:

Come versano i contributi i lavoratori autonomi?

Grazia Amato
Grazia Amato
2025-08-27 22:03:24
Numero di risposte : 37
0
Se sei un lavoratore autonomo devi pagare i contributi INPS in maniera diversa a seconda della tua attività. Se sei titolare di una ditta individuale devi versare i contributi con una parte fissa e una variabile che per il 2024 sono: Attività commerciale devi iscriverti alla gestione commercianti INPS e pagare i contributi fissi di 4.549,70€ e se il tuo imponibile supera i 18.555€, sulla parte eccedente devi calcolare e versare il 24,48%. Se il tuo imponibile supera i 55.448€, sulla parte superiore a 55.448€ pagherai il 25,48%. Se sei già iscritto e hai una Partita IVA in regime forfettario, puoi chiedere una riduzione del 35% sui contributi fissi e variabili. Se hai un’attività come libero professionista devi versare i contributi in misura variabile libero professionista senza cassa devi iscriverti alla gestione separata INPS. La percentuale di contributi per il 2025 è 26,07% del tuo imponibile. I contributi sono spesso un costo molto importante nel bilancio di un’attività. Per avere un aiuto nel calcolare i contributi che dovrai versare per la tua attività, puoi chiedere il supporto di un consulente fiscale. Per conoscere nel dettaglio come calcolare i tuoi contributi, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
Enrico Morelli
Enrico Morelli
2025-08-17 00:26:58
Numero di risposte : 22
0
L’obbligo contributivo e gli obblighi di trasmettere la denuncia contributiva gravano sul datore di lavoro o committente anche nei casi di rapporti di lavoro autonomo, salvo il diritto di rivalsa sulla quota di contribuzione a carico del lavoratore. La contribuzione pensionistica è pari al 33% della retribuzione giornaliera lorda (o compenso), di cui il 23,81% a carico del datore di lavoro (o committente) e il 9,19% a carico del lavoratore. Il termine per la presentazione delle denunce contributive dei lavoratori dello spettacolo e dello sport professionistico è fissato all’ultimo giorno del mese successivo a quello del periodo di competenza cui la denuncia medesima si riferisce. Il versamento dei contributi dovrà essere effettuato, come di consueto, tramite modello di pagamento unificato (modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento. Si ricorda che gli adempimenti previdenziali in scadenza nei giorni festivi sono considerati tempestivi se posti in essere il primo giorno lavorativo utile.
Vincenzo Grassi
Vincenzo Grassi
2025-08-08 13:17:42
Numero di risposte : 29
0
Il versamento dei contributi all’INPS per i lavoratori autonomi con partita IVA può avvenire tramite diverse modalità, tra cui il pagamento diretto presso gli sportelli dell’INPS, tramite bonifico bancario o postale, oppure utilizzando i servizi online messi a disposizione dall’ente previdenziale. I lavoratori autonomi senza cassa previdenziale devono versare direttamente i contributi all’INPS, seguendo le modalità e le scadenze previste dalle normative vigenti. I lavoratori autonomi che aderiscono a una cassa previdenziale specifica per la propria categoria professionale devono versare i contributi secondo le modalità e le disposizioni stabilite dalla cassa stessa. In genere l’aliquota dovuta per l’iscrizione alla Gestione Separata INPS è del 25,72%, che va applicata al reddito lordo effettivo risultante dalla tua dichiarazione dei redditi. I contributi INPS obbligatori per i lavoratori autonomi con Partita IVA sono quelli relativi alla pensione e alla copertura contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Tali contributi sono calcolati in base al reddito professionale dichiarato e devono essere versati periodicamente. I lavoratori autonomi possono scegliere di versare contributi aggiuntivi per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Il versamento dei contributi previdenziali all’INPS è un aspetto cruciale per i lavoratori autonomi con partita IVA, garantendo loro accesso alle tutele previdenziali e pensionistiche. I contributi INPS per il lavoro autonomo sono calcolati in base al reddito professionale dichiarato e devono essere versati direttamente dal lavoratore autonomo.
