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Come si divide l'eredità tra gli eredi?

Iacopo Santoro
Iacopo Santoro
2025-10-31 00:44:48
Numero di risposte : 26
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Quando su un’eredità non si può applicare la successione testamentaria, si deve ricorrere alla successione legittima. In mancanza di un testamento, l’eredità spetta al coniuge e ai figli del defunto nelle seguenti modalità: Se il defunto ha un solo figlio, l’eredità è divisa a metà tra lui e il coniuge. Se invece i figli sono due o più, a questi spettano i due terzi del patrimonio ereditario, da dividere, e al coniuge resta un terzo. Se il defunto non aveva figli, oltre al coniuge hanno diritto a una quota di eredità anche i fratelli e i genitori. In ogni caso, al coniuge vanno i due terzi del patrimonio ereditario. Se invece, insieme al coniuge, sopravvivono al defunto sia i genitori che i fratelli, questi si dividono la quota di eredità a loro spettante, ma ai genitori va almeno un quarto dell’eredità. In mancanza di figli e coniuge, l’eredità è divisa tra genitori e fratelli del defunto. La divisione si fa sempre per ognuno, anche se ai genitori è riservata almeno la metà dell’eredità. Si ricordi anche che quando i figli o i fratelli del defunto sono premorti oppure rinunziano all’eredità, subentrano nei loro diritti i rispettivi discendenti, in virtù della cosiddetta rappresentazione. In questo caso l’eredità si divide per stirpi, cioè si attribuiscono le quote che spetterebbero ai soggetti premorti o rinunzianti, e queste vengono a loro volta divise tra i rispettivi discendenti. Per esempio, se il defunto aveva due fratelli, di cui uno premorto che aveva due figli, l’eredità è destinata per metà al fratello ancora vivente e per metà viene divisa tra i nipoti, che avranno dunque un quarto ciascuno. In mancanza di coniuge, discendenti, ascendenti e fratelli o loro discendenti, l’intera eredità spetta ai più prossimi tra gli altri parenti entro il sesto grado. In assenza anche di questi, l’eredità è devoluta allo Stato.
Mariagiulia Costa
Mariagiulia Costa
2025-10-24 01:23:21
Numero di risposte : 26
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Il codice (l’art. 565 del c.c.) stabilisce che, nella successione legittima, l’eredità si devolve seguendo un determinato ordine gerarchico e rispettando varie regole. In linea generale, in mancanza di un testamento, l’eredità si devolve al coniuge superstite, alla persona unita civilmente, ai discendenti (come i figli), agli ascendenti (come i genitori), ai collaterali (fratelli, sorelle e cugini), agli altri parenti dal terzo al sesto grado e, infine, allo Stato. Il codice (art. 581 del c.c. e art. 583 del c.c.) prevede che l’eredità spetti al coniuge del defunto: in mancanza di figli e di altri parenti (ascendenti, fratelli e sorelle) del defunto, al coniuge spetta l’intera eredità; con un solo figlio, l’eredità si divide: metà al coniuge e metà al figlio; l’eredità si suddivide anche se ci sono più figli, ma con quote diverse: un terzo andrà al coniuge e i restanti due terzi ai figli. In pratica, anche se ci sono ascendenti e collaterali del defunto, questi sono esclusi dalla successione se ci sono i figli del morto. Quindi, il coniuge superstite concorre con i genitori o con fratelli e sorelle soltanto se non ci sono figli. In questo caso, la legge (l’art. 582 del c.c.) precisa che i due terzi dell’eredità vanno al coniuge, mentre il restante terzo va agli ascendenti, fratelli e sorelle.
Piero Battaglia
Piero Battaglia
2025-10-13 09:18:03
Numero di risposte : 15
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Il sistema delle parentele1° grado di parentela Discendenti: i figli ereditano in parti uguali. Se premorti, subentrano i loro discendenti, ossia i nipoti. 2° grado di parentela Genitori e loro discendenti: padre e madre ereditano ciascuno per metà. La quota ereditaria di un genitore premorto passa ai suoi discendenti, ossia i fratelli e le sorelle del testatore. 3° grado di parentela Nonni e loro discendenti: tutti i nonni ereditano in parti uguali. Al posto dei nonni premorti subentrano i loro discendenti, le zie o gli zii del testatore. Il coniuge della persona defunta è l'unica persona non imparentata che ha sempre diritto all'eredità, pur non rientrando nel sistema di parentela. L'ammontare dell'eredità che gli spetta dipende dal numero di altri eredi legittimi con i quali deve avvenire la ripartizione. Il coniuge superstite riceve:insieme agli eredi del 1° grado di parentela la metà dell'ereditàinsieme agli eredi del 2° grado di parentela tre quarti dell'ereditàl'intera eredità, se non ci sono familiari nei primi due gradi di parentela
Ingrid Donati
Ingrid Donati
2025-10-13 09:01:24
Numero di risposte : 21
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La comunione ereditaria si scioglie attraverso un procedimento di divisione, che consente al coerede di diventare unico proprietario dei beni che gli sono assegnati ed il cui valore corrisponde a quello della sua quota ereditaria. Si distinguono diversi tipi di divisione ereditaria. Divisione contrattuale Si ha quando i coeredi concordano sull’effettuazione della divisione e sul suo contenuto, in questo caso la divisione si realizza attraverso un accordo tra i coeredi che prende il nome di contratto di divisione. Divisione giudiziale Si ha quando i coeredi non riescono ad accordarsi: in tal caso dovranno rivolgersi al giudice. La legge prevede due tipi di procedimento. Divisione a domanda congiunta Essa presuppone che i coeredi siano d’accordo sul fatto di dividere il patrimonio ereditario e sull’entità delle rispettive quote, ma non sui beni da cui ciascuna delle porzioni da assegnare in proprietà ai singoli coeredi deve essere composta. Divisione giudiziale ordinaria È una causa civile ordinaria, che può essere azionata quando i coeredi non concordano sul fatto di dividere i beni di cui sono comproprietari oppure non concordano sulle modalità per attuare la divisione. Divisione testamentaria Si ha quando è lo stesso defunto ad aver stabilito nel testamento le modalità con cui effettuare la divisione tra i coeredi.