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Quando la moglie ha diritto all'assegno di mantenimento?

Flaviana Palumbo
Flaviana Palumbo
2025-10-20 17:24:56
Numero di risposte : 21
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Il diritto all’assegno di divorzio sarà dovuto solo ed esclusivamente se l’ex coniuge per ragioni obiettive – ad esso non imputabili – non è in grado di provvedere al proprio mantenimento. Ai fini di valutare se l’ex coniuge sia o meno autosufficiente dovranno prendersi in considerazione – oltre che il possesso di redditi di lavoro – anche il possesso di beni mobili e/o immobili, la disponibilità di una abitazione, le capacità e le possibilità effettive di procurarsi un lavoro tenuto conto dell’età, della salute, dei titoli posseduti e del mercato del lavoro. Il diritto all’assegno divorzile non può basarsi esclusivamente sull’accertamento dell’autosufficienza economica, o sulla possibilità di procurarsi i mezzi, non potendosi prescindere dall’accertamento del contributo fornito dall’ex coniuge richiedente alla conduzione della vita familiare ed alla conseguente formazione del patrimonio comune e personale dell’altro ex coniuge. Il diritto all’assegno cessa se il beneficiario passa a nuove nozze, mentre se sopraggiungono “giustificati motivi” il Tribunale può modificare le statuizioni sull’”assegno di divorzio “. Tra questi “giustificati motivi” rientra a pieno titolo una nuova convivenza di fatto instaurata dall’ex coniuge, la quale fa cessare definitivamente il diritto a percepire l’”assegno di divorzio”.
Felicia Fabbri
Felicia Fabbri
2025-10-20 17:03:14
Numero di risposte : 31
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La Cassazione ha affermato con chiarezza che l’assegno di mantenimento spetta al coniuge che, senza colpa, si trova nell’impossibilità oggettiva di mantenere un tenore di vita adeguato, vale a dire uno standard di vita analogo a quello che il matrimonio gli avrebbe potuto offrire. Ha diritto all’assegno di mantenimento il coniuge che versa in una condizione economica inferiore rispetto all’altro. Il giudice della separazione deve tener conto delle potenzialità economiche di entrambi i coniugi, da individuarsi con riferimento allo standard di vita familiare reso oggettivamente possibile dal complesso delle loro risorse economiche, in termini di redditività, capacità di spesa, garanzie di elevato benessere e di fondate aspettative per il futuro. Il giudice della separazione, con sguardo attento, deve comparare le condizioni economiche di entrambi i coniugi, tenendo conto di variabili come la durata della convivenza e le prospettive future. Nell’esame della condizioni economiche – specifica la Suprema Corte – non è necessario che il giudice si addentri in una dettagliata disamina dei patrimoni e dei redditi dei coniugi. Ciò che conta è una ricostruzione generale e attendibile, una visione d’insieme che getti luce sulla situazione economica complessiva di ciascuno dei due.
Monia Marchetti
Monia Marchetti
2025-10-20 16:25:27
Numero di risposte : 21
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L’assegno di mantenimento è una somma che un coniuge deve quindi corrispondere all’ex coniuge in caso di separazione, divorzio o nullità del matrimonio. L’entità di tale assegno può essere stabilita in accordo tra le parti o, in difetto di intesa, dal giudice che prenderà la sua decisione tenendo conto di fattori come il reddito, le risorse finanziarie, la durata del matrimonio, l’età e lo stato di salute dei coniugi, i contributi apportati alla famiglia e alla carriera dell’altro coniuge, il benessere dei figli. Abbiamo spiegato che l’assegno di mantenimento viene riconosciuto al coniuge beneficiario per garantirgli un tenore di vita simile a quello goduto durante il matrimonio e può venire meno in presenza di condizioni che migliorano la vita e il reddito del beneficiario. Il beneficiario però può avere interesse a tenere nascosta la sua reale situazione reddituale per continuare a godere anche dell’assegno di mantenimento. Un’agenzia investigativa può fornire tutto il supporto necessario per accertare: Documentare l’effettiva situazione patrimoniale del beneficiario: indagando se vi sono cespiti, redditi o rendite che non vengono dichiarati o beni che vengono goduti pur non essendo di proprietà del beneficiario Provare le convivenze more uxorio: stabilendo se il beneficiario vive stabilmente con un’altra persona ed eventualmente gode di un migliore tenore di vita. Accertare l’effettiva situazione lavorativa: verificando se il coniuge beneficiario che, magari, dice di essere disoccupato lavora effettivamente o se ha delle entrate professionali Documentare il vero tenore di vita del coniuge: nel caso in cui questi mostri di avere un tenore di vita incoerente con quanto dichiarato.
Gerlando Fiore
Gerlando Fiore
2025-10-20 12:20:19
Numero di risposte : 22
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Il coniuge beneficiario deve aver fatto espressamente richiesta di ottenimento dell’assegno. Al coniuge beneficiario non deve essere stata addebitata la separazione. Il coniuge può beneficiare dell’assegno solo nel caso in cui non disponga di adeguati redditi propri o non può procurarseli per ragioni oggettive. Il coniuge a cui è stata addebitata la separazione deve disporre di mezzi idonei per poter far fronte al pagamento dell’assegno. Per poter ottenere l’assegno di mantenimento, secondo la giurisdizione italiana devono quindi verificarsi le seguenti condizioni. L’assegno di mantenimento da corrispondere è periodico e può essere erogato in diverse forme quali ad esempio: una somma unica di denaro o suddivisa in più voci di spesa.