Rosalino Giordano
Rosalino Giordano
2025-08-02 19:11:39
Numero di risposte : 22
0
I contributi previdenziali Anche chi ha una partita IVA deve versare i contributi previdenziali, e più precisamente all’Inps, se si è artigiano, commerciante, o professionista senza cassa di previdenza, oppure alla Cassa professionale di appartenenza, se si è un professionista iscritto ad un albo o ordine professionale. L’importo dei contributi da versare dipende dal tipo di attività che si svolge. In generale le attività imprenditoriali si possono raggruppate in tre grandi categorie: - Artigiani e Commercianti; - Lavoratori autonomi “senza cassa“; - Professionisti con cassa autonoma. Per ciascuno di queste categorie esistono i contributi fissi e i contributi a percentuale. Nel caso dei lavoratori autonomi, i contributi vanno versati obbligatoriamente all'Inps (nel caso di artigiani, commercianti, professionisti senza cassa di previdenza), oppure alla cassa professionale di appartenenza se si è un professionista iscritto all'albo o a un ordine professionale (come medici, avvocati, giornalisti).
Ian Marini
Ian Marini
2025-07-24 14:43:10
Numero di risposte : 24
0
I contributi INPS per i lavoratori autonomi vengono calcolati in percentuale sul reddito netto dichiarato. Le aliquote contributive per il 2025 sono: 26,23% per i professionisti non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie; 24% per chi ha già una copertura previdenziale, ad esempio tramite un lavoro dipendente. Il versamento avviene tramite modello F24 e segue le scadenze previste per il pagamento delle imposte. Per calcolare l’importo, è sufficiente applicare l’aliquota corrispondente al reddito netto. Ad esempio, con un reddito annuale di 30.000 euro, un professionista dovrà versare circa 7.869 euro di contributi previdenziali, considerando un’aliquota del 26,23%. I contributi si calcolano sommando una quota fissa, indipendente dal reddito, e una quota variabile proporzionale al reddito eccedente un determinato minimo. Quota fissa: questa parte è obbligatoria anche in assenza di reddito ed è pari a circa 4.000 euro all’anno; Quota variabile: si applica un’aliquota del 24% sul reddito che supera i 17.504 euro, con una riduzione al 22% per i giovani con meno di 21 anni. Un esempio pratico può aiutare a chiarire: se un commerciante dichiara un reddito di 25.000 euro, la quota variabile si calcola sulla differenza tra 25.000 e 17.504 euro. L’importo complessivo dei contributi sarà quindi composto dalla quota fissa più la quota variabile calcolata su 7.496 euro. Per evitare sanzioni o difficoltà economiche, è consigliabile pianificare in anticipo i propri versamenti. Creare un fondo dedicato ai contributi INPS: utile per evitare imprevisti. Utilizzare software di gestione fiscale: strumenti digitali aiutano a tenere sotto controllo scadenze e calcoli. Consultare un commercialista: essenziale per chi ha dubbi o gestisce redditi complessi.
Federica Negri
Federica Negri
2025-07-24 13:12:54
Numero di risposte : 24
0
Se sei in gestione artigiani e commercianti INPS, verserai contributi fissi e variabili. Quelli fissi li dovrai pagare indipendentemente da quanto guadagni. Sono pari a 4.549,70€ per i commercianti e 4.460,64€ per gli artigiani. Dovrai versarli in 4 rate di pari importo. Quelli variabili li dovrai versare sulla parte dei tuoi guadagni che supera i 18.555€. Sulla quota superiore dovrai applicare la percentuale del 24% se sei artigiano e 24,48% se sei commerciante. Se sei in gestione separata INPS la quantità di contributi da pagare è solo una percentuale. La percentuale da utilizzare varia di anno in anno e per il 2025 è del 26,07%. Ciò vuol dire che pagherai i contributi in proporzione ai tuoi guadagni. Se guadagni 0€ pagherai 0 contributi. Puoi delegare al tuo commercialista tutti i calcoli per la determinazione dei contributi e la compilazione dei moduli necessari per versarli.