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Quante ore si possono lavorare con un contratto a chiamata?

Piero Pellegrino
Piero Pellegrino
2025-10-06 18:01:48
Numero di risposte : 20
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Il contratto intermittente è ammesso per ciascun lavoratore con lo stesso datore di lavoro, per un periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate di effettivo lavoro nell’arco di 3 anni solari. Fanno eccezione i settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo, per i quali se il contratto a chiamata dura di più, si trasforma in automatico in un contratto a tempo pieno e indeterminato. Prima dell’inizio della prestazione o di un ciclo integrato di prestazioni di durata non superiore a 30 giorni, il datore di lavoro è tenuto a inviare una comunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro competente.
Marcella Giuliani
Marcella Giuliani
2025-10-06 15:12:40
Numero di risposte : 18
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Il contratto di lavoro intermittente può essere utilizzato nel limite il massimo di 400 giornate lavorative nell'arco di tre anni solari. Questo limite non va applicato per i lavoratori del commercio, del turismo e dello spettacolo. In caso di superamento del predetto periodo il relativo rapporto si trasforma in un rapporto a tempo pieno e indeterminato. Il lavoratore intermittente, quindi, alterna periodi di lavoro a periodi di inattività senza avere alcuna garanzia di poter svolgere la prestazione lavorativa in quanto il datore di lavoro può chiamarlo o meno a seconda delle proprie necessità aziendali. Il lavoratore intermittente non deve ricevere, per i periodi lavorati, un trattamento economico e normativo complessivamente meno favorevole rispetto al lavoratore di pari livello, a parità di mansioni svolte e in proporzione alla prestazione lavorativa effettivamente eseguita. Nei periodi di attesa, invece, in cui non vi è alcuna prestazione lavorativa, il lavoratore non matura alcun trattamento né economico né normativo e non è titolare di alcun diritto spettante ai lavoratori subordinati.