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Quanto costa registrare un contratto di affitto?

Jacopo Ferrari
Jacopo Ferrari
2025-10-24 08:43:40
Numero di risposte : 19
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Il pagamento dell’imposta di registro per i contratti di locazione pluriennale può essere effettuato di anno in anno, fino alla scadenza, o in un’unica soluzione, per l’intera durata. Il versamento può essere effettuato utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia o tramite richiesta di addebito su conto corrente con il modello F24, utilizzando il codice tributo 1501. Nel calcolo dell’imposta da versare si deve tener conto anche di eventuali adeguamenti del canone di locazione. Se tutti i locatori hanno optato per il regime della cedolare secca l’imposta di registro per l’annualità successiva non è dovuta. L’opzione per la cedolare secca può essere esercitata o modificata nel termine previsto per il versamento dell’imposta di registro, cioè entro 30 giorni dalla scadenza di ciascuna annualità.
Gilda Neri
Gilda Neri
2025-10-17 11:59:52
Numero di risposte : 31
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Il locatore e il conduttore rispondono in solido del pagamento dell’intera somma dovuta per la registrazione del contratto. Il versamento per la prima annualità non può essere inferiore a 67 euro. Per i contratti che durano più anni si può scegliere di: pagare, al momento della registrazione, l’imposta dovuta per l’intera durata del contratto (2% del corrispettivo complessivo) versare l’imposta anno per anno (2% del canone relativo a ciascuna annualità, tenendo conto degli aumenti Istat), entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità. Per le risoluzioni e le cessioni senza corrispettivo dei contratti di locazione e sublocazione di immobili urbani con durata di più anni, l’imposta si paga nella misura fissa di 67 euro. Negli altri casi (per esempio, locazione di immobili non urbani), l’imposta si applica ai canoni ancora dovuti nella misura del 2% o dello 0,5% se si tratta di fondi rustici. Per ogni copia da registrare, l’imposta di bollo è pari a 16 euro ogni 4 facciate scritte del contratto e, comunque, ogni 100 righe.
Sandra Montanari
Sandra Montanari
2025-10-09 12:57:53
Numero di risposte : 26
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Il costo della registrazione del contratto è pari al 2% del canone annuo, a meno che il locatore e il locatario non siano entrambi due società e il canone sia dunque soggetto a iva: in questo caso, il costo è pari all’1% più le marche da bollo. Alle spese sopra indicate va sempre aggiunto il costo delle marche da bollo, che, ricordiamo, sono sempre a carico del locatario. Nello specifico, il costo di una marca da bollo è di 16€ per ogni 100 righe di contratto. Considera che il contratto originale va lasciato all’Agenzia delle Entrate, quindi nel calcolo delle spese è bene prevedere due copie del contratto. In caso di applicazione della cedolare secca non ci saranno spese da pagare. Nel caso in cui nel contratto ci fossero dei garanti, i locatari dovranno aggiungere un importo dello 0,5% del valore della garanzia moltiplicato per gli anni di durata del contratto. La formula per calcolare la tassa imposta è la seguente: 10.000 € x 0,5% = 50 € 50 € x 4 anni = 200 € di tassa
Danilo Guerra
Danilo Guerra
2025-10-09 12:44:10
Numero di risposte : 31
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L’imposta di registro è generalmente pari al 2% del canone annuo, moltiplicato per il numero di annualità, ma ci sono diverse eccezioni, come nel caso dei fondi rustici o degli immobili a uso abitativo in comuni ad alta tensione abitativa. L’importo dell’imposta di registro varia a seconda del tipo di immobile locato. Fabbricati a uso abitativo: 2% del canone annuo, moltiplicato per il numero delle annualità. Fabbricati strumentali: 1% se il locatore è soggetto passivo IVA; 2% negli altri casi. Fondi rustici: 0,50% del corrispettivo annuo, moltiplicato per il numero delle annualità. Altri immobili: 2% del corrispettivo annuo, moltiplicato per il numero delle annualità. Inoltre, per i contratti di locazione a canone concordato in comuni con alta tensione abitativa, l’imposta di registro è ridotta del 30%, calcolando l’imposta solo sul 70% del canone. L’imposta di bollo si applica per ogni copia del contratto da registrare e ammonta a 16 euro ogni 4 facciate scritte del contratto o, comunque, per ogni 100 righe. L’imposta di registro è generalmente pari al 2% del canone annuo.
Rosalba Ferrari
Rosalba Ferrari
2025-10-09 10:21:31
Numero di risposte : 18
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L'imposta di registro che grava sui contratti di locazione ordinari è pari al 2% del canone annuo con un minimo di imposta pari ad euro 67,00. L'imposta di bollo è variabile dal numero di pagine e di copie del contratto, con un minimo di 32,00 euro. Nel caso di contratti agevolati l'imposta del 2% si calcola sul 70% del canone annuo. L'imposta di bollo è assolta per intero. Nel caso dei contratti ordinari, sia a canone libero che agevolato, locatore e conduttore dovranno, entro 30 giorni dalla scadenza annuale del contratto corrispondere l'imposta di registro del 2% sul canone annuale. A differenza della prima registrazione e della proroga, l'imposta da versare è pari al 2% qualunque sia il suo ammontare, senza essere ragguagliato all'imposta minima. Nel caso di prima registrazione e proroga l'imposta da versare è di almeno 67 euro, essendo vietato il frazionamento della stessa.