Cos'è la prassi amministrativa?

Emidio Esposito
2025-04-24 08:47:55
Numero di risposte: 7
È il modo di applicazione che normalmente e uniformemente gli uffici amministrativi sogliono dare a norme giuridiche; oppure anche il loro usuale modo di comportarsi, di agire, di procedere in un'attività loro pertinente, in mancanza delle norme stesse. Specialmente, ove si ammetta la consuetudine interpretativa, la prassi nell'applicazione d'una disposizione acquisterebbe gli elementi della norma consuetudinaria interpretativa, autorevolissima, soprattutto se l'attività degli organi amministrativi è sottratta a controlli giurisdizionali. Massima importanza si deve riconoscere poi alla prassi, quando questa si manifesti in quella sfera d'azione in cui l'amministrazione può emettere norme giuridiche (esecutive o regolatrici del proprio potere discrezionale): sfera, in cui si ritiene che la prassi possa essere disapplicata solo se contraria alle leggi. Vi è però chi sottilmente opina che ad ogni modo l'amministrazione anche in questi casi non può essere legata di fronte ai terzi che da sue norme scritte; quindi la prassi è solo vincolante internamente per gli organi amministrativi; i terzi in tanto sono tenuti a osservarla in quanto devono rispettare il potere di un organo, potere di cui la scelta di quella linea di condotta è una manifestazione: anche in questo caso, pertanto, la prassi non darebbe mai origine a norme giuridiche, ma sarebbe solo l'esercizio, da un lato, e il rispetto, dall'altro, del potere discrezionale di un organo. Talvolta la prassi può dipendere dall'applicazione di istruzioni e di circolari emanate dagli organi superiori, circolari che rendono obbligatoria quella pratica uniforme per gl'inferiori, senza mutarla però in giuridica ove non fosse conforme al diritto.

Silverio Fontana
2025-04-22 12:42:44
Numero di risposte: 3
In diritto la "prassi" è una procedura, con riferimento ad attività regolate solo da norme generali e incomplete, non codificata in una legge o in un regolamento. Se fa riferimento a "interessi legittimi", si definisce "prassi amministrativa".

Rosalba Sanna
2025-04-14 23:43:21
Numero di risposte: 5
Consiste in un comportamento costantemente tenuto anche in assenza della convinzione della sua obbligatorietà. Può essere utilizzata come referente per l'interpretazione dell'atto amministrativo qualora si verta in materia disciplinata in maniera poco chiara dalle norme giuridiche.

Ugo Gatti
2025-04-02 02:30:07
Numero di risposte: 10
La prassi amministrativa è la condotta uniforme di alcuni uffici, prodotta in seguito ad un processo di standardizzazione di certi procedimenti amministrativi ed osservata in quanto ritenuta la più adatta ed opportuna, senza tuttavia ritenerla doverosa ed obbligatoria. Non è dunque fonte di diritto amministrativo, ragion per cui la sua inosservanza non dà luogo a violazione di legge (tutt’al più può essere sintomo di eccesso di potere). Non solo la prassi non è vincolante, ma la Pubblica amministrazione che vi fa ricorso è costantemente tenuta a verificare che essa sia attuabile e adeguata in relazione al caso concreto.
La prassi amministrativa costituisce un punto di riferimento per la P.A. e di norma non ha rilevanza esterna. Tuttavia, può assumerla quando la sua illegittimità si riflette sul provvedimento finale. In questi termini, la prassi amministrativa è soggetta al vaglio del giudice adito per l’annullamento del provvedimento finale e, dunque, la sua legittimità o illegittimità può essere fatta valere, sia pure indirettamente. La prassi amministrativa non può essere contraria ai principi di trasparenza ed imparzialità dell’azione amministrativa.
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