:

Quando si verifica il decadimento?

Alfredo Russo
Alfredo Russo
2025-05-31 13:44:18
Numero di risposte : 22
0
La decadenza delle cartelle esattoriali si verifica quando l’Agente della Riscossione non notifica l’atto al contribuente entro i termini stabiliti dalla legge. I termini di decadenza stabiliscono il lasso di tempo entro il quale l’Agenzia delle Entrate e Riscossione può richiedere coattivamente il pagamento di un determinato debito. Se non vengono rispettati, l’Ente perde il potere di riscossione, la cartella diventa nulla e il contribuente non è tenuto a saldare il debito. La cartella esattoriale non può essere notificata dopo il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definitivo. La cartella esattoriale non può essere notificata dopo il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione. La cartella esattoriale non può essere notificata dopo il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione. Le sanzioni amministrative devono essere notificate entro due anni dalla consegna del ruolo, a pena di decadenza. L’esecuzione del ruolo deve avvenire entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui sarebbe dovuto avvenire il pagamento dei contributi o premi non versati.
Mauro Ferrara
Mauro Ferrara
2025-05-19 03:18:50
Numero di risposte : 16
0
La decadenza riguarda la perdita della possibilità di esercitare un diritto a causa del mancato compimento di una attività, o di un atto, entro un termine perentorio. I termini di decadenza possono essere previsti dalla legge (decadenza legale) o stabiliti dalle parti (decadenza convenzionale). La decadenza, dunque, causa l’estinzione del diritto per il fatto oggettivo del decorso del tempo; essa implica, quindi, l’onere di esercitare il diritto entro il tempo prescritto dalla legge. La finalità è limitare a periodi molto brevi lo stato di incertezza delle situazioni soggettive. Nella decadenza si perde la possibilità di acquisirlo.
Moreno Donati
Moreno Donati
2025-05-11 12:56:53
Numero di risposte : 13
0
Si ha decadenza dall’agevolazione “prima casa” quando, in sede di verifica dei presupposti cui la concessione dei benefici fiscali è subordinata dalla legge, l’Agenzia delle Entrate rilevi l’insussistenza di detti presupposti e quindi la mendacità del contribuente sulla loro sussistenza. Quanto all’individuazione del giorno dal quale decorre detto termine triennale, ancora la Cassazione ha ritenuto che il termine di decadenza <<è computabile a partire dal momento in cui sussista il potere di compiere o tenere l’atto od il comportamento stesso>>; pertanto, nel nostro caso, il termine in questione inizia a decorrere dalla data in cui l’amministrazione finanziaria si trova nelle condizioni di contestare la perdita del trattamento agevolato. In altri termini, la situazione evidentemente varia a seconda che: a) ci si riferisca a presupposti già in atto al momento della registrazione del contratto (si pensi alla non possidenza di altri immobili acquisiti con agevolazioni); oppure: b) si tratti di presupposti da maturare posteriormente alla stipula del contratto (si pensi ad esempio all’onere di stabilire entro 18 mesi dal rogito la propria residenza nel Comune ove è ubicato l’immobile acquistato). Invece, nel caso in cui il contribuente abbia dichiarato che intende trasferire la residenza nel Comune in cui è ubicato l’immobile acquistato entro il termine di diciotto mesi, il termine di decadenza non coincide con il momento di registrazione dell’atto, ma con la scadenza del diciottesimo mese.
Sarita Vitali
Sarita Vitali
2025-05-09 06:05:12
Numero di risposte : 15
0
Si verifica, invece, la decadenza quando un soggetto non esercita il proprio diritto entro un determinato termine e, quindi, perde la possibilità di esercitarlo scaduto detto termine (art. 2964 e succ. Codice Civile); un esempio tipico è l’opposizione di una cartella esattoriale che, se non opposta entro un determinato tempo (30/60 gg), diventa definitiva e non può essere più contestata.
Gerlando Fiore
Gerlando Fiore
2025-05-03 08:22:03
Numero di risposte : 8
0
Produce l'estinzione del potere di compiere un determinato atto processuale, di un diritto o di una facoltà, per il decorso del tempo previsto dalla legge (legale) o dalla volontà delle parti (convenzionale) senza che sia stato esercitato. È, dunque, la perdita della possibilità di portare a compimento un atto poiché non è stato compiuto entro un termine perentorio. In generale la decadenza può riguardare non solo gli atti, bensì anche un diritto o una facoltà il cui mancato esercizio entro un termine prestabilito per legge comporta la perdita stessa del diritto o della facoltà.
Eriberto Villa
Eriberto Villa
2025-04-19 18:44:11
Numero di risposte : 13
0
La decadenza, invece, ai sensi dell’art. 2964 c.c., si verifica quando un diritto deve essere esercitato con particolari modalità e in un termine stabilito dalla legge o dalle parti: il soggetto di diritto ha cioè l’onere di esercitare i propri diritti e facoltà entro il termine stabilito dalla legge, pena la “decadenza”, cioè la perdita della possibilità di esercitare tale diritto. Le parti non possono modificare la disciplina legale della decadenza, né rinunziarvi, se questa se questa è stabilita dalla legge in relazione a diritti indisponibili. Negli altri casi, ovvero quando la decadenza è prevista per tutelare gli interessi individuali, il regime legale può essere modificato e le parti possono rinunziarvi.