei lavori e dei servizi oggetto della concessione, nonché per le forniture accessorie a tali lavori e servizi.