Come quantificare il danno psicologico?
Gian Palmieri
2025-08-13 01:58:29
Numero di risposte
: 30
Per capire se ci si trova davanti ad un danno psichico è opportuno svolgere una valutazione che tenga conto dell’unicità del soggetto per arrivare ad una diagnosi che non sia meramente categoriale, ma dimensionale e funzionale per descrivere appieno il danno in questione.
La valutazione inizia con un’attenta lettura di tutta la documentazione riferita al caso in oggetto.
Successivamente si passa ad una vera e propria valutazione clinica che consiste in un’approfondita anamnesi per passare poi ai colloqui clinici e alla somministrazione di reattivi psicologici.
A questo punto il clinico è in grado di formulare una diagnosi e nel farlo deve tenere in considerazione diversi aspetti.
Innanzitutto deve procedere con una diagnosi differenziale per capire se i sintomi che ha riscontrato sono insorti in seguito all’evento o se erano già presenti prima.
Successivamente deve considerare se vi è nesso di causalità fra quanto riscontrato e l’evento accaduto.
Qualora vi sia corrispondenza si pone la necessità di quantificare in termini economici il danno psichico.
A tal fine alcune recenti linee guida propongono un sistema di quantificazione che prevede l’utilizzo e la combinazione di tre diverse scale: Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS): valuta 24 sintomi psicopatologici mediante una scala di gravità a 7 livelli.
Global Assessment of Functioning Scale (GAF): indaga il funzionamento lavorativo e sociale della persona.
Psychiatric Impairment Rating Scale (PIRS): valuta le conseguenze comportamentali dei disordini psichiatrici.
Una volta ottenuto un punteggio per ciascuna delle tre scale si fa la media e il valore risultante identifica la classe di riferimento del danno psichico.
Tale punteggio viene poi commutato in un valore giuridico/economico che identifica il risarcimento.
Gilda Neri
2025-08-10 04:17:38
Numero di risposte
: 31
La valutazione del danno psichico debba essere fatta solo quando il danno stesso si sia stabilizzato. Esistono infatti disturbi che vanno incontro a risoluzione completa, mentre altri esitano in postumi permanenti. Andrà poi valutato con attenzione il “peso” delle pre-esistenze patologiche. Nelle Linee guida medico legali è presente una scala di rilevanza degli eventi con apposito coefficiente di taratura del danno biologico, cui lo specialista in medicina legale può attingere per un corretto inquadramento del caso.
Ione Rossetti
2025-07-28 12:52:43
Numero di risposte
: 24
Dove c'è un danno biologico importante, c'è sempre un danno psicologico ed anche senza danno biologico si sviluppa una lesione alla sfera psichica.
Nei circa 30 anni passati al Reparto Neuropsichiatrico dell'Ospedale Militare di Firenze-il primo civile ad essere convenzionato per la mia Specializzazione in un Ospedale militare, era l'inizio del 1983-, ma anche nella pratica professionale esterna, ho appreso sul campo come indirizzarmi per consentire ai pazienti le maggiori possibilità di riuscita.
Tutto questo prosegue nella pratica giudiziale e forense attuale.
Accanto ad una valutazione clinica e documentale, ho dalla mia parte una ampia batteria di prove psicodiagnostiche - ne possiedo al momento una cinquantina-, da adoperare secondo la patologia in oggetto.
I test che presento sono tutti tradotti informaticamente e consentono una presentazione dettagliata e riproducibile nei documenti peritali; sono tutti quelli assolutamente validati con alle spalle una ampia letteratura nazionale ed internazionale.
In trentacinque anni ho acquisito una esperienza diretta con migliaia e migliaia di somministrazioni che mi permette di giungere ad una conoscenza valutativa assai approfondita, sia in campo psicodiagnostico generale, sia in ambito neurocognitivo e neuropsicologico.
Mediante l'impiego mirato dei test, la diagnosi si arricchisce ed accresce la comprensione e la difendibilità di quanto andiamo a sostenere nelle richieste di danno.
Esiste una procedura consigliata dall'Ordine del Lazio che permette - se applicata correttamente e con esperienza -, di addivenire ad una quantificazione percentuale del danno psichico davvero stringente, contestabile a fatica, proprio perchè basata su una metodologia precisa.
Tale procedura è la ciliegina sulla torta e chiude in bellezza il lavoro peritale.
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