:

Quanto si perde se si annulla un viaggio?

Elsa Rossetti
Elsa Rossetti
2025-09-29 21:52:27
Numero di risposte : 29
0
Cancellare un viaggio è spesso un rischio che può portare alla perdita totale o parziale dell'importo che si era investito per la propria vacanza. Molte compagnie aree o strutture alberghiere, infatti, applicano una penale di annullamento, ovvero prevedono il pagamento dal 25% al 100% del costo della vacanza. Se, ad esempio, si è acquistato un pacchetto viaggio da 1.000 euro con una penale del 50%, nel caso in cui si cancellasse il viaggio per motivi terzi che impediscano la partenza, si perderebbero 500 euro. Un'assicurazione che preveda una clausola sull'annullamento del viaggio porta come vantaggio quello di intervenire sull'importo a rischio, tutelando il contraente dal pagamento delle penali legate alla cancellazione del viaggio. Una penale di annullamento al 100% sarebbe ancora più esosa, perché porterebbe il viaggiatore a dover versare l'intera somma. In particolare, le condizioni sono, nel caso in cui il sinistro sia stato denunciato attraverso Internet entro le 24:00 del giorno successivo al verificarsi dell'evento che ha causato l'annullamento del viaggio: nessuno scoperto se la cancellazione della vacanza è determinata dal decesso dell'assicurato o di un familiare; 15% con il minimo di 50 euro per tutte le altre cause che colpiscano il contraente della polizza; 30% per tutti gli altri sinistri che riguardino soggetti diversi dall'assicurato. Se, invece, il sinistro viene denunciato via Internet dopo le 24:00 del giorno successivo al verificarsi dell'accaduto o tramite posta, non ci sarà nessuno scoperto se l'annullamento è dovuto al decesso dell'assicurato o di un familiare, mentre il rimborso sarà del 35% in tutti gli altri casi.
Kociss Martini
Kociss Martini
2025-09-19 06:11:28
Numero di risposte : 24
0
L’importo delle penali può variare in base ad alcuni fattori: si chiamano, per definizione, penali di annullamento. In base ai contratti della compagnia aerea o della struttura ricettiva, si potrebbe essere costretti a pagare una penale che può oscillare dal 25% al 100% del costo della vacanza. In caso di cancellazione, con una assicurazione, è possibile ottenere il rimborso: non è poco, considerando che i prezzi talvolta possono essere proibitivi. Rientrano tutte quelle spese che sono già state sostenute dalla persona: ad esempio troviamo il biglietto aereo e i costi della struttura ricettiva. Il costo dell’assicurazione può anche variare in base ad alcuni fattori, come la durata del viaggio, il numero degli assicurati e il livello di coperture presenti nella polizza.
Michelle Mazza
Michelle Mazza
2025-09-15 15:39:57
Numero di risposte : 17
0
Se ad esempio hai prenotato un hotel con tariffa non rimborsabile, un volo low-cost o delle attività turistiche da svolgere sul posto, potresti ritrovarti a perdere tutto. Tra le spese generalmente coperte troviamo: i costi del volo, quelli relativi al pernottamento in struttura, eventuali penali imposte da tour operator o agenzie di viaggio, le attività già pagate in anticipo e, in alcuni casi, anche le tasse aeroportuali e le commissioni d’agenzia. La polizza, in questi casi, ti permette di recuperare i soldi spesi. In certi casi è prevista la copertura anche per guasti o incidenti al veicolo che impediscono fisicamente di raggiungere l’aeroporto o la stazione di partenza. Se è la compagnia a cancellare il volo? Tutte queste condizioni, però, variano da compagnia a compagnia.
