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Quanto posso chiedere di buonuscita per licenziamento?

Sabrina Sanna
Sabrina Sanna
2025-09-30 04:33:48
Numero di risposte : 21
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La quantificazione della buonuscita è collegata a tre aspetti: 1- quali violazioni di legge sono avvenute durante il rapporto di lavoro? 2- a quali conseguenze portano le violazioni di legge che sono accadute? 3- che rischi di causa si presentano per l’accertamento della violazione di legge? Questa prognosi è di tipo tecnico, solo un professionista qualificato può quantificare una buonuscita in modo motivato. Due delle principali fonti di risarcimento sono il licenziamento illegittimo e l’errato livello di inquadramento. Il livello di inquadramento è una classificazione del contratto collettivo dei lavoratori in base alle mansioni. Se il Datore di Lavoro ha affidato al Lavoratore compiti di difficoltà maggiore al livello contrattuale presente nella busta paga, allora il Lavoratore ha maturato un diritto a un maggior pagamento. A termine del rapporto di lavoro, il Lavoratore può richiedere gli arretrati dovuti a queste differenze.
Sonia Rinaldi
Sonia Rinaldi
2025-09-22 20:54:05
Numero di risposte : 23
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Il diritto alla buonuscita per licenziamento non esiste, ma può essere previsto un corrispettivo per rinunciare all’impugnativa di licenziamento. La buonuscita per licenziamento dipende da quanto è giustificato il licenziamento e dalla tutela applicata per il caso di licenziamento illegittimo. Nelle aziende con meno di 15 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo, al lavoratore spetta un risarcimento del danno da 2 a 6 mensilità. Nelle aziende con più di 15 dipendenti, il risarcimento del danno può arrivare fino a 24/36 mesi. In caso di azienda con più di 15 dipendenti e un licenziamento ingiustificato, la buonuscita per licenziamento può essere elevata, anche di 24 mensilità. In caso di licenziamento con piccole aziende, la buonuscita per licenziamento sarà molto bassa, una o due mensilità.
Luisa Palmieri
Luisa Palmieri
2025-09-11 06:04:24
Numero di risposte : 20
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Il datore di lavoro, per evitare il giudizio, può offrirti una somma netta di importo da un minimo di 3 ad un massimo di 27 mensilità della retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto. La somma deve essere offerta tramite assegno circolare e l’accettazione equivale a rinuncia all’impugnazione del licenziamento, anche se già proposta. A seconda della gravità del vizio del licenziamento accertato dal giudice, potrai ottenere la reintegrazione nel posto di lavoro oppure un’indennità risarcitoria. Puoi ottenere la reintegrazione, oltre ad un risarcimento del danno, in caso di licenziamento discriminatorio, intimato in forma orale o nullo oppure se dimostri l’insussistenza del fatto a te contestato; in tutti gli altri casi avrai solo diritto a un’indennità risarcitoria.
Maria Colombo
Maria Colombo
2025-09-02 20:32:45
Numero di risposte : 26
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L'importo si ottiene moltiplicando un dodicesimo dell'80% della retribuzione contributiva annua utile lorda – compresa la tredicesima mensilità – percepita alla cessazione dal servizio per il numero degli anni utili ai fini del calcolo. Si considera come anno intero la frazione di anno superiore a sei mesi, mentre quella pari o inferiore a sei mesi non viene considerata. Dal 1° maggio 2014, per la generalità dei dipendenti pubblici, la retribuzione annua lorda considerata come base del calcolo non può eccedere la soglia di 240.000 euro. Ai dipendenti che risolvono il rapporto di lavoro il pagamento dell'Indennità di Buonuscita è disposto come segue: in un unico importo annuale se l'ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a 50.000 euro; in due importi annuali se l'ammontare complessivo lordo è superiore a 50.000 euro ma inferiore a 100.000 euro (la prima rata è pari a 50.000 euro e la seconda è pari all'importo residuo); la seconda rata sarà pagata dopo un anno dalla decorrenza del diritto al pagamento della prima rata; in tre importi annuali se l'ammontare complessivo lordo è superiore a 100.000 euro. In questo caso il primo e secondo importo (lordi) sono pari a 50.000 euro e il terzo è pari all’importo residuo. Il secondo e terzo importo saranno pagati rispettivamente dopo 12 e 24 mesi dalla decorrenza del diritto al pagamento del primo importo. L'Indennità di Buonuscita è corrisposta d'ufficio, pertanto il lavoratore non deve fare alcuna domanda per ottenere la prestazione. Le somme spettanti saranno accreditate sui conti correnti o su altri strumenti di pagamento elettronici dotati di IBAN (carta di debito o di credito prepagata) individuati dall’interessato, così come previsto dal codice dell’amministrazione digitale. Il diritto all'Indennità di Buonuscita o a eventuali riliquidazioni e aggiornamenti nel tempo si prescrive sia per gli iscritti sia per i loro superstiti, dopo cinque anni dal momento in cui è sorto. Si può interrompere la prescrizione con un atto rivolto alla sede competente per territorio che dimostri l'intenzione di avvalersi del diritto.