Cosa succede se un dipendente supera i 6 mesi di malattia?

Neri Rossetti
2025-08-27 06:12:02
Numero di risposte
: 15
Nel caso si superino i 6 mesi di malattia si può andare incontro a due opzioni: se si superano i 180 giorni garantiti d’indennizzo per malattia all'interno dello stesso anno solare, al lavoratore non spetta alcuna retribuzione, né da parte dell'INPS né dal datore di lavoro se il periodo di malattia è a cavallo fra due anni solari (quindi oltre il 31 dicembre), il conteggio si resetterà automaticamente il 1° gennaio permettendo, nella pratica, di essere in malattia anche per più di 180 giorni in modo continuativo. Inoltre è da tenere a mente che se si è superato il periodo massimo di malattia di 180 giorni in un anno solare, allo scattare del nuovo anno sarà possibile usufruire dell’indennizzo ma per solo per 2/3 della retribuzione. I 180 giorni in questione sono solamente il limite entro cui avere diritto alla malattia retribuita. Non bisogna quindi far confusione col cosiddetto periodo di comporto, ovvero il termine oltre il quale il datore di lavoro è autorizzato a licenziare il dipendente assente per malattia in modo continuativo. La normativa prevede che il dipendente ha diritto a conservare il posto di lavoro ad eccezione di quando viene superato il periodo di comporto oppure che la malattia stessa provochi uno scarso rendimento che di conseguenza comporti un danno per il datore di lavoro.

Nicoletta De rosa
2025-08-27 05:39:30
Numero di risposte
: 15
Un lavoratore che supera il tempo massimo previsto per la malattia può addirittura essere licenziato.
Dunque, decorso il periodo dei 6 mesi, un lavoratore non riceve più l’indennità di malattia né dall’INPS, né dal suo datore di lavoro.
Anzi, c’è una possibilità ancora peggiore: il datore di lavoro potrebbe addirittura decidere di licenziare il dipendente.
Come abbiamo sottolineato in precedenza, vi è la concreta possibilità che il datore di lavoro decida di licenziare un dipendente in malattia da più di 6 mesi nell’anno solare.
Tuttavia, il licenziamento non è automatico.
Tuttavia, il datore di lavoro può decidere di licenziare un dipendente se la malattia porta ad uno scarso rendimento, oppure se viene superato il periodo dei 6 mesi.
Attenzione però: spesso il periodo limite per rischiare il licenziamento non coincide con i 6 sanciti dall’INPS.
Pertanto, è bene controllare il proprio contratto per scoprire quante giornate massime di malattia si possono fare per non rischiare il licenziamento.

Emidio Bianco
2025-08-27 02:41:54
Numero di risposte
: 17
Se decidi di non licenziarlo dopo 180 giorni, sappi che il suo stipendio è a carico dell’azienda e non più dell’INPS
Si può licenziare un dipendente che è sempre in malattia se, e solo se, supera il periodo massimo di giorni stabilito dal CCNL.
Puoi (ma non sei obbligato a) licenziare un dipendente che è stato malato per un tempo superiore al “periodo di comporto”, ovvero al limite dei giorni annuali di malattia previsti dal CCNL (normalmente: 180 giorni nell’ultimo anno; ma vedi sotto i dettagli del CCNL).
Un fattore che forse vorrai considerare nel prendere una decisione è chi paga la malattia del dipendente: dopo il 180esimo giorno è generalmente a carico dell’azienda e non più dell’INPS
Dopo il 180esimo giorno è generalmente a carico dell’azienda e non più dell’INPS
Leggi anche
- Quanta malattia devo fare per essere licenziato?
- Chi viene licenziato per malattia ha diritto alla disoccupazione?
- Quando il lavoratore può essere licenziato durante la malattia?
- Quanti giorni di assenza per essere licenziato?
- Quanto tempo può stare un dipendente in malattia?
- È possibile licenziare un dipendente a termine durante la malattia?
- Quanti giorni di malattia sono pagati al 100%?
- Quale tipo di licenziamento non dà diritto alla NASpI?