:

Quanto si perde ad andare in pensione con quota 103?

Rosita Pagano
Rosita Pagano
2025-08-18 13:36:55
Numero di risposte : 24
0
Chi sceglie di andare in pensione anticipata con Quota 103 si vedrà erogare un assegno ridotto, e non di poco. Per costoro anticipare il pensionamento non risulta conveniente per l’effetto dei coefficienti di trasformazione in rendita del montante. Traduzione: chi sceglie di andare in pensione anticipata con Quota 103 si vedrà erogare un assegno ridotto, e non di poco. Andare in pensione con Quota 103 implica una perdita sull’assegno di circa il 17%. Su un ipotetico assegno di 1.500 euro si tratta di ben 255 euro.
Teresa Verdi
Teresa Verdi
2025-08-10 13:21:15
Numero di risposte : 22
0
Si stima una perdita sull’assegno pensionistico di circa il 17%. Su una pensione media lorda di un dipendente pubblico, pari a 2.000 euro, occorrerà rinunciare a ben 340 euro per ogni singolo assegno incassato. Il vero ostacolo è rappresentato dal calcolo della pensione, sulla base di quanto si perde con Quota 103. L’assegno ricevuto non potrà dunque superare più di quattro volte il trattamento minimo Inps: 2.394,44 euro lordi al mese. Un paletto valido fino al compimento dei 67 anni. In seguito, infatti, sarà previsto anche il pagamento della quota eccedente il tetto.
Matilde Rinaldi
Matilde Rinaldi
2025-08-05 08:19:23
Numero di risposte : 29
0
Andare in pensione con Quota 103 comporta da quest’anno una penalizzazione più pesante rispetto al 2023. Il calcolo della rendita avviene solo con il sistema contributivo, anche per gli anni lavorati e ricadenti in quello retributivo. A ciò bisogna sommare il fatto che l’uscita a 63 anni prevede un coefficiente di trasformazione del montante più basso che a 67 anni per la pensione di vecchiaia. Rispetto allo scorso anno, a parità di età della pensione e di contributi versati, corre una differenza che arriva mediamente al 16-17% del totale. Su un assegno da 1.500 euro al mese si tratta di circa 250 euro. Andare in pensione con Quota 103 implica una perdita sull’assegno anche del 17%. Uscire e 64 anni di età è economicamente infatti più vantaggioso che uscire a 63.
Ingrid Donati
Ingrid Donati
2025-07-24 13:58:00
Numero di risposte : 21
0
La pensione, sia con quota 103 che con l’anticipata ordinaria, è calcolata sui contributi effettivamente versati al momento della decorrenza della pensione. Nessuna della due misure prevede, infatti, alcuna penalizzazione di sorta. Ovviamente non andrà in pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi ma con 41 anni e 7 mesi e l’unica differenza nel calcolo dell’assegno sarà da ricercare proprio in quei 5 mesi di contributi mancanti. Che, in ogni caso, influiranno sul calcolo in maniera davvero lieve. La decurtazione, in questo caso, riguarda solo la contribuzione non versata in quei mesi di differenza tra una misura e l’altra. Ma questo, come anticipato prima, non dovrebbe avere un impatto importante sull’assegno. In ogni caso se vuole avere la certezza dell’importo potrebbe rivolgersi ad un patronato per farsi fare una simulazione dell’assegno che andrebbe a prendere con la quota 103 e di quello che le spetterebbe, invece, raggiungendo i 41 anni e 10 mesi di contributi.
Marzio Lombardi
Marzio Lombardi
2025-07-24 13:37:54
Numero di risposte : 23
0
Quota 103 può essere richiesta da tutti i lavoratori autonomi, dipendenti privati, pubblici e dagli iscritti alla gestione separata Inps anche per il tramite del cumulo gratuito dei periodi contributivi. I requisiti e le condizioni variano a seconda che il requisito sia matura entro il 31 dicembre 2023 o successivamente. Il sistema di calcolo è misto per coloro che maturano i requisiti entro il 31.12.2023, mentre è interamente contributivo per chi matura i requisiti successivamente. L’importo lordo mensile della pensione non può eccedere un valore pari a 5 volte il trattamento minimo sino al raggiungimento dell’età di 67 anni per coloro che maturano i requisiti entro il 2023. Invece, l’importo lordo mensile della pensione non può eccedere un valore pari a 4 volte il trattamento minimo per coloro che maturano i requisiti nel 2024 e nel 2025, rispettivamente pari a 2.394,44 € per il 2024 e 2.413,59 € per il 2025. Il sistema di calcolo contributivo sarà per sempre, ovvero resta anche dopo il compimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia.
Davide Rossi
Davide Rossi
2025-07-24 13:29:57
Numero di risposte : 29
0
È importante specificare che chi sceglie di andare in pensione con Quota 103 perderà circa il 10% dell’assegno di pensione e dirà addio alla possibilità di percepire altri redditi. Il calcolo mediante il sistema contributivo causa una diminuzione dell’assegno mensile che corrisponde al 10% per un lavoratore di 62 anni con uno stipendio medio di 25.000 euro all’anno. Ciò significa che si perderanno 180 euro al mese. Per chi ha maturato i requisiti nel 2025, l’importo della pensione viene calcolato seguendo le regole del sistema contributivo e quindi potrà risultare una cifra inferiore a quella misurata con il sistema retributivo. L’ammontare della pensione con Quota 103 cambia secondo la carriera e i contributi versati negli anni. Per il 2025 la cifra non potrà superare quattro volte il trattamento minimo INPS che corrisponde a 2.413,60 euro lordi al mese. Se risulterà un importo superiore, sarà corrisposto un importo mensile lordo che equivale al tetto massimo. Ad ogni modo, una volta raggiunto il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia (ovvero al compimento dei 67 anni) sarà erogata la cifra realmente spettante secondo quanto versato. In aggiunta, questo genere di pensione non dà l’opportunità di fare cumulo con redditi da lavoro, ad esclusione della modalità occasionale.