:

Applicazione analogica del diritto: di cosa si tratta?

Isabel Moretti
Isabel Moretti
2025-05-19 20:30:12
Numero di risposte: 8
L'analogia legis consiste nell'applicare ad una fattispecie non regolata la disciplina di un'altra fattispecie, regolata dall'ordinamento, ritenendo che la ratio che ha indotto il legislatore a disciplinare quest'ultima lo avrebbe potuto coerentemente indurre a disciplinare nello stesso modo la prima. Si caratterizza per il risalire dal caso concreto ad un principio, o ratio, che consiglia per lo stesso un determinato trattamento: di tale principio è già disponibile una esemplificazione (nella disposizione la cui applicazione si va ad estendere).
Monia Marchetti
Monia Marchetti
2025-05-17 13:22:24
Numero di risposte: 7
L’analogia consiste nell’applicare a un caso non previsto una disciplina prevista per casi simili. Quando la lacuna può essere colmata rinviando appunto alla disciplina dettata per un caso simile o per materie analoghe, si ha la analogia legis. Nel caso in cui invece manchino anche norme che regolino casi simili, la
Asia Fontana
Asia Fontana
2025-05-06 08:37:26
Numero di risposte: 6
Somiglianza, comunanza di aspetti tra situazioni o fatti che comporta un procedimento logico di applicazione della disciplina espressamente prevista per l'uno, all'altro, che è invece privo di regolamentazione propria. L'analogia costituisce un mezzo per colmare le lacune degli ordinamenti giuridici con elementi in essi già contenuti: si parla in tal senso di autointegrazione. L'estensione analogica è possibile quanto in due casi valga la stessa ratio legis. La valutazione di somiglianza tra due casi resta comunque molto discrezionale e lasciata all'interprete, per questo l'ordinamento vede con diffidenza tale tipo di operazione. E' previsto esplicitamente il divieto di applicazione analogica delle norme aventi natura eccezionale.
Damiana Palmieri
Damiana Palmieri
2025-04-30 13:05:47
Numero di risposte: 7
Poiché il sistema normativo è inevitabilmente lacunoso, il giudice, per risolvere i casi non regolati da alcuna disposizione legislativa, dovrà ricercare la volontà implicita della legge, ricorrendo all'analogia di casi simili o materie analoghe. I presupposti dell'applicazione per analogia sono che il caso deve essere assolutamente non previsto, altrimenti si avrebbe interpretazione estensiva. Deve esistere almeno un elemento d'identità fra il caso previsto e quello non previsto; l'identità fra i due casi deve riguardare l'elemento in vista del quale il legislatore ha formulato la regola che disciplina il caso previsto e che pertanto ne costituisce la ratio.
Marianita D'angelo
Marianita D'angelo
2025-04-21 04:05:04
Numero di risposte: 6
L’analogia è quel procedimento attraverso il quale vengono disciplinati i casi non espressamente previsti dalla legge mediante l’applicazione agli stessi della disciplina prevista per i casi simili (cd. analogia legis) o desunta dai principi generali dell’ordinamento giuridico (cd. analogia iuris). Con l’analogia si esula dai confini della norma perché il caso concreto non rientra nel contenuto di essa, sebbene interpretata nella maniera più lata possibile.
Ivana Negri
Ivana Negri
2025-04-21 02:52:52
Numero di risposte: 4
L’analogia è un procedimento mediante il quale l’interprete del diritto, qualora vi sia una lacuna, applica le norme previste per casi simili o materie analoghe. In particolare, occorre distinguere tra la c.d. analogia legis, procedimento con cui l’interprete dalle norme esistenti sopra una data materia risale al principio che le governa, per rinvenirvi una regola più ampia che valga a ricomprendere anche i casi non espressamente previsti, e la c.d. analogia iuris, categoria più discussa con la quale si intende comunemente il ricorso ai principi generali dell’ordinamento giuridico dello Stato, quando l’analogia legis non sia riuscita a risolvere il caso.