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Chi è tenuto a pagare l'imposta di registro?

Teresa Verdi
Teresa Verdi
2025-10-09 16:08:55
Numero di risposte : 22
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Il locatore e il conduttore rispondono in solido del pagamento dell’intera somma dovuta per la registrazione del contratto. Se però il deposito è pagato da un terzo estraneo al rapporto di locazione, va versata l’imposta nella misura dello 0,50%. Per le risoluzioni e le cessioni senza corrispettivo dei contratti di locazione e sublocazione di immobili urbani con durata di più anni, l’imposta si paga nella misura fissa di 67 euro. Negli altri casi, l’imposta si applica ai canoni ancora dovuti nella misura del 2% o dello 0,5% se si tratta di fondi rustici. In sostanza, il corrispettivo annuo da considerare per il calcolo dell’imposta va assunto per il 70%.
Liborio Messina
Liborio Messina
2025-10-09 12:38:31
Numero di risposte : 31
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Sono le parti contraenti i soggetti obbligati al pagamento dell'imposta di registro. La norma prevede che le due parti siano coobligati in solido. L'erario potrà richiedere da ciascun debitore il pagamento del debito di imposta esigendone il totale adempimento a sua scelta dall'uno o dall'altro. L'Agenzia delle Entrate ha diritto di rivalersi su ambedue le parti del rapporto in quanto responsabili solidalmente per il versamento dell'imposta. Tale incombenza ricade prevalentemente sull'acquirente, se non diversamente disposto.
Omar Verdi
Omar Verdi
2025-10-09 10:47:36
Numero di risposte : 16
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L’imposta di registro è a carico sia del locatore (proprietario) che del conduttore (inquilino) in parti uguali, a meno che non sia stato concordato diversamente nel contratto. Questo significa che, se non ci sono accordi specifici, il pagamento deve essere suddiviso equamente tra le due parti. Se il locatore sceglie il regime fiscale della cedolare secca, l’imposta di registro e quella di bollo non sono dovute. In questo caso, il proprietario pagherà un’imposta sostitutiva del 21% sul canone annuo (o 10% per i contratti a canone concordato). Tuttavia, questa scelta deve essere comunicata all’inquilino e comporta la rinuncia da parte del locatore all’aggiornamento del canone secondo l’indice ISTAT.