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Che cos'è il contratto di mediazione?

Angelo Battaglia
Angelo Battaglia
2025-09-16 18:32:01
Numero di risposte : 22
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Il contratto di mediazione, come definito dall’art. 1754 del Codice Civile, è un accordo in cui una parte (il committente) incarica un mediatore di metterlo in contatto con terzi al fine di concludere un affare. Il mediatore agisce come un intermediario imparziale che facilita le trattative senza rappresentare nessuna delle parti coinvolte. Il contratto di mediazione è un contratto consensuale, che si perfeziona con l’accordo tra le parti. Non è necessaria una forma scritta, salvo nei casi previsti dalla legge o per ragioni di prova. È un contratto oneroso, nel senso che il mediatore ha diritto a un compenso per la sua attività, solo se l’affare si conclude grazie al suo intervento.
Luigi Morelli
Luigi Morelli
2025-09-16 17:16:56
Numero di risposte : 18
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Il contratto di mediazione è regolato nel dettaglio l’incarico di mediazione. Il contratto descrive il vostro incarico a trovare acquirenti o locatari per il vostro immobile. In teoria è possibile anche un accordo orale, tuttavia un contratto scritto è sempre consigliabile. Per un servizio di mediazione efficace è inoltre importante menzionare nel contratto di mediazione in modo preciso i compiti del mediatore e citare voi come proprietari dell’immobile. Nel contratto di mediazione dev’essere assolutamente indicato il tipo di servizio di mediazione: la cosiddetta mediazione di indicazione e la cosiddetta mediazione di interposizione. Il contratto di mediazione può essere definito individualmente.
Kai Barone
Kai Barone
2025-09-16 14:03:35
Numero di risposte : 19
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Il legislatore, come per molti altri contratti, non offre direttamente una definizione di cosa sia la mediazione ma stabilisce piuttosto chi possa essere considerato “mediatore” ovvero colui che pone in relazione due o più parti per la conclusione di un affare senza essere legato ad alcuna di esse da rapporti di collaborazione, dipendenza o rappresentanza, come ad esempio la messa in contatto di due soggetti rispettivamente intenzionati alla compravendita di un determinato appartamento. L'elemento essenziale del contratto è offerto dalla volontà del soggetto di porre in essere l'attività mediatrice in assenza di uno specifico incarico. La normativa del contratto, oltre a quella del codice civile, è stata integrata tramite l'art. 73 del d.lgs. 26 marzo 2010, n. 59 che ha soppresso il ruolo dei mediatori “professionali”, previsti dall'art. 2 della legge 3 febbraio 1989, n. 39, ma non ha abrogato interamente la legge. La nuova disciplina prescrive che l'attività sia soggetta a dichiarazione di inizio di attività, da presentare alla Camera di commercio territorialmente competente, la quale, previa verifica dei requisiti autocertificati, iscrive i mediatori nel registro delle imprese, se esercitano l'attività in forma di impresa, e, altrimenti, nel repertorio delle notizie economiche e amministrative assegnando la qualifica di intermediario per le diverse tipologie di attività previste dalla legge n. 39 del 1989. Come anticipato la funzione principale del mediatore è quella di mettere in relazione due o più parti per la conclusione di un affare. La nozione di affare tuttavia non coincide affatto con quella di contratto per essere, anzi, molto più onnicomprensiva.