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Cosa succede se la finanza trova un lavoratore in nero?

Isira Russo
Isira Russo
2025-07-15 15:20:13
Numero di risposte : 15
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In caso di accertamento di un lavoratore in nero, il datore di lavoro è soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria, la cosiddetta “maxi sanzione” che varia a seconda della durata del rapporto di lavoro. Il lavoratore in nero può rischiare un accertamento fiscale per i redditi percepiti e non dichiarati all’Agenzia delle Entrate. La sussistenza di lavoro irregolare potrebbe essere anche indice di un illecito tributario più grave, come l’occultamento di profitti. L’evasione fiscale in questo caso subirà una autonoma sanzione di tipo amministrativo o penale a seconda dell’entità delle somme sottratte all’Erario. Il datore di lavoro riceverà quindi la diffida accertativa da parte dell’Ispettorato del Lavoro, che gli intimerà di regolarizzare il dipendente per il periodo passato. Il lavoratore in nero può anche essere soggetto a un procedimento penale per il reato di falso in ato pubblico e di indebita percezione di contributi statali. L’Ispettorato del Lavoro emette un verbale di accertamento con l’indicazione delle sanzioni e dei contributi previdenziali da versare.
Sonia Rinaldi
Sonia Rinaldi
2025-07-15 12:10:39
Numero di risposte : 10
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Se la finanza trova un lavoratore in nero, il datore di lavoro che impieghi personale privo di regolare contratto, rischia pertanto una maxi sanzione pecuniaria per ogni lavoratore occupato. L’importo della maxisanzione è stato ulteriormente aumentato dalla recente Legge di Bilancio 2020, pertanto ora le nuove sanzioni per il lavoro nero sono: da 1.800€ a 10.800€: per ogni lavoratore irregolare fino a 30 giorni di impiego effettivo. Di norma, colui che viene impiegato in nero è considerato la parte debole del rapporto e non rischia alcuna sanzione per il solo fatto di essere scoperto, anzi ottiene il vantaggio di poter vedere regolarizzata la sua posizione lavorativa pregressa. Il lavoratore occupato in nero che abbia reso all’Inps o al centro per l’Impiego la dichiarazione circa il proprio status di disoccupato, rischia una condanna per il reato di “Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”, ex art. 483 c.p. Il lavoratore a nero vedrà decaduti i propri benefici, restando salvo il diritto per l’Inps o per l’Ente erogatore di richiedere la restituzione degli indebiti e il risarcimento del danno.
Sarita Ferraro
Sarita Ferraro
2025-07-15 09:32:06
Numero di risposte : 11
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La piaga del lavoro in nero sta crescendo in modo esponenziale, diffondendosi maggiormente nei settori alberghiero e nella ristorazione. La denuncia può essere effettuata o attraverso la compilazione di un apposito modulo disponibile online, ovvero contattando direttamente il numero verde. In alternativa, è possibile recarsi sia personalmente sia attraverso un delegato, presso gli Uffici di riferimento. Ad ogni modo non verrà rivelata all’azienda l’identità di chi ha effettuato la denuncia. Qualora si vogliano evitare ripercussioni sul posto di lavoro, è altresì prevista la possibilità di effettuare segnalazioni anche in forma anonima, attraverso l’invio di una missiva che contenga con estrema precisione gli stremi dell’azienda, la sede, gli orari di apertura e chiusura. Il lavoratore irregolare intenzionato a denunciare il rapporto di lavoro in nero, avrà tempo fino a cinque anni dalla cessazione dello stesso per procedere.