Come posso lasciare tutta l'eredità al mio coniuge?

Michela Longo
2025-07-29 06:33:48
Numero di risposte
: 14
Se una persona non ha fatto testamento, alla sua morte si aprirà quella che tecnicamente viene definita la successione legittima. In sostanza è la legge a stabilire chi deve ereditare e lo fa dando priorità ai parenti più prossimi escludendo i più remoti. Ebbene, nel caso dei coniugi senza figli, l’eredità senza testamento: va interamente all’altro coniuge, se non ci sono altri parenti prossimi come i genitori o i fratelli e le sorelle. Fratelli e sorelle non hanno diritto alla legittima; questo significa che possono essere esclusi lecitamente dall’eredità mediante un testamento con cui, ad esempio, il de cuius potrà lasciare tutti i suoi beni al coniuge.

Assunta Ferretti
2025-07-29 03:49:21
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: 17
Il coniuge del defunto senza figli eredita tutto solamente se i genitori non sono più in vita: questi ultimi, infatti, sono eredi necessari ai quali quindi tocca per legge una quota di eredità.
In altre parole, non è possibile lasciare tutto alla moglie se i genitori sono ancora viventi.
Dunque, essere sposati senza figli non significa necessariamente far ereditare tutto al coniuge, il quale deve dividere l’eredità con i genitori eventualmente ancora in vita.
Secondo la legge, infatti, sia il coniuge che gli ascendenti sono legittimari, cioè eredi necessari che non possono essere estromessi neanche per espressa volontà testamentaria.
Se la persona sposata senza figli muore senza fare testamento, le quote che spettano agli eredi sono prestabilite dalla legge: si parla in questi casi di successione legittima.
Nel caso in cui il de cuius abbia fatto testamento, al coniuge e ai genitori spetta una quota di legittima che non può essere in alcun modo ridotta; nello specifico:
½ dell’eredità spetta di diritto al coniuge;
¼ dell’eredità spetta agli ascendenti;
¼ restante fa parte della quota disponibile, che il testatore è libero di attribuire a chiunque.
Dunque, se il de cuius dovesse lasciare tutto al coniuge nonostante abbia almeno uno dei genitori in vita, il testamento potrebbe essere impugnato dai legittimari pretermessi – cioè dai genitori – entro il termine di dieci anni, affinché sia riconosciuta la loro quota.

Jarno Rossetti
2025-07-29 02:24:36
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: 13
I coniugi possono stipulare una convenzione matrimoniale affinché il coniuge superstite riceva tutti i beni accumulati durante il matrimonio. Per legge egli ne riceve solo la metà. Grazie alla convenzione matrimoniale, il superstite deve dividere con gli altri eredi soltanto la parte dei beni che il defunto possedeva già al momento del matrimonio o che ha ereditato durante il matrimonio. Se, a complemento della convenzione matrimoniale, ai figli è lasciata la porzione legittima in un testamento a favore del coniuge superstite, a loro spetta soltanto un quarto dei beni propri. Una rinuncia all'eredità deve essere sancita in un contratto successorio stipulato per atto pubblico. In caso di comunione dei beni, i beni propri diventano per la maggior parte beni comuni, che appartengono a entrambi i coniugi in ragione di un mezzo ciascuno. I coniugi possono inoltre convenire che i beni comuni siano devoluti integralmente al partner superstite, a condizione che i figli rinuncino alla loro porzione legittima. Chi intende favorire al massimo il proprio partner può anche concedergli l’usufrutto sulla quota ereditaria legittima dei figli comuni. Il coniuge riceve in tal caso una metà della proprietà, di cui può disporre liberamente, e l’altra metà, la quota dei figli, da poter gestire in veste di usufruttuario, tenendo per sé i proventi che ne derivano come interessi, proventi dalla locazione e dividendi.
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