Come contrastare il lavoro in nero?

Rita Amato
2025-07-03 10:58:19
Numero di risposte
: 17
Al fine di contrastare il dilagante fenomeno, sono state introdotte tre diverse modalità con le quali è possibile effettuare le opportune segnalazioni alle autorità competenti: Presso la Guardia di Finanza, Presso l’Ufficio dell’Ispettorato provinciale del Lavoro, Presso i sindacati.
Uno dei mezzi più sicuri ed efficienti per segnalare la pratica del lavoro in nero è sicuramente quello previsto dalla Guardia di Finanza.
La denuncia può essere effettuata o attraverso la compilazione di un apposito modulo disponibile online, ovvero contattando direttamente il numero verde.
La via più economica e semplice, invece, è quella che fa riferimento all’Ufficio dell’Ispettorato territoriale del Lavoro.
È sufficiente compilare il modulo per la denuncia di lavoro in nero per determinare l’apertura del procedimento avente natura chiaramente conciliativa tra le parti.
In aggiunta, l’INL ha predisposto uno specifico modulo: “INL 31 – Richiesta di intervento ispettivo” che ne consente l’utilizzo ogniqualvolta si abbia intenzione di regolarizzare il proprio rapporto di lavoro, ovvero richiedere spettanze economiche o ancora far emergere altre irregolarità sul posto di lavoro quali turni, orari lavorativi, riposi.
Da ultimo, è prevista una terza procedura: la vertenza sindacale.
In tal ipotesi, il lavoratore sprovvisto di regolare contratto può rivolgersi al proprio sindacato di categoria denunciando la situazione.
Il sindacato potrebbe suggerire un previo tentativo di conciliazione con l’azienda, coinvolgendo anche altri enti quali l’INPS, l’INAIL, l’Ispettorato del Lavoro.
In caso di mancato raggiungimento di un accordo, l’interessato potrà adire il Giudice del Lavoro e chiedere un risarcimento per i contributi non versati durante il periodo di attività irregolare.

Rita Rizzi
2025-06-25 18:15:42
Numero di risposte
: 8
La regolarizzazione del rapporto di lavoro può essere invocata dal lavoratore anche a conclusione del rapporto. Il lavoratore potrà rivolgersi al Giudice del Lavoro, che dovrà accertare la sussistenza di un rapporto di lavoro con il vincolo della subordinazione. Parimenti, il lavoratore potrà rivolgersi all’Ispettorato Nazionale del Lavoro competente per territorio, e richiedere un accertamento ispettivo presso il datore di lavoro. La Legge di Bilancio ha previsto l’aumento del 20% degli importi previsti dall’art. 3 del D.L. n. 12/2002, che disciplina la c.d. maxi sanzione per lavoro nero. Il nuovo apparato sanzionatorio trova applicazione in relazione a condotte che si realizzano con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Le sanzioni si differenziano in base alla durata del fatto commesso. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha tempestivamente recepito la normativa e comunicato l’avvio delle procedure per l’istituzione di un apposito codice tributo. La Legge di Bilancio ha previsto l’aumento del 20% degli importi previsti per le sanzioni.

Nazzareno Battaglia
2025-06-25 15:20:57
Numero di risposte
: 26
La regolarizzazione del periodo di lavoro in nero prima dell’accesso ispettivo deve basarsi sul lavoro realmente svolto dal dipendente, sia in termini quantitativi che qualitativi. Retribuzioni e contributi devono essere calcolati secondo il principio dell’effettività delle prestazioni. Quando il lavoratore è ancora impiegato in nero al momento dell’accesso ispettivo, il datore deve essere diffidato a instaurare un rapporto subordinato secondo le seguenti modalità: Contratto a tempo indeterminato, anche part time ma non inferiore al 50%. Contratto a tempo pieno e determinato di durata non inferiore a 3 mesi. Mantenimento in servizio del lavoratore per almeno 90 giorni di calendario.
Per i lavoratori regolarmente occupati o non più in forza al momento dell’accesso ispettivo, la diffida riguarda esclusivamente la regolarizzazione del periodo di lavoro in nero, senza obbligo di mantenimento in servizio.
Entro 120 giorni dalla notifica del verbale unico, il datore di lavoro deve: Regolarizzare l’intero periodo di lavoro in nero, secondo le modalità accertate, compreso il versamento dei relativi contributi e premi. Stipulare un contratto di lavoro con effetto retroattivo dalla data di inizio del lavoro accertato.
Il legislatore ha previsto la diffidabilità della sanzione per promuovere la regolarizzazione dei rapporti sommersi.
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