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Qual è la differenza tra la cedolare secca e il canone concordato?

Annunziata Serra
Annunziata Serra
2025-11-16 21:09:37
Numero di risposte : 22
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La cedolare secca è un regime opzionale che consente al locatore di sostituire IRPEF e relative addizionali, imposta di registro e imposta di bollo con un’unica imposta sostitutiva. Aliquote 2025: 21% su contratti a canone libero e 10% su contratti a canone concordato in Comuni ad alta tensione abitativa o con carenze di disponibilità abitative. Il canone concordato si basa su accordi territoriali stipulati tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini, validati dai Comuni. Il canone concordato ha un’aliquota cedolare secca ridotta al 10% e prevede detrazioni IRPEF se non si opta per la cedolare. La scelta tra cedolare secca e canone concordato dipende dalle esigenze del proprietario e dalle caratteristiche dell’immobile. Confronto pratico: simulazione di redditività su un immobile a Torino affittato a 800 € al mese. La cedolare secca 21% comporta un canone annuo di 9.600 €, imposta sostitutiva di 2.016 € e reddito netto di 7.584 €. Il canone concordato 3+2 con cedolare secca 10% comporta un canone annuo di 8.400 €, imposta sostitutiva di 840 € e reddito netto di 7.560 €.
Clodovea Cattaneo
Clodovea Cattaneo
2025-11-10 10:50:25
Numero di risposte : 20
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La principale distinzione tra i due strumenti sta nella loro natura: il canone concordato è un tipo di contratto regolato da accordi territoriali, mentre la cedolare secca è un meccanismo di tassazione che può essere applicato su diversi tipi di contratti. Il canone concordato determina un affitto più basso rispetto al mercato, ma consente al proprietario di accedere a significative agevolazioni fiscali, come la riduzione del 30% della base imponibile ai fini IRPEF e IMU. La cedolare secca, invece, offre una tassazione forfettaria e semplificata, con aliquota ridotta se applicata a contratti concordati. L’unione dei due strumenti può portare a una situazione fiscalmente vantaggiosa per il locatore e a un canone più contenuto e stabile per l’inquilino. Tuttavia, occorre valutare con attenzione la rinuncia all’indicizzazione del canone, che può avere un impatto in caso di inflazione elevata. Il canone concordato è particolarmente conveniente nelle grandi città e nei Comuni con alta tensione abitativa, dove gli accordi locali fissano canoni significativamente inferiori rispetto al mercato.
Jole Lombardi
Jole Lombardi
2025-10-30 08:31:39
Numero di risposte : 24
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Contratto concordato e cedolare secca non sono la stessa cosa, anzi, sono due cose completamente diverse fra loro. Il contratto di locazione a canone concordato è un tipo di contratto d’affitto il cui canone viene deciso seguendo gli accordi territoriali stabiliti fra proprietari e inquilini. Il regime di cedolare secca, d’altro canto, è un regime opzionale per i contratti d’affitto di immobili ad uso abitativo effettuati tra persone fisiche che non agiscono secondo un’attività d’impresa o professionale. Tale opzione fiscale permette ai proprietari d’immobili – ricordiamo ad uso abitativo – di sostituire con l’IRPEF con un’imposta sostitutiva: quest’ultima è: un’aliquota fissa del 21% per i contratti a libero mercato e del 10% per i contratti a canone concordato. Bisogna sottolineare che, scegliendo di usufruire della cedolare secca, il locatore andrà a rinunciare in automatico alla possibilità di modificare il canone di locazione durante tutta la durata del contratto.
Kai Costa
Kai Costa
2025-10-30 07:32:32
Numero di risposte : 15
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L’imposta sostitutiva è pari al 21% del canone di locazione annuo stabilito dalle parti, salvo che per i contratti a canone concordato, per cui si applica un’aliquota del 10%. Scegliendo la cedolare secca, il locatore rinuncia alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente. Il regime della cedolare secca ha diversi vantaggi. Assolvendo la sola imposta sostitutiva, infatti, il canone di locazione non si cumula con gli altri redditi ai fini Irpef e addizionali. In più, non sono dovute né l’imposta di registro né l’imposta di bollo per la registrazione, la risoluzione e la proroga del contratto. L’imposta di registro e l’imposta di bollo non sono dovute per i contratti a canone concordato.
Oretta Pellegrino
Oretta Pellegrino
2025-10-30 03:30:15
Numero di risposte : 40
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L’imposta sostitutiva è pari al 21% del canone di locazione annuo stabilito dalle parti, salvo che per i contratti a canone concordato, per cui si applica un’aliquota del 10%. Scegliendo la cedolare secca, il locatore rinuncia alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente. Il regime prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva di Irpef e addizionali per il reddito derivante dall’affitto dell’immobile e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro e dall’imposta di bollo per registrazioni, risoluzioni e proroghe del contratto. Assolvendo la sola imposta sostitutiva, infatti, il canone di locazione non si cumula con gli altri redditi ai fini Irpef e addizionali. In più, non sono dovute né l’imposta di registro né l’imposta di bollo per la registrazione, la risoluzione e la proroga del contratto.
Elsa Grassi
Elsa Grassi
2025-10-30 02:38:12
Numero di risposte : 14
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Il canone concordato fa riferimento ad una tipologia di contratto di affitto, la cedolare secca è un regime di tassazione del contratto di locazione. La locazione a canone concordato è un tipo di contratto di affitto in cui il canone di locazione viene stabilito secondo accordi territoriali definiti tra le associazioni di proprietari e inquilini. Il regime di cedolare secca è un’opzione fiscale che permette ai proprietari di immobili ad uso abitativo di sostituire l’IRPEF e le relative addizionali con un’imposta sostitutiva. La cedolare secca può essere applicata agli affitti a canone concordato. In questo caso, l’aliquota dell’imposta sostitutiva è ridotta al 10%, rispetto al 21% applicato ai contratti a canone libero. La cedolare secca è un’opzione fiscale che permette ai proprietari di immobili ad uso abitativo di sostituire l’IRPEF e le relative addizionali con un’imposta sostitutiva. Questo tipo di contratto offre vantaggi fiscali sia per il locatore sia per il conduttore. Il canone concordato è conveniente quando l’immobile si trova in aree ad alta domanda abitativa con accordi territoriali favorevoli.