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Cosa deve la moglie al marito in caso di divorzio?

Nicoletta Marini
Nicoletta Marini
2025-12-05 13:38:09
Numero di risposte : 14
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L'”assegno di divorzio” sarà dovuto solo ed esclusivamente se l’ex coniuge per ragioni obiettive – ad esso non imputabili – non è in grado di provvedere al proprio mantenimento. Ai fini di valutare se l’ex coniuge sia o meno autosufficiente dovranno prendersi in considerazione – oltre che il possesso di redditi di lavoro – anche il possesso di beni mobili e/o immobili, la disponibilità di una abitazione, le capacità e le possibilità effettive di procurarsi un lavoro tenuto conto dell’età, della salute, dei titoli posseduti e del mercato del lavoro. Il diritto all’assegno divorzile non può basarsi esclusivamente sull’accertamento dell’autosufficienza economica, o sulla possibilità di procurarsi i mezzi, non potendosi prescindere dall’accertamento del contributo fornito dall’ex coniuge richiedente alla conduzione della vita familiare ed alla conseguente formazione del patrimonio comune e personale dell’altro ex coniuge. Il diritto all’assegno cessa se il beneficiario passa a nuove nozze, mentre se sopraggiungono “giustificati motivi” il Tribunale può modificare le statuizioni sull’”assegno di divorzio “. Tra questi “giustificati motivi” rientra a pieno titolo una nuova convivenza di fatto instaurata dall’ex coniuge, la quale fa cessare definitivamente il diritto a percepire l’”assegno di divorzio”.
Eufemia Fabbri
Eufemia Fabbri
2025-11-24 11:36:00
Numero di risposte : 23
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Il primo requisito per ottenere un assegno di mantenimento è lo status di difficoltà economica che non consente al coniuge di sostenersi in maniera autonoma. Il semplice stato di disoccupazione non è sufficiente a dimostrare il diritto a percepire l’assegno di mantenimento, poiché è richiesta la prova dell’impossibilità oggettiva – ovvero non per propria colpa – di mantenersi da soli. Tale presupposto è naturalmente applicabile tanto alla moglie quanto al marito. L’ex moglie che abbia un impiego stabile può essere condannata dal Giudice a versare l’assegno di mantenimento ( o divorzile ) al marito disoccupato purchè questo dimostri non solo la differenza economica ma anche la sua impossibilità oggettiva ed incolpevole di mantenersi da solo. I criteri e i presupposti per il riconoscimento dell’assegno di mantenimento o dell’assegno divorzile, sono identici per entrami i coniugi: la legge infatti non pone distinzioni legate al sesso e pertanto il mantenimento potrà spettare tanto alla moglie quanto al marito, purchè non vi sia pronuncia di addebito.
Diana De rosa
Diana De rosa
2025-11-15 16:20:22
Numero di risposte : 22
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In caso di divorzio, la moglie potrebbe avere diritto a un assegno di mantenimento se ricorrono specifiche condizioni, come ad esempio una disparità economica tra i coniugi o se il coniuge più debole non ha la possibilità di migliorare la propria condizione in futuro. Il mantenimento della moglie non sarà definitivo e l'assegno verrà meno in caso di unione civile, nuovo matrimonio o anche convivenza stabile. Inoltre, al mutare delle circostanze che ne hanno giustificato il riconoscimento, ne potrà essere modificato l'importo o escluso totalmente. L'assegno post-matrimoniale è connesso a uno squilibrio economico rilevante tra le parti, conseguente alle scelte adottate nell'interesse della famiglia. Il coniuge più abbiente deve versare all'altro coniuge, periodicamente, una somma di denaro, purché ricorrano specifiche condizioni, e che può variare in modo evidente a seconda della situazione concreta. Il processo di determinazione dell'idoneità a ricevere l'assegno entra in gioco molteplici criteri, dal contributo alla formazione del patrimonio, sia personale che familiare, alle probabilità di reddito futuro, passando per l'età del coniuge e la durata dell'unione matrimoniale.
Genziana Ferrari
Genziana Ferrari
2025-11-07 22:57:14
Numero di risposte : 20
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In caso di divorzio, il marito deve dare alla moglie un assegno di divorzio per garantire che possa avere almeno l’autosufficienza economica. L’assegno di divorzio garantisce alla moglie di potere vivere in modo considerato dignitoso, il che non significa necessariamente essere benestante se il marito è ricco, ma semplicemente poter badare a sé stessa. Il sopra citato assegno di divorzio non è qualcosa di dovuto a prescindere, ma una tutela che lo stato ha previsto se la moglie si trova in una situazione di difficoltà. Per difficoltà si intende: non avere redditi o cespiti patrimoniali, non trovare lavoro per incapacità o impossibilità, non avere una casa. La moglie, o il coniuge più debole, deve dimostrare la propria condizione di non indipendenza economica per avere il diritto a percepire un aiuto dall’ex partner. Se l’ex moglie vive in una città, per la quale i giudici ritengono che siano sufficienti mille euro per essere autosufficienti, e la moglie ha un lavoro con uno stipendio di 500 euro mensili, l’ex marito dovrà versare un assegno di divorzio pari ai 500 euro mancanti, per poter vivere dignitosamente.