Come funziona la totalizzazione dei contributi esteri?
Cleopatra Greco
2025-10-18 12:38:40
Numero di risposte
: 25
Il cittadino che ha lavorato nel Regno Unito può richiedere all'INPS la totalizzazione previdenziale internazionale dei contributi versati all'estero.
Questa procedura non comporta il trasferimento dei contributi dal Regno Unito all'Italia, ma consente di considerare, ai soli fini dell'accertamento del diritto alla pensione, i periodi contributivi maturati in entrambi i Paesi.
L'INPS si occupa di interfacciarsi direttamente con l'ente previdenziale estero per ottenere le conferme necessarie alla totalizzazione internazionale.
La documentazione da allegare alla domanda potrebbe variare da caso a caso, si consiglia di contattare l'INPS direttamente o un Patronato per discutere la situazione specifica e individuare la documentazione necessaria ai fini della domanda di totalizzazione internazionale.
Antimo Messina
2025-10-14 20:02:44
Numero di risposte
: 21
La totalizzazione internazionale dei periodi assicurativi non comporta il trasferimento dei contributi da uno Stato all'altro, ma consente di utilizzare i contributi maturati all'estero, negli Stati convenzionati con l'Italia, per raggiungere il diritto alla pensione.
La normativa UE e alcune Convenzioni bilaterali prevedono poi che i contributi inferiori al minimo necessario per la totalizzazione internazionale siano utilizzati dallo Stato contraente dove il lavoratore ha maturato il diritto a prestazione, come se fossero propri, senza un loro effettivo trasferimento.
I contributi utili ai fini della totalizzazione internazionale sono quelli obbligatori, figurativi, da riscatto e da contribuzione volontaria.
Alcune convenzioni bilaterali prevedono la totalizzazione multipla, cioè la possibilità di sommare i contributi versati negli Stati terzi che risultano legati a loro volta da accordi internazionali sia all'Italia sia all'altro Stato contraente.
La totalizzazione multipla è prevista dalle convenzioni stipulate con Argentina, Canada, Repubblica di Capoverde, Repubblica di San Marino, Spagna, Svezia, Svizzera, Tunisia e Uruguay.
La Convenzione con l'Argentina è l'unica che permette la totalizzazione internazionale dei contributi con qualsiasi Stato, basta che sia legato da accordi o con l'Italia o con l'Argentina e non necessariamente a entrambe.
La totalizzazione multipla è prevista dalla Convenzione stipulata con la Svizzera ed è valida anche dopo il 1° giugno 2002, data in cui si applica la normativa UE grazie all'accordo tra la Comunità europea e la Confederazione svizzera.
La totalizzazione multipla si applica anche alla Spagna e alla Svezia in base alla vecchia Convenzione bilaterale che legava ciascuno dei due Stati all'Italia prima che applicassero i Regolamenti dell'UE.
Flaviana Palumbo
2025-10-02 12:08:43
Numero di risposte
: 21
La totalizzazione internazionale non comporta il trasferimento dei contributi da uno Stato all'altro, ma consente di tener conto, ai soli fini dell'accertamento del diritto alla pensione, dei contributi maturati nei Paesi convenzionati in cui l'interessato ha lavorato. I periodi assicurativi esteri da prendere in considerazione ai fini della totalizzazione non devono essere sovrapposti temporalmente ai periodi accreditati in Italia. La totalizzazione internazionale è ammessa a condizione che il lavoratore possa far valere un periodo minimo di assicurazione e contribuzione nel Paese che deve effettuare il cumulo dei contributi per concedere la pensione. In base ai Regolamenti UE il periodo minimo richiesto ai fini della totalizzazione è pari ad un anno. Alcune Convenzioni bilaterali di sicurezza sociale stipulate dall’Italia prevedono la possibilità di estendere la totalizzazione internazionale anche a periodi di assicurazione maturati nel territorio di Stati terzi, alle condizioni e nei limiti previsti dalle singole Convenzioni. La totalizzazione multipla è prevista dalle Convenzioni stipulate dall’Italia con: Argentina, Canada, Repubblica di Capoverde, Repubblica di San Marino, Spagna, Svezia, Svizzera, Tunisia, Uruguay.
Annamaria Testa
2025-10-02 09:09:38
Numero di risposte
: 18
La totalizzazione internazionale consente di sommare i periodi lavorativi svolti all’estero per raggiungere il diritto a pensione in Italia.
La totalizzazione internazionale è l’istituto che permette ai lavoratori di sommare i periodi di contribuzione maturati in diversi Stati membri dell’Unione Europea al fine di ottenere il diritto a una pensione.
I contributi esteri non vengono trasferiti in Italia: restano presso lo Stato di origine, il quale liquiderà la propria quota di pensione quando il lavoratore raggiungerà l’età pensionabile.
L’operazione è gratuita e può essere richiesta all’Inps, o alla cassa professionale d’iscrizione, che provvederà a coordinarsi con gli enti previdenziali esteri.
Quando un lavoratore ottiene la pensione grazie alla totalizzazione dei contributi esteri, l’importo spettante in ciascun Paese viene determinato con un meccanismo chiamato pro-rata temporis.
Giuseppa Fabbri
2025-10-02 07:11:13
Numero di risposte
: 23
La totalizzazione dei contributi prevede la possibilità di sommare e utilizzare periodi di servizio prestati all’estero per perfezionare i requisiti utili al conseguimento della pensione di: vecchiaia anzianità inabilità ai superstiti.
Tale possibilità è ammessa a condizione che il lavoratore possa far valere un periodo minimo di assicurazione e contribuzione nel Paese in cui ha lavorato.
I periodi assicurativi esteri non devono essere sovrapposti temporalmente a periodi accreditati in Italia.
La domanda va presentata sul sito INPS, accedendo al servizio con le proprie credenziali.
È prevista anche la possibilità di estendere la totalizzazione anche a periodi di assicurazione maturati nel territorio di Stati terzi, cioè Stati diversi da quelli che hanno stipulato la Convenzione bilaterale.
Per i Paesi UE tale periodo minimo è pari a un anno.
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