Perché ti tolgono la pensione di invalidità?

Terzo Rinaldi
2025-08-28 05:58:36
Numero di risposte
: 20
La pensione di invalidità può essere sospesa nei seguenti casi: decadenza dei requisiti, mancato invio della comunicazione reddituale, assenza alla visita di controllo, trasferimento all’estero.
Se vengono meno condizioni e requisiti che danno diritto a percepire la pensione di invalidità, la prestazione viene sospesa.
La pensione di invalidità può essere sospesa anche nel caso in cui i beneficiari non presentino apposita comunicazione dei redditi percepiti.
La sospensione della pensione di invalidità per mancata comunicazione dei dati reddituali prevede immediata interruzione della prestazione con azzeramento della prima rata utile.
Se il soggetto che percepisce la pensione di invalidità non si presenta alla visita di revisione la prestazione economica per l’invalidità viene sospesa dal primo giorno del mese successivo a quello della convocazione.
In caso di trasferimento all’estero, la legge prevede che le prestazioni speciali in denaro, sia assistenziali che previdenziali, non a carattere contributivo, siano erogate solo nello Stato in cui i soggetti risiedono, ciò è valido anche se il trasferimento avviene in qualsiasi Stato membro dell’Unione europea.

Giuseppina Serra
2025-08-24 22:24:42
Numero di risposte
: 28
Si perde il diritto a percepire l’assegno di invalidità quando si supera il limite di età stabilito, cioè i 67 anni, si supera la soglia di reddito, si svolge un’attività lavorativa che frutta un reddito superiore a quello massimo consentito, a seguito di una visita di accertamento, emerge che non si raggiunge più la percentuale minima di riduzione della capacità lavorativa che dà diritto alla prestazione. Secondo la Cassazione, però, quando viene meno quest’ultimo requisito, cioè quello sanitario, l’indebito assistenziale comporta la restituzione del trattamento ricevuto solo dalla data in cui il provvedimento è stato comunicato al diretto interessato e non prima. Al fine di conteggiare, quindi, l’eventuale cifra da restituire, farà fede il giorno in cui l’esito della visita di controllo è stato portato a conoscenza dell’utente. Con due sole eccezioni: che l’erogazione indebita sia addebitabile all’invalido civile, che non sussistano le condizioni di un legittimo affidamento.

Laura Rossi
2025-08-14 01:45:55
Numero di risposte
: 28
Dopo il compimento delletà pensionabile, lassegno di invalidità civile e la pensione di invalidità civile si trasformano in assegno sociale sostitutivo.
Peraltro, come stabilito dalla legge, si tratta di una conversione automatica.
Tuttavia, i dubbi non finiscono qui.
Se è vero che non cè un limite di età per il riconoscimento dellinvalidità civile, cosa può spettare agli invalidi civili dopo i 67 anni?
In pratica, con il raggiungimento delletà pensionabile, linvalido civile non potrà beneficiare di prestazioni economiche, ma cè uneccezione.
Di quale eccezione si tratta?
Dopo i 67 anni, linvalido civile potrà usufruire di tutte le altre agevolazioni previste dalla legge come, ad esempio, lesenzione dal ticket sanitario.
Però, egli non potrà godere di prestazioni a carattere economico.
Ciò al di fuori di unipotesi.
Lunico beneficio economico, che può ottenere un invalido dopo i 67 anni, è soltanto lindennità di accompagnamento: ossia, quella prestazione economica a favore dei soggetti invalidi totali, per i quali sia stata accertata limpossibilità di deambulare senza laiuto di un accompagnatore oppure lincapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

Ivonne Guerra
2025-08-11 20:09:25
Numero di risposte
: 30
Per avere diritto alla pensione di invalidità civile gli interessati devono rispettare determinati limiti reddituali.
Per l’anno 2024 il limite di reddito annuo da rispettare è pari a 19.461,12 €.
Nella determinazione del reddito rilevante sono valutabili i redditi di qualsiasi natura calcolati ai fini Irpef al netto degli oneri deducibili e al lordo delle ritenute fiscali.
Non entra quindi nella valutazione del reddito l’importo stesso della prestazione di invalidità, le rendite Inail, le pensioni di guerra, l’indennità di accompagnamento nonché i redditi assoggettabili ad imposta sostitutiva dell’Irpef.
La corresponsione dell’assegno avviene sempre in misura piena se è soddisfatto il predetto requisito reddituale.

