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Come andare in pensione con il 74 di invalidità?

Federica Grassi
Federica Grassi
2025-10-21 01:35:41
Numero di risposte : 31
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Per andare in pensione con il 74% di invalidità, possono essere utilizzate misure come la Quota 41 per i precoci, l’APE Sociale e Opzione Donna. La Quota 41 per i precoci rappresenta una strada interessante per gli invalidi, dal momento che non prevede un limite anagrafico. Possono accedere a questa misura coloro che, avendo un’invalidità del 74%, hanno maturato 41 anni di contributi versati, di cui almeno 35 effettivi da lavoro dipendente o autonomo. L’APE Sociale è una misura destinata a diverse categorie di lavoratori, inclusi gli invalidi civili. Per accedere è necessario che l’invalido civile col 74% di invalidità riconosciuta abbia compiuto almeno 63 anni e 5 mesi di età e aver versato 30 anni di contributi. Per le lavoratrici invalide, il Regime sperimentale anticipato, noto come Opzione Donna, offre un’ulteriore possibilità. Anche in questo caso, è richiesto un grado di invalidità civile del 74%. Le condizioni per accedervi prevedono il completamento di 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024. Alla stessa data, la lavoratrice deve aver raggiunto un’età minima che varia in base al numero di figli: 61 anni per le donne senza figli, 60 anni per le donne con un figlio, 59 anni per le donne con due o più figli. Queste misure rappresentano un importante strumento di tutela per gli invalidi civili, consentendo loro un accesso anticipato alla pensione e un’uscita dal mondo del lavoro più agevole.
Giacomo Rinaldi
Giacomo Rinaldi
2025-10-13 00:46:34
Numero di risposte : 28
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Se possiedi un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%, puoi accedere ad Ape Sociale, un anticipo pensionistico disponibile dai 63 anni e 5 mesi, fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia, se hai almeno 30 anni di contributi. Se sei un lavoratore precoce con un anno di contributi versati prima dei 19 anni e un’invalidità pari o superiore al 74%, puoi ottenere la pensione anticipata con 41 anni di contributi. Con una invalidità di almeno 80% e sei un lavoratore dipendente del settore privato, puoi andare in pensione di vecchiaia anticipata con 20 anni di contributi, con un requisito di età inferiore rispetto a quello previsto per la generalità dei lavoratori. Nel caso tu sia un lavoratore dipendente con un’invalidità riconosciuta superiore al 74%, hai diritto alla maggiorazione di due mesi di contribuzione per ogni anno di servizio effettivamente svolto, fino a un massimo di 5 anni, presso la pubblica amministrazione o aziende private.
Danuta Greco
Danuta Greco
2025-10-09 14:16:14
Numero di risposte : 22
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Per i lavoratori che hanno una percentuale d’invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%, i benefici pensionistici riconosciuti sono diversi: maggiorazione contributiva pari a 2 mesi per ogni anno di lavoro, sino a un massimo di 5 mesi nella vita lavorativa; in parole semplici, ogni 12 mesi di lavoro sono riconosciuti 2 mesi di contributi in più, che servono per pensionarsi prima; possibilità di accedere, se in possesso di 30 anni di contributi e 63 anni di età, all’Ape sociale, cioè all’anticipo pensionistico pagato dallo Stato; possibilità di accedere, se in possesso di 41 anni di contributi e se lavoratori precoci, alla pensione anticipata. L’assegno d’invalidità viene trasformato in pensione di vecchiaia al compimento dell’età pensionabile: è compatibile con un’attività lavorativa, ma con limiti al cumulo dei redditi. I lavoratori dipendenti del settore privato, se in possesso di un’invalidità pari o superiore all’80%, possono ottenere la pensione di vecchiaia anticipata. I trattamenti ai quali possono accedere gli invalidi al 100%, o meglio gli inabili, sono differenti a seconda della gravità delle condizioni di salute. Se un lavoratore subisce un infortunio, o gli viene diagnosticata una malattia professionale, a seconda del grado d’inabilità riscontrato può ricevere un trattamento in forma di rendita, in pratica una sorta di pensione, erogata dall’Inail. La pensione non può essere riconosciuta se è possibile adibire il lavoratore a mansioni equivalenti.
Mario Sanna
Mario Sanna
2025-09-28 21:08:48
Numero di risposte : 27
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Il beneficio è destinato a: lavoratori con invalidità riconosciuta, per qualsiasi causa, superiore al 74%. La maggiorazione del periodo di servizio svolto è utile al calcolo delle quote di pensione con il sistema retributivo. La maggiorazione di anzianità contributiva spetta per i periodi di attività effettivamente prestati. Sono presi in considerazione i periodi di attività lavorativa svolti in concomitanza con il possesso del requisito sanitario richiesto, anche prima del 1° gennaio 2002. La domanda deve essere presentata esclusivamente online all'INPS attraverso il servizio dedicato, accedendo con le proprie credenziali. Alla richiesta è necessario allegare documentazione sanitaria che attesta la sussistenza dei requisiti di legge. Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti è stabilito dalla legge n. 241/1990 in 30 giorni. Il beneficio è utile solo al conseguimento del diritto alla pensione e dell’anzianità contributiva.
Arduino Costa
Arduino Costa
2025-09-28 18:58:54
Numero di risposte : 22
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Coloro che possiedono un'invalidità riconosciuta pari o superiore al 74% possono accedere alla pensione di invalidità civile, un supporto economico aggiuntivo erogato dall'INPS. Questo assegno, esente da Irpef, è destinato a coloro il cui reddito è inferiore ad una determinata soglia fissata annualmente e viene successivamente convertito in assegno sociale al compimento di 66 anni e 7 mesi. Coloro che hanno un'invalidità riconosciuta dal 74% al 99% possono accedere all'Ape Sociale, ossia un anticipo pensionistico che è concesso al lavoratore dal 63° anno di età fino al raggiungimento del requisito della pensione di vecchiaia. L'importo dell'Ape sociale è calcolato come la futura pensione e non può superare i 1500 euro mensili. L'accesso richiede un minimo di 30 anni di contributi.