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Rappresentazione: Erede premorto, cosa significa?

Diamante Marchetti
Diamante Marchetti
2025-06-01 06:53:41
Numero di risposte : 4
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L'articolo 467 del Codice Civile disciplina l'istituto della rappresentazione, che trova applicazione quando un erede muore prima dell'apertura della successione lasciando dei discendenti. In base alla rappresentazione, se il chiamato all'eredità non può o non vuole accettarla, subentrano automaticamente al suo posto i suoi discendenti, che lo “rappresentano” e acquisiscono i suoi diritti successori. La rappresentazione opera sia nella linea retta, a favore dei discendenti dei figli del defunto, sia in linea collaterale, a favore dei discendenti dei fratelli e delle sorelle del defunto. È importante sottolineare che il coniuge dell’erede premorto non rientra tra i soggetti che possono beneficiare della rappresentazione. Guglielmo, 90 anni, muore senza lasciare testamento, era vedovo e aveva un solo figlio, Antonio, a sua volta deceduto prima del padre. Antonio aveva due figli, Francesco e Lucrezia, e una moglie, Giada. In questo caso, in mancanza di Antonio, saranno chiamati a succedere i nipoti Francesco e Lucrezia, suoi discendenti. La moglie Giada, non essendo una discendente di Guglielmo, non potrà invece vantare alcun diritto sulla successione del suocero. Per saperne di più su questo argomento, leggi l’articolo sulla rappresentazione. In base alla rappresentazione, se il chiamato all’eredità non può o non vuole accettarla, subentrano automaticamente al suo posto i suoi discendenti, che lo “rappresentano” e acquisiscono i suoi diritti successori.
Simona Benedetti
Simona Benedetti
2025-06-01 06:05:55
Numero di risposte : 8
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Se però chi è chiamato all’eredità non possa accettarla perché ad esempio sia premorto rispetto al de cuius, si pone il problema di stabilire a chi debba essere rivolta la chiamata ereditaria per individuare se questi accetti di diventare successore del de cuius. Ebbene, qualora il primo chiamato all'eredità non possa o non voglia accettare l'eredità e non vi sia un testamento nel quale il de cuius abbia disposto una “sostituzione”, il chiamato “ulteriore” può essere individuato mediante le regole della cosiddetta “rappresentazione”, se ricorrano le seguenti condizioni: a) il “primo” chiamato deve essere un soggetto che abbia discendenti legittimi o naturali; b) il “primo” chiamato deve essere figlio legittimo, legittimato, adottivo o naturale del defunto oppure fratello o sorella del defunto stesso. Se dunque ricorrono tali presupposti, i discendenti del “primo” chiamato subentrano nel luogo e nel grado del loro ascendente che non voglia o non possa accettare l'eredità lasciata dal de cuius. Ad esempio, se immaginiamo che uno di questi tre figli sia premorto al padre lasciando a sua volta due figli, costoro si trovano a poter ereditare per rappresentazione un valore di 50 per ciascuno, e cioè la metà della complessiva quota che sarebbe spettata al loro genitore.
Diamante Milani
Diamante Milani
2025-06-01 05:52:57
Numero di risposte : 8
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La rappresentazione permette ai discendenti della persona che riceve un’eredità o un legato e che vi rinuncia o non può accettare quanto previsto dalla successione – e per questo chiamata rappresentata – di subentrare nella successione. Sono tutti i discendenti senza limite di grado di uno dei soggetti che faccia parte della categoria dei rappresentati. È il caso della cosiddetta premorienza ed è uno degli esempi che abbiamo riportato più su. Si verifica quando, per esempio, una persona muore dopo il proprio figlio. Il genitore, quindi, sopravvive al figlio e alla sua morte, l’eredità che spettava al figlio defunto, passa ai figli di lui, cioè ai nipoti del de cuius.
Diana Bianchi
Diana Bianchi
2025-06-01 05:09:10
Numero di risposte : 7
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Il soggetto che per legge o a seguito di un testamento diventa erede viene definito “chiamato all’eredità”. Tale chiamata si apre al momento della morte della morte del de cuius, quando cioè si apre la successione. Se il chiamato all’eredità non può succedere, si verifica la nuova chiamata a favore di altro soggetto nei seguenti casi: per rappresentazione in determinati casi e per determinati soggetti ex art. 467 c.c. L’ulteriore chiamato può essere indicato tramite le regole della rappresentazione quando sussistono alcune condizioni: il primo chiamato deve avere dei discendenti, legittimi o naturali. il chiamato premorto deve essere figlio legittimo del defunto, oppure adottivo, legittimato o naturale. Può anche essere sorella o fratello del defunto o discendente della sorella e del fratello del defunto. In presenza di questi presupposti i rappresentanti, cioè i soggetti che discendono dall’erede morto prima del testatore, gli subentrano a seconda del grado di parentela con il loro ascendente. In sostanza, quindi, se il primo chiamato muore senza aver esercitato il diritto di accettare l’eredità, questo diritto viene trasmesso ai suoi eredi insieme al patrimonio ereditario.
Rosanna Esposito
Rosanna Esposito
2025-06-01 02:51:09
Numero di risposte : 10
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La successione ha luogo per stipiti: questo significa che se il fratello premorto aveva cinque figli, la di lui quota si divide per cinque, mentre se un altro fratello premorto ne ha avuto soltanto uno, a costui andrà tutta la porzione che sarebbe stata destinata al padre. Cosa accade in tal caso? Ha luogo la successione per rappresentazione: per ciascun fratello premorto rispetto a quello della cui successione si tratta, vengono chiamati i figli di costui (evidentemente se costui ha discendenti).