Quando muore il marito va tutto alla moglie.?
Piero Battaglia
2025-08-13 04:04:27
Numero di risposte
: 15
Se il de cuius non lascia testamento, al coniuge spetta tutta l'eredità se non ci sono né figli legittimi o naturali (o loro discendenti), né ascendenti, fratelli o sorelle (o loro discendenti).
Quando invece con il coniuge superteste concorrono i figli legittimi o naturali del defunto, al vedovo spetta metà dell'eredità se alla successione egli concorre con un solo figlio (al quale spetta l’altra metà).
Al coniuge compete invece un terzo dell’eredità nel caso egli concorra con più figli;
a costoro vengono dunque attribuiti i restanti due terzi dell’eredità, da dividere tra essi in parti uguali.
Occorre sottolineare che al coniuge separato è riservato lo stesso trattamento del coniuge non separato, a meno che la separazione non gli stata addebitata.
Il coniuge separato con addebito (sia che la separazione fosse stata addebitata solo a lui sia se l’addebito fosse stato comminato a entrambi) ha invece diritto solamente a un assegno vitalizio se già beneficiasse degli alimenti al momento dell'apertura della successione a carico del coniuge deceduto.
Ivana Fontana
2025-08-11 18:07:49
Numero di risposte
: 25
Il Codice Civile sancisce che al coniuge superstite che succeda da solo – dunque senza figli, né ascendenti o fratelli del de cuius – spetta l’intero patrimonio del coniuge, salvo il concorso con i figli eventualmente nati dall’unione coniugale.
Va infatti evidenziato che se chi muore lascia, oltre al coniuge, un solo figlio, a quest’ultimo e al genitore spetterà metà patrimonio ciascuno mentre, quando i figli sono più di uno, ad essi sono complessivamente riservati i 2/3 del patrimonio del defunto, con la conseguenza che al genitore spetterà il rimanente 1/3.
In caso di concorso con gli ascendenti e con i fratelli e le sorelle del de cuius, il coniuge avrà diritto ai 2/3 del patrimonio.
Il nostro Codice Civile, all’art. 540 comma 2 stabilisce infatti che al coniuge, anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni.
Il diritto di abitazione previsto in favore del coniuge superstite è indipendente dalle vicende ereditarie e ciò in quanto il coniuge superstite acquista il diritto di abitazione sulla casa familiare anche nel caso in cui lo stesso rinunci all’eredità.
La rinuncia del coniuge superstite al relativo diritto non preclude la possibilità dello stesso di accettare l’eredità.
Credo che il diritto di abitazione riconosciuto in favore del coniuge superstite rappresenti una grandissima forma di tutela per il coniuge superstite volta ad evitare che questo, oltre a dover affrontare il lutto, si ritrovi a dover sconvolgere le proprie abitudini di vita a causa di eventuali pretese altrui.
Zelida Vitali
2025-07-29 05:10:16
Numero di risposte
: 33
Un mezzo degli acquisti appartiene al coniuge superstite, mentre l'altra metà e i beni propri del defunto confluiscono nella successione. In base alla successione legittima, al coniuge superstite e ai discendenti del defunto spetta un mezzo a ciascuno di tale metà. Se il defunto non lascia discendenti, il coniuge riceve almeno tre quarti dei beni della successione. I coniugi possono stipulare una convenzione matrimoniale affinché il coniuge superstite riceva tutti i beni accumulati durante il matrimonio. Per legge egli ne riceve solo la metà. Grazie alla convenzione matrimoniale, il superstite deve dividere con gli altri eredi soltanto la parte dei beni che il defunto possedeva già al momento del matrimonio o che ha ereditato durante il matrimonio. Se il patrimonio coniugale è costituito in larga misura dai beni propri di un coniuge, può essere opportuno stipulare una convenzione matrimoniale passando dalla partecipazione agli acquisti alla comunione dei beni. In caso di comunione dei beni, i beni propri diventano per la maggior parte beni comuni, che appartengono a entrambi i coniugi in ragione di un mezzo ciascuno. I coniugi possono inoltre convenire che i beni comuni siano devoluti integralmente al partner superstite, a condizione che i figli rinuncino alla loro porzione legittima.
Kociss Martini
2025-07-29 03:49:04
Numero di risposte
: 24
Va interamente all’altro coniuge, se non ci sono altri parenti prossimi come i genitori o i fratelli e le sorelle.
Va per 2/3 all’altro coniuge e per 1/3 ai fratelli e le sorelle, se presenti.
Ove il defunto non abbia figli o genitori sopravvissuti ma solo un coniuge e fratelli, l’eredità spetti per due terzi al coniuge e per un terzo ai fratelli o sorelle.
La quota spettante a ciascuno di essi sarà dunque pari a un terzo diviso il numero di fratelli o sorelle.
Non è infrequente che la coppia abbia avuto fratelli o sorelle già defunti, ma che avevano avuto dei figli.
I figli del fratello o della sorella dei coniugi senza figli, possono subentrare nell’eredità normalmente devoluta a favore dei propri genitori premorti.
Ovviamente la quota a loro spettante, sarà la stessa.
Pertanto, considerando, ad esempio, l’ipotesi del coniuge senza figli che muore lasciando l’altro coniuge e i detti nipoti, questi avranno diritto ad 1/3 del patrimonio.
Leggi anche
- Chi eredità in caso di morte senza testamento?
- Come dividere l'eredità senza testamento?
- Quali sono i parenti che hanno diritto alla legittima?
- Cosa fare per non lasciare l'eredità ai parenti?
- Quali sono le quote legittime senza testamento?
- Qual è la quota di eredità che spetta alla moglie del defunto?
- Come posso lasciare tutta l'eredità al mio coniuge?
- Chi sono gli eredi legittimi di uno zio senza figli?