Eugenio Romano
2025-08-05 09:15:07
Numero di risposte
: 23
Il reddito complessivo, quello che possiamo definire “lordo”, è quello totale, al lordo delle deduzioni e, ovviamente delle successive ritenute fiscali/imposte e detrazioni.
Il reddito imponibile ai fini IRPEF invece è quello su cui vengono effettivamente applicate le imposte e, di conseguenza, le detrazioni varie.
Le imposte vengono calcolate dopo le deduzioni.
Il reddito netto, cioè quello che rimane al contribuente dopo aver applicato deduzioni, imposte/ritenute, detrazioni.
Il riferimento è il reddito imponibile, quindi tolti gli oneri deducibili.
Il messaggio 1688 del 19 aprile 2022: il reddito è quello imponibile, dunque – ancora una volta tolti gli oneri deducibili.
Ne consegue che, a parziale rettifica del paragrafo 1 del Messaggio n. 1688/2022, nella determinazione del reddito rilevante ai fini della verifica del diritto alle prestazioni di invalidità civile sono computati i redditi soggetti a IRPEF al lordo delle ritenute fiscali.
Rimangono intatte le indicazioni del paragrafo 2 che – come già detto – dettagliatamente illustrano come e perchè vanno scorporati gli oneri deducibili.
Il reddito da considerare è quello imponibile, ovviamente al netto degli oneri deducibili come sancito ripetutamente dalla Corte di Cassazione.
Nella sostanza nulla cambia rispetto a prima del messaggio 2705/2023.

Cassiopea Conte
2025-07-26 16:11:42
Numero di risposte
: 18
Al compimento del 67° anno di età, infatti, cessa l’erogazione di tutte le prestazioni pregresse in favore dell’assegno sociale.
L’assegno sociale è destinato agli invalidi civili titolari di assegno mensile, ai titolari di pensione di invalidità totale e ai non udenti titolari di pensione non reversibile.
Tuttavia, la pensione per ciechi assoluti e la pensione per ciechi parziali non si tramutano in assegno sociale e continuano ad essere erogate anche dopo il 67° anno di età.
Un importante cambiamento riguarda la transizione dalle pensioni previste dalla Legge 104 all’assegno sociale.

Odone Marchetti
2025-07-16 01:47:01
Numero di risposte
: 18
La pensione di invalidità può essere tolta nel caso in cui lo stato di invalidità sia soggetto a visita di revisione da parte della Commissione medica dell’ASL. Se, durante l’appuntamento di revisione, la Commissione certifica la completa guarigione del soggetto, lo stato di invalidità civile non viene confermato. Di conseguenza, il diritto alla pensione di inabilità viene meno. Se la Commissione attesta un miglioramento delle condizioni dell’interessato, viene attribuita una percentuale d’invalidità più bassa rispetto al 100%. Questo vuol dire perdere il diritto alla pensione di invalidità, per la quale è necessaria un’inabilità al 100%. La pensione di invalidità si concretizza in un aiuto economico a coloro che, oltre ad avere una condizione di inabilità lavorativa totale e permanente, sono in uno stato di bisogno economico. Il superamento di una determinata soglia di reddito può far perdere la pensione di invalidità. Il limite di reddito è stabilito ogni anno dalla legge: per il 2024, il limite di reddito è di 19.461,12 euro. La pensione può essere tolta anche quando vengono meno gli altri requisiti espressamente stabiliti dall’INPS, come ad esempio il superamento dell’età di 67 anni.
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