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Chi ha un'invalidità può andare in pensione prima?

Alessandra Mazza
Alessandra Mazza
2025-09-28 23:51:11
Numero di risposte : 23
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Il lavoratore dipendente cui sia stata riconosciuta un’invalidità civile uguale o superiore al 75%, ha diritto al beneficio di 2 mesi di Istituto che consente al lavoratore impossibilitato a svolgere la propria attività di lavoro per un determinato periodo di percepire contributi figurativi che possono essere accreditati d’ufficio o su domanda del lavoratore. Il beneficio è riconosciuto fino a un massimo di 5 anni di contribuzione figurativa utile ai fini della maturazione degli anni di servizio per il diritto alla pensione, dell’anzianità contributiva e dell’importo della pensione. Il diritto alla contribuzione figurativa si matura a partire dal giorno in cui al lavoratore è riconosciuta un’invalidità uguale o superiore al 75% e non per gli altri periodi di lavoro. La maggorazione contributiva non viene riconosciuta in automatico ed è pertanto necessario farne richiesta all’INPS. Nel caso di lavoratori iscritti alla gestione ex INPDAP la domanda va presentata al datore di lavoro.
Iacopo Santoro
Iacopo Santoro
2025-09-28 23:11:56
Numero di risposte : 26
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Se ti stai chiedendo «Dato che sono invalido, posso andare in pensione prima?»,la risposta è che non tutti gli invalidi hanno diritto al pensionamento anticipato, ma il beneficio è riconosciuto a seconda della riduzione della capacità lavorativa, dell’età, del fondo di previdenza a cui si è iscritti e degli anni di contribuzione e assicurazione. Gli invalidi, rispetto alla generalità dei lavoratori, hanno la possibilità di anticipare la pensione, in quanto la normativa li tutela a causa della loro ridotta capacità lavorativa. I lavoratori dipendenti del settore privato, se in possesso di un’invalidità pari o superiore all’80%, possono ottenere la pensione di vecchiaia anticipata. Per i lavoratori che hanno una percentuale d’invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%, i benefici pensionistici riconosciuti sono diversi: maggiorazione contributiva pari a 2 mesi per ogni anno di lavoro, sino a un massimo di 5 mesi nella vita lavorativa; possibilità di accedere, se in possesso di 30 anni di contributi e 63 anni di età, all’Ape sociale, cioè all’anticipo pensionistico pagato dallo Stato; possibilità di accedere, se in possesso di 41 anni di contributi e se lavoratori precoci (con almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro accreditati prima dei 19 anni di età), alla pensione anticipata.
Donatella De Santis
Donatella De Santis
2025-09-28 20:43:55
Numero di risposte : 19
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Chi percepisce una rendita AVS anticipata e vive in condizioni modeste ha diritto a prestazioni complementari. La riduzione della rendita AVS dovuta all’anticipazione può essere così compensata. Per il calcolo delle PC è considerata come reddito computabile soltanto la rendita ridotta. Le PC compensano però solo una rendita AVS ridotta, non una rendita AVS percepita solo in parte. Per chi percepisce solo una parte della propria rendita AVS e si annuncia per la riscossione di PC, come reddito computabile fa stato una rendita AVS intera anticipata. Esempio A causa del peggioramento delle condizioni di salute, S. sta facendo sempre più fatica a svolgere le sue mansioni sul posto di lavoro. Dato che non vuole assolutamente annunciarsi all’AI, opta per il pensionamento anticipato e tre mesi prima del suo 63° compleanno lo comunica alla sua cassa di compensazione. S. è consapevole che la sua rendita AVS verrà ridotta, ma può accettarlo perché la rendita AVS e la rendita di vecchiaia della cassa pensioni non sarebbero comunque bastate per coprire il fabbisogno esistenziale. Non appena avrà ricevuto la decisione dell’AVS, farà domanda di prestazioni complementari.
Walter Giordano
Walter Giordano
2025-09-28 18:48:04
Numero di risposte : 23
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I lavoratori dipendenti del settore privato riconosciuti invalidi in misura non inferiore all’80% possono accedere alla pensione di vecchiaia anticipata con un requisito di età inferiore rispetto a quello previsto per la generalità dei lavoratori. La pensione di vecchiaia anticipata può essere richiesta dai soli lavoratori dipendenti (del settore privato) se riconosciuti invalidi dall’INPS, in misura non inferiore all’80%. Per poter richiedere la pensione di vecchiaia anticipata, i lavoratori dipendenti devono essere in possesso: – del requisito sanitario, riconosciuto dall’INPS, pari ad una invalidità non inferiore all’80%, I titolari di Assegno ordinario di invalidità possono richiedere la trasformazione dell’assegno in pensione di vecchiaia inviando, a corredo della domanda di pensione, anche la relativa documentazione che attesta il riconoscimento da parte dell’INPS dello stato invalidante. Se la commissione medica INPS ritiene che lo stato di invalidità non inferiore all’80% risulta sussistere da data precedente il compimento dell’età anagrafica richiesta, la finestra dovrà essere considerata a far data dal perfezionamento del requisito anagrafico; se, invece, lo stato di invalidità sussiste da data successiva al perfezionamento del predetto requisito, la finestra dovrà essere considerata a far data dal riconoscimento dello stato invalidante da parte dell’Istituto.