Prassi e consuetudine: sono la stessa cosa?

Assia Ferretti
2025-05-06 08:49:20
Numero di risposte: 3
La consuetudine è un comportamento generale, ripetuto ed uniforme della collettività in una determinata situazione con la convinzione tale comportamento derivi dal rispetto di un obbligo giuridico. La prassi, viceversa, è un comportamento generale, ripetuto ed uniforme della collettività in una determinata convinzione con la consapevolezza che tale comportamento non deriva da un obbligo giuridico.
In conclusione la prassi, come la consuetudine, è un comportamento abituale delle persone a svolgere una determinata attività, in cui le persone sono consapevoli di non rispondere ad alcun un obbligo di legge. Nella consuetudine le persone sono convinte dell'obbligatorietà giuridica del comportamento e lo compiono spontaneamente pensando di essere obbligati a rispettare una norma giuridica.

Luciana Fiore
2025-04-24 16:37:17
Numero di risposte: 5
Diversa dagli usi e dalle consuetudini è la prassi, dato che consiste in un comportamento continuativamente posto in essere da diversi soggetti senza però che questi ritengano che sia obbligatorio. La prassi non è fonte del diritto. La consuetudine, detta anche uso normativo, è una fonte del diritto. In altre parole, gli usi trovano fondamento giuridico nella ripetizione costante e uniforme di un dato comportamento da parte dei consociati (componente oggettiva della norma consuetudinaria), che agiscono con la convinzione di essere vincolati giuridicamente a tenere quel determinato comportamento (componente soggettiva della norma consuetudinaria).

Simona Riva
2025-04-17 09:51:17
Numero di risposte: 7
Esistono tuttavia delle norme che non sono scritte in alcun documento né tanto meno richiamate, che sono però seguite in modo costante. Perché si possa parlare di consuetudine occorrono due condizioni: l’abitudine a seguire un certo comportamento per un determinato periodo di tempo (diuturnitas); la convinzione che quel comportamento sia giuridicamente obbligatorio (opinio iuris ac necessitatis). La consuetudine, a differenza delle precedenti fonti, che sono tutte scritte, è una fonte del diritto non scritta basata sulla tradizione.

Gino Pagano
2025-04-16 11:34:01
Numero di risposte: 5
La prassi assume rilevanza in vari settori del diritto e consiste nella condotta più opportuna che deve tenersi nei vari uffici pubblici. Si distingue dalla consuetudine perché manca la continuità nel tempo; ma la prassi si può trasformare in consuetudine nel momento in cui acquista tale elemento.

Shaira Valentini
2025-04-02 09:18:49
Numero di risposte: 6
La consuetudine è la tipica fonte del diritto non scritta e consiste nella ripetizione di un comportamento da parte di una generalità di persone, con la convinzione della giuridica necessità di esso, mentre la prassi amministrativa è un comportamento costante nell’esercizio di un potere nella convinzione della sua obbligatorietà.
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