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Come si comunica il lavoro intermittente nel 2025?

Clodovea Giordano
Clodovea Giordano
2025-09-25 00:44:16
Numero di risposte : 19
0
La denuncia può essere fatta tramite e-mail o Pec all’indirizzo di posta elettronica delle D.T.L., ossia [email protected], allegando alla stessa il modello "UNI_Intermittente" debitamente compilato. Per la "chiamata" del lavoratore intermittente tramite fax, il datore dovrà inoltrare la denuncia al numero 848800131. Per le sole aziende registrate al portale Cliclavoro e abilitate quindi all'utilizzo del lavoro intermittente, l’obbligo di comunicazione potrà essere adempiuto anche inviando un sms al numero 339-9942256, avendo cura di indicare nel form di registrazione il numero di telefono cellulare che sarà utilizzato per l'invio della comunicazione. Come ultima opzione, è possibile compilare il modulo online, anche tramite l’ausilio del proprio consulente del lavoro, che permette di effettuare le comunicazioni in questione in modalità completamente telematiche, accessibile dal portale Cliclavoro (www.cliclavoro.gov.it) nella propria area riservata. Tale canale permette la comunicazione per più lavoratori e periodi di prestazione, anche diversi riferiti alla stessa azienda.
Emanuela Damico
Emanuela Damico
2025-09-24 22:28:22
Numero di risposte : 31
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L'Istituto, con messaggio n. 1322/2025, ha chiarito che, anche in assenza di attività lavorativa, a decorrere dal mese di aprile 2025, l’UniEmens deve comunque essere trasmesso. La novità non stravolge l’utilizzo di questi contratti, ma impatta sicuramente sulla gestione operativa mensile. Infatti, prima della novità, nel mese in cui un lavoratore intermittente non svolgeva alcuna prestazione lavorativa non c’era l’obbligo di effettuare annotazioni specifiche nel Libro Unico del Lavoro relative a presenze o retribuzioni. Oggi, per opportuni accorgimenti organizzativi e di controllo, diventerà indispensabile redigere il cedolino paga anche per i lavoratori intermittenti che non abbiano reso alcuna prestazione nel mese. La suddetta tabella continui a essere il riferimento delle attività per cui è consentita la stipula del contratto a chiamata. Data comunque l’incertezza in cui ci si trova, è auspicabile sperare in un decreto a breve che individui le nuove attività discontinue ammissibili.