Sebastian Neri
Sebastian Neri
2025-09-03 21:04:43
Numero di risposte : 26
0
Il viaggiatore non può pretendere il rimborso di quanto versato, dichiarando di voler rinunciare al viaggio perché sul luogo scelto per la vacanza si prevedono forti temporali o perché una settimana prima si è verificato un attentato terroristico. In questi casi se le strutture turistiche e ricettive risultano aperte e l’allarme non è stato diramato oppure è cessato, il viaggiatore si troverà con tutta probabilità a dover pagare le penali previste dal contratto se decide per l’annullamento del viaggio. Il viaggiatore sarà tenuto al pagamento delle quote di iscrizione, degli eventuali premi assicurativi e di una quota parte della tariffa relativa al pacchetto turistico, che è calcolata in funzione dei giorni che mancano alla partenza. Il viaggiatore ha diritto all’annullamento del viaggio per una causa di forza maggiore, con conseguente rimborso integrale dei pagamenti effettuati per il pacchetto, dunque senza l’applicazione di costi o penali. Di fronte a “circostanze inevitabili e straordinarie”, il viaggiatore non ha diritto ad un risarcimento danni, specie se il tour operator e/o l’agenzia viaggi lo hanno informato senza indebito ritardo prima dell’inizio del pacchetto. Trattandosi di una rinuncia non volontaria, ma dovuta ad una causa di forza maggiore, il viaggiatore ha diritto al rimborso integrale di quanto versato a titolo di acconto o di quota di partecipazione, senza l’applicazione di alcuna penale di recesso.
Benedetta Amato
Benedetta Amato
2025-09-03 20:39:42
Numero di risposte : 34
0
La giurisprudenza italiana è dunque chiara: se il viaggio turistico salta a causa di forza maggiore non prevedibile e in alcun modo addebitabile ad una colpa o intenzione del viaggiatore il contratto deve essere risolto e il denaro versato dal consumatore restituito allo stesso. Il tutto senza il pagamento di penali e senza la necessità di un’assicurazione ad hoc per questo genere di eventi. L’impossibilità sopravvenuta della prestazione, dunque, può essere invocata non solo dal tour operator ma anche da chi di quel viaggio dovrebbe godere. Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito. Se il viaggiatore che ha già pagato parte o tutto il viaggio alla fine non può partire per un fatto che non dipendente dalla sua volontà ha diritto a vedersi risarcito di quanto speso. A rispondere è la Corte dell’Unione Europea che, durante la Causa C-407/21, ha stabilito che, qualora il viaggio venga annullato per causa di forza maggiore (malattia provata compresa), il tour operator dovrà rimborsare il viaggiatore con il denaro e non con un voucher da poter utilizzare per futuri viaggi, tenendo così ancorato il viaggiatore all’organizzatore del viaggio.
Elena Gatti
Elena Gatti
2025-09-03 19:31:08
Numero di risposte : 24
0
Fino a 30 giorni dalla partenza: 40% della quota base (voli inclusi) + Gestione Pratica e Assicurazione Da 29 a 15 giorni dalla partenza: 55% della quota base (voli inclusi) + Gestione Pratica e Assicurazione Da 14 giorni fino alla partenza: 100% della quota base (voli inclusi) + Gestione Pratica e Assicurazione Nel caso tu debba annullare il viaggio calcoleremo noi il valore della penale seguendo la scaletta sopra riportata e il valore della penale cambierà in base al momento in cui viene richiesto l’annullamento. Ipotizziamo che il viaggio debba essere annullato a 20 giorni dalla partenza: la scaletta di penale indica che la percentuale applicata è del 55% e verrà applicata alla quota base scorporata dell’intero costo dei biglietti aerei (tasse incluse) che non sono mai rimborsabili. La penale totale sarà quindi di 4.400€ (55% sulla quota base) + 3.000€ (totale dei voli) + 400€ (Gestione pratica e Assicurazione Medico Bagaglio) = 7.800€ Tenendo sempre valido il caso appena descritto, se ti troverai ad annullare a 20 giorni dalla partenza avrai già saldato il totale pratica (nell’esempio 11.400€) e di conseguenza, Jambo ti rimborserà l’importo non in penale pari a 3.600€ (totale pratica di 11.400€ meno i servizi in penale di 7.800€) mente l’assicurazione (se le motivazioni del tuo annullamento sono coperte) ti rimborserà 6.240€ (come da calcolo precedente) e l’effettiva penale che avrai pagato per l’annullamento del viaggio sarà pari a 1.560€ (che è il 20% di franchigia dell’assicurazione).