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Quando finisce il sistema misto?

L’intera pensione sarà calcolata con il sistema contributivo e non più con il sistema misto cioè vale a dire con il sistema retributivo sulle anzianità acquisite sino al 31 dicembre 1995 (31 dicembre 2011 se sussistono almeno 18 anni di contributi al 31.12.1995). Ovviamente chi ha maturato i requisiti di... Leggi di più

Quanto si perde di pensione con il sistema contributivo?

Non è possibile determinare una perdita specifica di pensione con il sistema contributivo. Il sistema contributivo rappresenta una forma più equa di determinazione della prestazione pensionistica, in quanto pone in diretta correlazione quanto versato con quanto il soggetto verrà a percepire. La sostenibilità finanziaria del sistema dipende, sostanzialmente, dall'equilibrio tra... Leggi di più

Quanto si perde con il calcolo contributivo della pensione?

Con Decreto Direttoriale 20 novembre 2024 del Ministero del Lavoro sono stati rideterminati i coefficienti di trasformazione da applicare alle pensioni liquidate dal 1.1.2025 L’applicazione di tali coefficienti, più bassi rispetto a quelli del biennio precedente, determineranno, per le pensioni liquidate dal 2025 un importo meno favorevole, a parità di... Leggi di più

Quale metodo di calcolo della pensione è più vantaggioso?

Quando si parla di pensioni si guarda spesso con nostalgia al calcolo retributivo dell’assegno, ben più vantaggioso rispetto al contributivo. Nel calcolo retributivo della pensione si prendono come riferimento le migliori retribuzioni. Non si guarda a tutta la storia lavorativa e questo inevitabilmente premia il pensionato. Per capire quanta differenza... Leggi di più

Come si calcola la pensione con il metodo contributivo?

Il sistema di calcolo contributivo si fonda sui contributi effettivamente versati. I lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, la pensione viene calcolata con il sistema misto: retributivo fino 1995 e contributivo per il periodo successivo. I lavoratori con meno di 18 anni di contributi... Leggi di più

Quali sono le conseguenze dell'inadempimento contrattuale?

Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile. L'inadempimento può essere totale o parziale e il debitore è responsabile anche in... Leggi di più

Quando sorge l'obbligo di risarcire il danno da inadempimento contrattuale?

La norma, nello specifico, prevede che un debitore è tenuto a risarcire i danni quando non esegue la prestazione in modo esatto nei confronti del creditore, così come era stato previsto dal contratto. Si tratta di una forma di responsabilità che tutela la posizione del creditore contro l’inadempimento del debitore.... Leggi di più

Quali sono i presupposti per il risarcimento del danno?

Tale lesione grave deve aver provocato un danno permanente o un lungo processo di guarigione. Non sussiste alcun diritto in caso di lesioni lievi, ad esempio contusioni. In linea di principio, è responsabile del pagamento della riparazione morale l’autore del danno. In molti casi subentra l’assicurazione di responsabilità civile, se... Leggi di più

Quando il danno non è risarcibile?

Non sussiste alcun diritto in caso di lesioni lievi, ad esempio contusioni. Leggi di più

Quali sono le conseguenze dell'inadempimento del contratto?

Inadempimento totale o parziale. Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile. La mora comporta a carico del debitore l'obbligo di... Leggi di più

Quando il danno è risarcibile?

Il danno è risarcibile quando è permanente o ha richiesto un lungo processo di guarigione. Non sussiste alcun diritto in caso di lesioni lievi, ad esempio contusioni. In linea di principio, è responsabile del pagamento della riparazione morale l’autore del danno. Leggi di più

Cosa spetta alla moglie in caso di divorzio con separazione dei beni?

In genere uno dei due coniugi vuole rilevare la proprietà. Con il regime di partecipazione agli acquisti, l’interessato deve liquidare l’ex coniuge. A seconda del regime dei beni e della forma di proprietà, ogni partner riceverà la propria parte, nella maggior parte dei casi la metà del ricavato della vendita.... Leggi di più

Quali sono i vantaggi della separazione dei beni in caso di separazione o divorzio?

Nel primo pilastro, ossia nell’AVS, i redditi generati durante il matrimonio sono divisi equamente per legge, indipendentemente dal regime dei beni. Sono inclusi anche gli accrediti per compiti educativi nei confronti dei figli comuni. In caso di divorzio dopo il pensionamento, la rendita per coniugi dell’AVS viene divisa in due... Leggi di più

Come si dividono i beni in caso di divorzio?

Quando una coppia sposata divorzia, il patrimonio viene diviso tra i due coniugi. Un immobile però non è così facile da dividere come, ad esempio, il denaro sul conto in banca. Con la proprietà esclusiva, solo uno dei due coniugi è titolare della proprietà immobiliare; tuttavia, l’altro coniuge può richiedere... Leggi di più

Cosa deve il marito alla moglie in caso di divorzio?

Il diritto al mantenimento spetta al coniuge che dopo il divorzio si trova in una situazione economicamente svantaggiata perché durante il matrimonio si è occupato dei figli, della casa e del cane e quindi ha rinunciato a lavorare o ha ridotto il grado di occupazione. Chi dei due è economicamente... Leggi di più