Quali sono i diritti di chi lavora in nero?

Yago Piras
2025-07-24 14:18:51
Numero di risposte
: 15
Il pagamento della retribuzione “in nero” comporta la perdita di importanti diritti spettanti ai lavoratori, come la retribuzione durante la malattia, la tredicesima, la “stabilità” del rapporto di lavoro ecc.
In particolare contraddistinguono un rapporto subordinato: lo svolgimento di mansioni meramente esecutive, l'inserimento del lavoratore nell'organizzazione aziendale, l'obbligo per il lavoratore di richiedere preventivamente l'autorizzazione in caso di assenza, l'impossibilità di rifiutare i compiti assegnatigli, la destinazione delle prestazioni del lavoratore che, nel rapporto di lavoro subordinato, si impegna a collaborare nell'esclusivo interesse dell'imprenditore.
Tali elementi non necessariamente devono coesistere tutti contemporaneamente, affinché un rapporto di lavoro possa essere considerato di natura subordinata.
In presenza di tali situazioni è quindi possibile, verificate le suddette condizioni, richiedere la regolarizzazione del proprio rapporto di lavoro, in quanto si tratta di un fondamentale diritto del lavoratore.
La regolarizzazione può naturalmente essere richiesta anche dopo che il rapporto di lavoro dovesse essersi interrotto.
Ed è altresì consigliabile far verificare se legalmente è possibile ottenere la trasformazione del proprio contratto originariamente sorto sotto il nome di un istituto diverso da quello della “subordinazione”.
Ad ogni dipendente che svolga attività lavorativa subordinata deve applicarsi automaticamente la disciplina collettiva, recepita nel regolamento dell'azienda attinente all'attività lavorativa dei suoi dipendenti.

Massimo Barbieri
2025-07-24 13:31:16
Numero di risposte
: 15
Il lavoratore irregolare non possiede, di fatto, nessun diritto alla disoccupazione o alla pensione, dal momento che i contributi richiesti non sono mai stati versati dal datore di lavoro.
Egli non ha nessuna copertura contributiva, retributiva e fiscale, impedendo allo stesso di beneficiare delle tutele legislative previste in caso di licenziamento.
In alcuni casi, anche il dipendente che lavora in nero può essere esposto a denunce da parte della Procura della Repubblica rischiando l’irrogazione di una sanzione.
Tuttavia, l’ordinamento non prevede particolari sanzioni a suo carico qualora venga scoperto.

Moreno Colombo
2025-07-24 10:02:35
Numero di risposte
: 20
E’ bene che si sappia che anche i lavoratori irregolari hanno pari dignità e diritti di quelli formalmente assunti. E’ bene sapere che i diritti di chi non è formalmente assunto sono gli stessi di chi ha un regolare contratto di lavoro. non c’è alcuna differenza tra di loro perchè la legge li pone sullo stesso livello. Ad esempio il lavoratore a nero che viene licenziato può impugnare il licenziamento, chiedere differenze retributive e tanto altro. Anche chi non è formalmente assunto ha ugualmente diritto al TFR ed ad avere una retribuzione corrispondete alla quantità e qualità del lavoro prestato. Il lavoratore a nero ha diritto altresì agli assegni familiari ed alla naspi. L’unica differenza è che, soprattutto per quanto concerne le indennità erogate dall’INPS, deve avviare una causa affinché sia accertato l’esistenza del rapporto di lavoro di lavoro e la sua qualificazione come lavoro subordinato. Molti lavoratori a nero credono, a torto, che non possono avanzare istanze al proprio datore di lavoro per rivendicare il diritto a differenze retributive.
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