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Quali tasse pagano i lavoratori autonomi?

Giacinta Mancini
Giacinta Mancini
2025-07-24 18:06:51
Numero di risposte : 10
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La quantità di tasse che pagherai dipende dal tuo regime fiscale. Ne esistono 2 principali in Italia, il regime forfettario e quello ordinario. Con il regime forfettario paghi le tasse su una percentuale fissa dei tuoi incassi definita dallo stato. Con il secondo sulla differenza tra incassi e spese. Con il regime forfettario paghi il 5 o il 15% di tasse. Con il regime ordinario, paghi dal 23 al 43% di tasse sulla differenza tra incassato e spese. Ad esempio, se in un anno hai incassato 40.000€, speso 10.000€ e versato 5.000€ di contributi pagherai le tasse su 25.000€ ovvero 40.000€ – 10.000€ – 5.000€. Per capire la percentuale da utilizzare dovrai dividere questo valore in blocchi, detti scaglioni. Su ciascun blocco dovrai applicare una percentuale, trovi quelle del 2025 qui sotto. Scaglione di reddito % IRPEF fino a 28.000€ 23% da 28.000,01€ a 50.000€ 35% oltre 50.000,01€ 43%.
Cinzia D'angelo
Cinzia D'angelo
2025-07-24 16:38:42
Numero di risposte : 17
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I regimi fiscali previsti per i lavoratori con partita IVA sono due: regime ordinario e regime forfettario. Il primo si applica per quei professionisti che hanno un volume d’affari superiore a 65.000 euro annuali. In questo caso pagheranno l’IVA del 22% e l’IRPEF determinata in base ad un sistema di tassazione progressiva a scaglioni, con la possibilità di escludere dalle tasse le spese documentate legate allo svolgimento della propria attività di lavoro autonomo e i contributi previdenziali. Chi ha invece aperto una partita IVA in regime forfettario potrà beneficiare di una tassazione agevolata, applicata a chi ha un incassato annuo inferiore ai 65.000 euro. La tassazione agevolata è pari al 15%, che scende al 5% per i primi cinque anni di attività. Inoltre non verrà applicata l’IVA in fattura. Tutte le tasse non verranno calcolate sull’effettivo totale dei guadagni, ma esclusivamente su una parte definita in base al codice ATECO, il quale identifica l’attività economica svolta dal lavoratore autonomo. Oltre alle tasse che andranno versate allo Stato, bisogna aggiungere anche i contributi previdenziali, da corrispondere all’INPS o alla cassa di previdenza del proprio ordine professionale, se ne è provvisto. In questo caso la percentuale da versare in base al reddito cambia, ma è sempre calcolata dopo l’applicazione del coefficiente di redditività.
Thea Giordano
Thea Giordano
2025-07-24 16:28:28
Numero di risposte : 10
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I lavoratori autonomi professionali residenti in Italia la ritenuta a titolo d’acconto è del 20%. Il primo passo è verificare se l’attività può rientrare nell’agevolazione del regime forfetario. Se non rientra nel regime forfetario, sono previsti i seguenti adempimenti: tenere le scritture contabili presentare la dichiarazione dei redditi Modello Redditi PF presentare, se dovuto, il prospetto degli Indici sintetici di affidabilità fiscale presentare, se dovuta, la dichiarazione Irap svolgere, se dovuti, gli obblighi Iva. Se invece il lavoratore autonomo non è residente in Italia la ritenuta è del 30% ed è “a titolo d’imposta”, cioè è definitiva e non va inserita nella dichiarazione dei redditi. Le ritenute sono dette “a titolo d’acconto” perché i redditi su cui si applicano sono soggetti a tassazione ordinaria e vanno indicati nella dichiarazione dei redditi. Anche le ritenute andranno indicate nella dichiarazione e diminuiranno l’imposta complessivamente dovuta dal contribuente.